Coppa Davis, Play-off World Group
KAZAKISTAN-ARGENTINA 3-1
M. Kukushkin b. D. Schwartzman 6-4 6-4 7-6(2)
Finisce come peggio non poteva la stagione da campioni in carica dell’Argentina nella coppa Davis. Un falloso e scialbo Schwartzman perde nettamente in tre set dal nr.1 kazako Mikhail Kukushkin e porta mestamente in B l’Argentina dopo 16 anni. Era successo solo tre volte che i campioni in carica retrocedessero, l’ultima volta era toccato alla Svezia (che aveva battuto l’anno prima in finale a Milano l’Italia) nel 1999. Partita completamente sbagliata da parte del tennista sudamericano che solo la settimana scorsa era arrivato fino ai quarti di finale agli US Open. Approccio pessimo ad una sfida dalla quale dipendeva la sorte della sua nazionale. Kukushkin ha avuto gioco facile in tutti e tre i set e solo un minimo di tensione lo ha costretto al tie break nell’ultimo parziale. Il nr. kazako che in Davis si trasforma ha giocato invece un match tatticamente perfetto, con un basso numero di gratuiti ed un martellamento continuo da fondo campo al quale Schwartzman, sin troppo passivo, non ha saputo reagire.
La sfida inizia con Schwartzman al servizio, la partenza del tennista argentino è da incubo. Kukushkin centra subito due break e vola in 15 minuti sul 4-0. Il nr. 1 ospite si muove male e sbaglia molto di rovescio lato sul quale sapientemente insiste il suo avversario. Dopo 20 minuti Kukushkin è 5-2 ma finalmente arriva un minimo di reazione di Schwartzman. L’argentino risale sul 4-5 e va 0-30 nel decimo gioco sul servizio di Kukushkin che però torna lucido in tempo e con 4 punti consecutivi porta a casa il primo set dopo 37 minuti. Schwartzman sembra però in ripresa, ci si aspetta nel secondo set più partita. Ma l’argentino torna in campo e ricomincia come nel primo set, altra partenza a razzo di Kukushkin che è praticamente perfetto. Ci si mette anche la sfortuna per Schwartzman visto che il 3-0 “pesante” del suo avversario è propiziato da un nastro maligno sulla palla break. Kukushkin vola 4-1 30-0 ma poi si distrae e subisce il break (una voleé da chiudere malamente appoggiata e 3 gratuiti). Momento confusionario del match, arrivano altri due break, Schwartzman rientra come nel primo set sul 4-5 ma l’argentino è comunque troppo falloso e Kukushkin chiude anche il secondo parziale nel decimo gioco. L’Argentina è ad un passo dal baratro, ci vorrebbe un miracolo e l’ennesima partenza disastrosa di Schwartzman ne è la controprova. Kukushkin allunga anche nel terzo set sul 3-1 ma da qui inizia un’altra partita. Il kazako sente l’impresa a portata di mano e inizia a sbagliare, Schwartzman prova la rimonta e raggiunge l’avversario sul 3-3. Ora succede di tutto, palla break Kukushkin nel gioco successivo, stavolta l’argentino la annulla ed è lui ad averne una sul 4-3 in suo favore ma non riesce a sfruttarla. Ogni game diventa una battaglia, non ci sono più palle break, si arriva al tie break. E come nei tre set Schwartzman parte malissimo, il 4-0 Kukushkin è una sentenza, Schwartzman si avvicina sul 2-4 ma non basta, il kazako chiude 7-2, può partire la festa sugli spalti è in campo, i campioni retocedono.
SVIZZERA-BIELORUSSIA 3-2
H. Laaksonen b. D. Zhyrmont 6-2 6-2 5-7 6-2
Passava per il riscatto di Henri Laaksonen il tentativo della Svizzera di rimontare la situazione di svantaggio contro la Bielorussia per restare nel World Group della Coppa Davis, e riscatto è stato. Certo, non ci voleva molto a fare meglio di venerdì, ma in una situazione nella quale c’era tutto da perdere non era assolutamente scontato che lo svizzero riuscisse nell’impresa. Partita condotta abbastanza agevolmente da Laaksonen (facilitato invero dalla pochezza dell’avversario), che solo nel terzo set ha avuto qualche problema, ma una volta perso il parziale il tennista di casa ha ripreso le redini dell’incontro e con gran tranquillità ha portato a casa il match. Ora deciderà tutto l’ultimo singolare tra Marco Chiudinelli e Jaraslav Shyla.
Zhyrmont offre subito una palla break a Laaksonen che la manca, ma ne capitalizza una invece nel terzo game. Lo svizzero si salva nel game successivo (una palla break annullata), il set fila via abbastanza liscio per il tennista di casa. Zhyrmont appare tecnicamente innocuo e nel settimo game Laaksonen centra un altro break e poi chiude il set 6-2. Quasi stessa musica nel secondo set, Zhyrmont non impensierisce mai il suo avversario, perde subito la battuta e lascia praticamente via libera a Laaksonen che prosegue spedito, centra un altro break (come nel primo set) sul 4-2 e chiude con un nuovo 6-2. Il 2-2 svizzero è dietro l’angolo, ma Laaksonen si distrae, cala d’intensità con il suo gioco e come d’incanto Zhyrmont entra in partita. I game si fanno molto combattuti, ma non si vedono palle break sino al settimo gioco. Zhyrmont serve per il 4-3, Laaksonen ha ben 7 palle break ma non le sfrutta, il bielorusso dopo 20 punti tiene la battuta. Laaksonen ha altre due palle break sul 4-4, ma ancora una volta le manca. E dai, e dai, alla prima occasione la situazione si capovolge e Zhyrmont ne approfitta. Accade sul 6-5 in suo favore, lo svizzero offre le prime due palle break del set, ma basta la prima, 7-5 per Zhyrmont e la partita (sulla carta) si riapre. Bravo però Laaksonen a non cadere nella paura e nella tensione. Lo aiuta l’ottima partenza nel quarto set, break in apertura e poi anche due palle break per il 3-0 “pesante” che sarebbero un’ipoteca sulla vittoria finale. Zhyrmont si salva in questo caso e tiene il servizio ma Laaksonen non corre mai nessun pericolo e ancora una volta nel settimo game strappa la battuta all’avversario e va a servire per il match. Qualche tremolio di troppo concede una palla break a Zhyrmont, ma lo svizzero la annulla e poi chiude la partita. Svizzera sul 2-2 ed ora tutto nelle mani dell’esperto Chiudinelli.
M. Chiudinelli b. J. Shyla 6-4 6-3 6-4
L’ultima volta che la Svizzera era risalita da una situazione di 1-2 era stato nel 2014, l’anno in cui Federer e Wawrinka vinsero poi la Davis. Allora la rimonta fu contro il Kazakistan, oggi grazie a Marco Chiudinelli la vittima è stata la Bielorussia, invero clamorosamente avanti 2-1 dopo il doppio. Ma l’eroe del week-end è stato proprio Chiudinelli, che a 36 anni suonati ha portato due punti ed ha consentito ai suoi compagni nonostante le assenze di Federer e Wawrinka di rimanere ancora nel World Group. Non è riuscito a Jaraslav Shyla, nr. 390 del mondo, il secondo miracolo dopo quello contro Laaksonen di venerdì. Il tennista bielorusso ha giocato anche oggi un buon match, ma Chiudinelli è stato bravo a portarlo a giocare scambi lunghi ed a costringerlo a forzare anche quando non era il caso.
Lo svizzero inizia al servizio e tiene la battuta, poi si procura subito una palla break nel game successivo che il giovane bielorusso annulla. Non è un gran match, ma alcuni scambi sono pregevoli. Il nr. 2 ospite ha un buon servizio, Chiudinelli gioca molto bene da fondo campo e quando può cerca la rete. Sul 3-2 lo svizzero ha altre tre palle break ma è ancora bravo Shyla a salvarsi. Ogni volta che il bielorusso serve è una sofferenza, ma capitola solo sul 4-5 quando Chiudinelli trasforma il primo set point a disposizione. La strada per lo svizzero si fa in discesa, anche perché Shyla pare non essere in grado di mettere mai pressione sul tennista di casa (che infatti non perderà mail servizio in tutto il match). Il secondo set fila via abbastanza liscio, tutto regolare sino al 4-3 Chiudinelli che nell’ottavo game risale dal 30-0 Shyla e con quattro punti consecutivi strappa la battuta e va a servire per il secondo set. Si va ai vantaggi ma lo svizzero alla fine chiude 6-3 e sale due set a zero. Il terzo set segue l’andamento dei primi due, gli scambi sono equilibrati ma nei momenti cruciali è sempre Chiudinelli ad avere la meglio. Così lo svizzero prima strappa il servizio all’avversario nel terzo gioco e poi sul 3-2 in suo favore salva due palle break fondamentali che avrebbero forse rimesso in partita Shyla. Il finale non riserva altre emozioni, Chiudinelli sigla il 6-4 finale nel decimo gioco e garantisce la permanenza nel World Group alla Svizzera.
UNGHERIA-RUSSIA 3-1 (Luca De Gaspari)
M. Fucsovics b. K. Khachanov 7-5 6-4 6-4
Marton Fucsovics completa il weekend più bello della sua carriera battendo anche Karen Khachanov e portando sostanzialmente da solo l’Ungheria a conquistare un posto nel World Group 2018 della Coppa Davis. L’ungherese è apparso tutto tranne che stanco dopo che nelle prime due giornate aveva battuto al quinto set Andrey Rublev e poi era stato protagonista anche nel doppio vinto ieri. Il programma di oggi era iniziato alle 17 con ben due ore e mezza di ritardo, causa pioggia caduta su Budapest. Il punteggio finale del match che vedeva sfavorito il padrone di casa contro un giocatore 81 posti avanti a lui in classifica mondiale, poteva essere anche più netto del 7-5 6-4 6-4 finale. Sia nel primo che nel secondo set infatti, Fucsovics ha servito una prima volta a vuoto per il parziale. Sul 5-4 del primo e sul 5-2 del secondo. Alla fine nonostante un po’ di comprensibile tensione è riuscito comunque a chiuderli. Il break nel primo gioco del terzo è di fatto la pietra tombale sulla partita e quindi su questo spareggio. Fucsovics lo porta avanti fino al 5-4 ma ancora una volta sembra tremare sul più bello trovandosi sotto 15-40. Ha però la forza di recuperare e chiudere al primo match point grazie a una risposta appena lunga del suo avversario. La gioia dei magiari è incontenibile, l’invasione di campo di rito è quanto mai opportuna. Marton Fucsovics ha scritto una delle pagine più belle del tennis ungherese nel giro di 72 ore e ci saranno anche loro nella Davis che conta il prossimo anno.
CANADA – INDIA 3-1 (Vanni Gibertini)
D. Shapovalov b. R. Ramanathan 6-3 7-6(1) 6-3
Nel match che può dare al Canada la vittoria, il 18enne Shapovalov entra in campo come se fosse un allenamento: in una decina di minuti si porta subito 3-0 e mantiene il vantaggio di vantaggio fino alla fine del set annullando due palle del controbreak sul 5-3 con altrettanti diritti. Nello scambio da fondocampo il canadese ha una palla molto più pesante di Ramanathan, ma il giocatore indiano è molto abile ad addormentare lo scambio con traiettorie alte sulla rete per poi trovare la via della rete, ma soprattutto riesce a manovrare molto bene le direzioni con la prima di servizio causando non pochi problemi al suo avversario. Il chip-and-charge è una tattica piuttosto desueta al giorno d’oggi, e Shapovalov non sempre sceglie con lucidità i passanti quando viene aggredito sulla seconda.
Dopo un secondo set totalmente primo di palle break per 11 giochi, i fuochi d’artificio arrivano tutti alla fine: tre disastri del canadese lo fanno inabissare sullo 0-40, ma con grande coraggio Shapovalov annulla i tre set point, ed un quarto subito dopo con un ace, per poi vincere il set al tie break in grande stile per 7 punti a 1. Due doppi falli di Ramanathan, un ace di seconda e zero gratuiti di Shapovalov confezionano il parziale.
Avanti di due set Denis sembra sempre che stia per rompere gli argini: Ramanathan lo controlla al quarto game quando salva due palle break, ma al sesto deve arrendersi dopo una spiacevole discussione su una palla con giudice di sedia e giudice arbitro. Il teenager delizia il pubblico con un paio di recuperi da “highlights” e dopo due ore e cinque minuti di gioco chiude il discorso per il suo Canada staccando il biglietto per il World Group 2018.