PORTOGALLO-GERMANIA 1-1 (Stefano Tarantino)
C.M. Stebe b. J. Sousa 4-6 6-3 6-3 6-0
Inizia male il tentativo del Portogallo di approdare per la prima volta nella storia della Davis al World Group. Il suo nr.1, Joao Sousa perde infatti un brutto match contro Cedrik-Marcel Stebe, nr.2 tedesco e compromette non poco le chance del suo team. Il tennista portoghese ha giocato frenato dalla tensione della posta in palio e nonostante avesse vinto il primo set dopo una brutta partenza e fosse andato avanti di un break nel secondo, è calato vistosamente sulla distanza sparendo gradualmente dal campo e permettendo così al suo avversario un incredibile rimonta con vittoria finale.
Si parte con Stebe al servizio, Sousa commette molti gratuiti e cede subito la battuta, il tedesco in un amen si trova sul 3-0. Il pubblico di casa cerca di svegliare il suo beniamino, il gioco non è di eccelsa qualità, molti errori da una parte e dall’altra. Sousa bene o male si desta e mette in fila 5 giochi consecutivi, anche se sul 4-3 e servizio deve salvare una palla break. Alla fine dopo 45 minuti il portoghese porta a casa il primo set con il punteggio di 6-4. Sousa sembra finalmente essersi sciolto, la partenza del secondo set è confortante. Il portoghese strappa il servizio in apertura all’avversario e pur salvando 3 palle break allunga sul 2-0 e poi 3-1. Ma d’improvviso si spegne la luce, Sousa cade in un baratro profondo e Stebe ringrazia di cuore, 5 giochi consecutivi e siamo un set pari. Sousa sbanda pericolosamente, si muove malissimo in campo, mentre il suo avversario ora lo sposta a piacimento e gioca molto profondo, mettendolo in difficoltà. Stebe centra il break nel terzo game, ma Sousa con le unghie trova il controbreak. Gli errori si susseguono da una parte e dall’altra, altro break Stebe, 3-2 e servizio. Il tedesco salva ben 5 palle break allunga 4-2, Sousa sprofonda e perde un’altra volta il servizio. Sul 5-2 Stebe perde uno dei due break di vantaggio, ma Sousa non riesce a giocare con continuità e con un gratuito di diritto cede battuta e terzo set al suo avversario. Il quarto set non ha storia, Sousa viene schiacciato dalla responsabilità di essere il nr.1 locale e sparisce dal campo, Stebe dilaga 6-0 e porta i tedeschi in vantaggio.
P. Sousa b. J.L. Struff 6-2 7-5 7-6(5)
Ci pensa il meno accreditato dei Sousa, Pedro, a riequilibrare le sorti a Lisbona per i padroni di casa. Il nr.2 dei lusitani batte in 3 set Jan Lennard Struff e consente ai suoi compagni di affrontare il doppio di domani su un confortante 1-1. Molto falloso e incostante Struff, Pedro Sousa non ha giocato un gran match ma è stato più determinato e solido nei momenti topici del match. Primo set senza storia, Sousa strappa subito due volte il servizio al suo avversario e si invola sul 4-1, vantaggio che porterà sino al termine del primo set vinto 6-2. Il secondo set è la fotocopia del primo, Sousa va di nuovo avanti 4-1 e servizio, ma stavolta (finalmente) Struff reagisce con un minimo di ordine. Il tedesco risale sul 3-4 (anche se deve salvare due palle break nel settimo gioco) e poi annulla 4 set point, due sul 3-5 e due sul 4-5 quando serve il suo avversario che lo aiuta con un doppio fallo. Struff però accusa lo sforzo profuso e cede di nuovo la battuta, Sousa va a servire per il set, risale dal 15-40 e con una fantastica palla corta chiude il parziale 7-5. Struff sembrerebbe comunque in partita ed invece ad inizio terzo set Sousa va avanti di nuovo di due break mettendo una seria ipoteca sul risultato finale. Ma il portoghese sente l’impresa vicina e frena improvvisamente. Così Struff risale di nuovo la china, dallo 0-3 al 2-3 e poi con due rovesci incrociati raggiunge Sousa che serviva per il match nel decimo game sul 5 pari. Al contrario del secondo set stavolta si arriva al tie break. Sousa scappa sul 4-2 ma Struff recupera il minibreak. Il tedesco consente però un nuovo allungo all’avversario che sul 6-4 ha due match point. Il primo sul proprio servizio lo spreca con un doppio fallo, ma sul secondo Struff spedisce una voleé in rete per la gioia dei portoghesi. Domani il doppio potrebbe risultare decisivo
OLANDA-R.CECA 0-2 (Stefano Tarantino)
J. Vesely b. T. De Bakker 4-6 6-3 4-6 6-4 6-4
Primo singolare davvero intenso e vibrante quello tra Olanda e R.Ceca che si sta disputando sulla terra indoor del Palasport de L’Aia. Dopo circa 3 ore e 44 minuti la spunta un solidissimo Jiry vesely che in 5 set supera un ottimo Thiemo De Bakker che paga la mancanza di condizione fisica nel finale. Il tennista olandese ha mostrato grandi colpi ed un’ottima mano, ma nel finale ha pagato dazio ed è stato costretto a cedere il passo al più quotato avversario.
Mentre sugli spalti scorrono (come da tradizione) fiumi di birra tra il pubblico, De Bakker parte con un break in apertura (per di più a zero). Sarà nel primo parziale il break decisivo, i due tennisti non concedono più niente quando servono e così l’olandese chiude senza sussulti 6-4. Vesely finalmente entra in partita nel secondo set ed i risultati si vedono subito, break del ceco nel quarto game, ma De Bakker rimedia (grazie anche a due doppi falli consecutivi del ceco) e centra il controbreak nel game successivo. La partita è piacevole, i due picchiano da fondo campo ma quando possono cercano anche la rete (soprattutto l’olandese). De Bakker pareggia i conti sul 3-3 (salvando 5 palle break), ma nell’ottavo game cede la battuta e lascia via libera al suo avversario che si aggiudica il set 6-3. Ma l’olandese è pienamente in partita, ottimo inizio di terzo set con break ma Vesely risponde colpo su colpo, arriva subito il controbreak nel terzo game (alla quinta palla break). Si procede seguendo i servizi sino al 5-4 per il tennista di casa, Vesely serve per rimanere nel set e commette qualche gratuito di troppo, De Bakker ringrazia, centra il break e va avanti due set a uno. Nel quarto set l’equilibrio lo rompe a proprio favore Vesely nel terzo game, il break sarà quello decisivo perché non vi saranno più palle break, il ceco porta il match al quinto con il punteggio di 6-4. L’impressione è che De Bakker inizi ad annaspare, l’olandese si muove con meno agilità e cerca appena può delle accelerazioni. Vesely invece sembra ben presente a se stesso. La partita si decide nel primo game del set finale, si giocano ben 20 punti, De Bakker annulla ben 6 palle break ma capitola sulla settima. Vesely allunga sul 2-0, De Bakker annulla 4 palle dello 0-3 ma nel quinto game subisce un altro break. Partita finita? Macché, c’è il tempo per un ultima reazione dell’olandese, che risale fino al 3-4, ma il suo avversario non perdona nella volata finale e chiude 6-3.
L. Rosol b. R. Haase 6-7 (5) 6-3 6-2 3-6 7-5
Anche il secondo singolare tra Olanda e R.Ceca finisce al quinto set ed anche in questo caso a vincere è il tennista ospite. Lukas Rosol fa pesare la sua grandissima esperienza nella manifestazione e con una prestazione di tutto rispetto (a dispetto di una stagione molto anonima, è sceso alla posizione nr. 195 del ranking) supera in 5 set alquanto lottati Robin Haase e porta su un confortante 2-0 la sua squadra. Al contrario di De Bakker, che contro Vesely aveva ceduto fisicamente nel finale, Haase ha pagato la discontinuità che lo ha contraddistinto in tutto il match, giocando il set decisivo al di sotto dei propri standard e cercando solo nel finale una reazione decente che però si è dimostrata inutile.
Il primo set tra i due contendenti è alquanto indecifrabile, Haase scappa un paio di volte (prima 2-0 poi 4-2) ma Rosol riesce sempre a rintuzzare con il controbreak. Gli ultimi giochi del set sono un festival degli errori, 4 break consecutivi e si arriva al tie break, mai come oggi giustissima soluzione. Haase scappa sul 3-0 e poi sul 6-3, spreca i primi due set point ma sul terzo gioca un gran punto che gli vale la conquista del set. Secondo parziale dove i servizi contano un po’ di più, Rosol allunga prima sul 4-2 e poi sul 5-3. L’ultimo allungo è quello decisivo, 6-3 per il tennista ceco il secondo set. Haase accusa il colpo, ora è meno preciso sulla palla ed a volte appare completamente fuori ritmo. Rosol ne approfitta e domina facilmente il parziale che si aggiudica con il punteggio di 6-2. Inaspettatamente però nel quarto set arriva la reazione di Haase, si riaccende la lampadina e la partita torna ad essere bella ed equilibrata. Break olandese nel sesto gioco, Haase chiude il set 6-3 e porta la sfida al quinto. Sempre molto caloroso e pittoresco il pubblico olandese che in continuazione carica i suoi, tra una birra e l’altra. Si parte con il set decisivo, Rosol pare più continuo e difatti arriva quello che apparentemente è l’allungo decisivo. Il ceco strappa la battuta al suo avversario nel sesto game e poi si porta sul 5-2. Qui però Rosol fa l’errore di abbassare il ritmo ed alzare il piede dall’acceleratore, va a servire per il match sul 5-3 ma si incarta, commette un paio di gratuiti scellerati e cede la battuta. Haase si galvanizza, tiene la battuta e pareggia i conti sul 5 pari. Rosol appare spaesato ma reagisce con grinta e va sul 6-5. Sembra prossimo il tie break ed invece no, perché Haase paga lo sforzo profuso per la rimonta, gioca un brutto game al servizio e lo cede, consegnando il 2-0 alla R.Ceca
COLOMBIA-CROAZIA 1-1 (Andrea Franchino)
M. Cilic b. A. Gonzalez 6-1 6-4 6-1
Debutto tranquillo per la Croazia che schiera il suo n. 1 Marin Cilic (5 ATP) contro il n. 2 della Colombia Alejandro Gonzalez (484 ATP): il risultato finale della partita (chiusa in 1 ora e 51 minuti) rispecchia i valori indicati dalla classifica, troppo ampio il gap Tecnico a favore di un Cilic pur non in perfette condizioni. Di fatto la partita è stata combattuta solo nella seconda frazione quando il giocatore croato ha concesso qualcosa sui turni di servizio dell’avversario, ed in avvio di terzo set quando sul 2-0 Gonzales ha avuto una palla break (l’unica dell’incontro) che non è stata sfruttata ed ha quindi incanalato l’incontro verso il prevedibile epilogo.
S. Giraldo b. F. Skugor 6-4 4-6 5-7 6-4 6-2
Nel secondo singolare per affrontare Santiago Giraldo (131 ATP) il commissario tecnico croato Krajan manda in campo Franco Skugor (324 ATP) invece del numero 2 Galovic. Il giocatore croato (che sarà comunque schierato per il doppio con Metkic) risponde prontamente all’appello e sfodera un maiuscola prestazione (soprattutto al servizio con 23 aces) costringendo il suo avversario a restare in campo per quasi 4 ore ed a dare fondo a tutte le riserve fisiche e nervose per potersi aggiudicare il match al quinto set e mantenere aperto l’incontro di spareggio per accedere al World Group nella competizione a squadre 2018. Primo set che rimane in sostanziale equilibrio fino al quarto gioco, quando Giraldo sfrutta quella che sarà l’unica palla break della frazione per strappare il servizio a Skugor e guadagnare il minimo vantaggio che gli consente di portare in vantaggio la Colombia per 1 set a 0. Anche la seconda partita si decide sull’unica occasione di break: questa volta però a beneficiarne è il giocatore croato, che riesce a tenere in relativa scioltezza i suoi turni alla battuta ed approfitta del break point avuto sul 5-4 per pareggiare il conto dei set.
Nella terza frazione si comincia con una girandola di break che portano Giraldo prima in vantaggio e poi ad un passo dalla conquista del set (5-4 e servizio): a questo punto però Skugor sfodera gli artigli e grazie all’ottimo servizio (marchio di fabbrica del tennis croato) e ad un ottima tenuta atletica (malgrado l’aria sottile di Bogotà) riesce a sfruttare al meglio gli errori di misura nel palleggio del colombiano per recuperare il break subito, portarsi sul 6-5 e conquistare il set, mettendo in apprensione Giraldo ed il pubblico colombiano. L’esperienza di Santiago si vede tutta in avvio di quarto set: riesce a sfruttare un piccolo passaggio a vuoto nel servizio di Skugor per portarsi avanti e poi gestire al meglio i propri turni in battuta per rimettere il match in parità. Il quinto e decisivo set è senza storia: il giocatore croato pare cedere quasi inevitabilmente dal punto di vista fisico, non riesce più a mettere la prima in campo con la consueta efficacia (1 unico ace contro i 22 dei set precedenti), Giraldo invece, grazie all’iniezione di fiducia data dalla vittoria nella quarta frazione, diminuisce il numero degli errori gratuiti e si invola fino al 5-1, prima di suggellare la sua buona prestazione al primo match point, dopo 3 ore e 49 minuti di lotta.
UNGHERIA-RUSSIA 1-1 (Luca De Gaspari)
M. Fucsovics b. A. Rublev 6-2 6-4 5-7 2-6 6-3
Marton Fucsovics fa valere la maggiore esperienza e piega al quinto set il giovane Andrey Rublev, recente protagonista allo US Open. Sulla terra battuta di Budapest si sono rivisti pregi e difetti del 19enne russo che gioca un tennis esplosivo ma poco logico, senza capacità di variare angoli e rotazioni. In un contesto particolare come quello della Coppa Davis i 5 anni di età di differenza hanno pesato ben di più dei 76 posti che separavano i due in classifica. Bella atmosfera alla Kopaszi Dam ed è festa grande quando il padrone di casa prende il largo vincendo i primi due set. Il primo con un perentorio 6-2 senza concedere nemmeno una palla break al suo avversario. Più lottato il secondo che si decide tra il settimo e l’ottavo gioco. Fucsovics ottiene il break e Rublev ha due palle break per riportare in parità il parziale ma non le sfrutta.
L’ungherese però stacca la spina per un attimo all’inizio del terzo e cede per la prima volta la battuta ritrovandosi 0-3 dopo pochi minuti. Break prontamente recuperato e si prosegue fino al 5-4 Rublev che ha un primo set point nel decimo gioco non sfruttato. Il secondo, nel dodicesimo gioco è quello decisivo. Fucsovics adesso sembra stanco, Rublev ovviamente rinvigorito e a questo punto il quarto set diventa un semplice passaggio verso il quinto. Il russo lo vince facilmente per 6-2 con break nel secondo e nell’ottavo gioco. All’inizio del quinto i due giocatori si scambiano break e controbreak e poi si arriva senza scossoni ulteriori fino al settimo gioco quando sul 3-3, Rublev si ritrova sotto 15-40 complice anche un doppio fallo e non riesce a salvarsi. La partita finisce di fatto con questo break, Rublev esce dalla partita mentalmente e cede un’ultima volta il servizio sul 5-3 facendo esplodere il pubblico di casa. Ungheria dunque in vantaggio a sorpresa sulla Russia dopo il primo singolare.
K. Khachanov b. A. Balazs 3-6 6-2 7-6(12) 6-1
Dopo la sconfitta di Rublev, rischia anche Karen Khachanov che chiude dopo più di 3 ore il match contro Attila Balazs che ha vinto il primo set e ha avuto poi due set point in un rocambolesco tie-break del terzo, che si è chiuso col punteggio di 14 a 12 per il russo. Il giocatore ungherese N.164 ATP, gioca un primo set perfetto alternando sapienti variazioni di ritmo che mandano fuori giri Khachanov, grande colpitore ma poco abituato ai cambi di ritmo. Il 6-3 finale contiene due break, nel quinto e nel nono gioco senza che il N.32 del mondo veda mai l’ombra di una palla break. Break che arriva però a zero nel gioco d’apertura del secondo set. Balazs perderà il servizio 3 volte nel set cedendo 6-2 in 43 minuti.
Il terzo set è un’autentica battaglia della durata di 81 minuti. Un set incredibile in cui prima l’ungherese si porta avanti 4-2 e servizio, poi il suo avversario lo rimonta fino al 5-4 e servizio, senza però riuscire a chiuderlo. Si arriva dunque a un decisivo tie-break che è una autentica odissea che si chiude dopo 26 punti a favore di Khachanov. Balazs arriva a condurre 5-3 ma una volta agganciato sul 5 pari comincia una serie sterminata di set point per l’uno e per l’altro, sei a favore di Kachanov, due per il padrone di casa. Gli scambi sono sempre più lenti ed estenuanti e quando Balazs sbaglia il rovescio in back sull’ultimo punto, il suo avversario non ha nemmeno la forza di esultare per il pazzesco set vinto. Va da sé che la partita si chiuda qui: il quarto set è una formalita per Khachanov con l’avversario ormai a pezzi sia fisicamente che mentalmente. Balazs riesce comunque ad evitare il bagel ed esce tra gli applausi del suo pubblico. Khachanov regala così alla Russia il punto dell’ 1-1 in una trasferta che è diventata molto più difficile del previsto.