Si parte a Seoul e cade subito la numero 7 del tabellone Lara Arruabarrena (n.61 WTA), battuta da Ekaterina Alexandrova, numero 75 WTA. Come preannunciato il campo partecipanti del torneo risulta poco affine a una manifestazione su cemento, e questa eliminazione sorprende solo fino a un certo punto. La partita è stata in equilibrio e a deciderla è stato il brutto approccio al servizio della spagnola. Primo set che si apre subito con due break per Alexandrova, nel secondo e quarto game. Successivamente va fuori giri anche la russa e subisce il parziale ritorno di Lara, che però riesce a recuperare soltanto uno dei due break. Secondo set ancora più confusionario: scambio di break nel terzo e quarto game, poi nel sesto è Arruabarrena a difendersi con le unghie annullando due palle break. Ma non basta, perché nel nono game – dopo aver avuto e non sfruttato due palle-game sul suo servizio – viene fatalmente breakkata. In quel momento finisce la partita della spagnola, che perde ancora una volta il servizio prima di congedarsi dal torneo.
Luksika Kumkhum, numero 175 del mondo, batte Mariana Duque-Marino in tre set al termine di una partita non esaltante, che forse andrebbe meglio definito come folle, con la colombiana (e non solo lei) sempre in difficoltà al servizio. Sara Sorribes-Tormo sorprende in tre parziali Heather Watson. La giocatrice inglese tiene un solo servizio, a zero, nel primo set a fronte di tre break della spagnola, che porta a casa il primo set giocando di regolarità. Secondo set disastroso per Sorribes che non riesce a tenere neanche un turno di servizio e sciorina una serie infinita di errori di dritto. Risponde con egual moneta Watson, facendosi breakkare quattro volte nel terzo set e vincendo un solo game, ma in risposta. Alla spagnola basta tenere due servizi per portarsi a casa il match, folle come solo WTA sa fare.
Nessun problema invece per Sorana Cirstea, numero 4 del tabellone, che batte in due set Misa Eguchi, numero 490 del mondo. Due soli servizi tenuti dalla giapponese, troppo pochi per mettere in difficoltà Cirstea. Vince l’altra rumena Irina Begu in tre set contro la qualificata tailandese Varatchaya Wongteanchai. Irina deve rimontare il primo set, dove “dimentica” completamente di servire e va subito sotto 5-0. Qui non basta un break per riportarla nel set. Sembra solo l’inizio della fine perché la sua avversaria le infligge un altro break nel primo game del secondo set, ma a questo punto è la scarsa esperienza della tailandese, nei punti pesanti, a fare la differenza. Irina mette di nuovo in carreggiata il match, mentre l’avversaria crolla fisicamente. Nel terzo set parte col piede giusto Begu, subito break, e pur non giocando un gran tennis riesce a portarsi a casa il match in due ore e undici minuti di gioco. Fuori con onore la giovanissima (classe 2000) wild card ucraina Zavatska, che vince il primo parziale prima di arrendersi alla brasiliana Haddad Maia.
Risultati:
E. Alexandrova b. [7] L. Arruabarrena 6-3 7-5
[Q] L. Kumkhum b. M. Duque-Marino 3-6 6-4 6-1
S. Sorribes-Tormo b. H. Watson 6-3 0-6 6-1
[4] S. Cirstea b. M. Eguchi 6-1 6-3
[Q] P. Hon b. [Q] K. Muchova 6-1 4-6 6-4
[5] I. Begu b. [Q] V. Wongteanchai 2-6 6-3 6-3
B. Haddad Maia b. [WC] K. Zavatska 4-6 6-3 6-1