Con la conclusione tutta statunitense degli US Open (quattro americane in semifinale) ci siamo lasciati alle spalle gli Slam del 2017. I quattro Major sono diventati ormai il riferimento assoluto della stagione, e anno dopo anno hanno assunto un’importanza incomparabile con gli altri tornei. Per questo ho pensato di prenderli in considerazione come un insieme a sé stante, dal quale ricavare una classifica annuale specifica. Nel 2017 chi ha fatto meglio negli Slam? E quanto si differenzia il ranking ufficiale da quello calcolato solo sui quattro principali tornei?
Per avere una risposta ho semplicemente sommato i punti ottenuti da ciascuna giocatrice nei quattro Slam secondo il criterio di calcolo ufficiale WTA, che prevede questa ripartizione: 2000 punti (vittoria), 1300 (finale), 780 (semifinale), 430 (quarti), 240 (ottavi), 130 (3°turno), 70 (2° turno), 10 (sconfitta al primo turno). In più, nel caso di giocatrici provenienti dalle qualificazioni ho indicato i punti ulteriori ottenuti nei tre turni preliminari di accesso (40 per chi vince i tre match ed entra nel main draw).
Trovate di seguito la tabella riassuntiva con le prime 32 posizioni, e poi un breve approfondimento dedicato alle prime dieci. Alla voce “Rank” della tabella (seconda colonna) è indicata la posizione di questa settimana (25 settembre) nella classifica ufficiale WTA, mentre alla voce “Race” (terza colonna) è indicata la posizione nella Race to Singapore, che tiene conto dei soli impegni del 2017:
1. Venus Williams
punti Slam: 3620
AO F sconfitta da Serena Williams
RG 4T sconfitta da Bacsinszky
Wim F sconfitta da Muguruza
USO SF sconfitta da Stephens
La conferma di quanto contino classe ed esperienza. A 37 anni Venus Williams ha dimostrato di sapersi gestire alla perfezione, in modo da esprimere il meglio negli appuntamenti più importanti. Ha cominciato in gennaio in Australia e non ha mai deluso fino al settembre newyorkese. Due finali e una semifinale, più un quarto turno anche sulla terra battuta, la superficie per lei più ostica. Quasi l’80% del suo bottino complessivo di punti WTA (4612) in stagione deriva proprio dagli Slam. Il vero rammarico del 2017 è l’avere mancato il successo pieno.
Riuscirà a ripetersi nel 2018? Il rendimento è stato così alto che mi pare molto difficile. E poi mi viene il dubbio che la stessa Venus baratterebbe un’annata come il 2017 con una stagione meno costante, ma che le porti una vittoria in un Major.
2. Garbiñe Muguruza
punti Slam 2910
AO QF sconfitta da Vandeweghe
RG 4T sconfitta da Mladenovic
Wim Vittoria
USO 4T sconfitta da Kvitova
Siamo in una fase della stagione in cui il primo posto della classifica WTA è alla portata di diverse contendenti, racchiuse nel giro di pochi punti; rispetto ad Halep, Svitolina o Pliskova. per chi ritiene che gli Slam debbano essere il punto di riferimento attorno al quale costruire le gerarchie, direi che il primo posto di Muguruza risulta il più coerente.
Aggiungo un altro dato: Serena Williams e Garbiñe Muguruza sono state le uniche in grado di vincere almeno uno Slam sia nel 2016 che nel 2017. Inevitabile che l’obiettivo sia ripetersi anche nel 2018; non sarà facile, ma se potrà giocare senza guai fisici penso che per Garbiñe non sia impossibile.
3. Jelena Ostapenko
punti Slam 2690
AO 3T sconfitta da Karolina Pliskova
RG Vittoria
Wim QF sconfitta da Venus Williams
USO 3T sconfitta da Kasatkina
Prima del recentissimo successo a Seoul, Ostapenko aveva vinto un solo torneo in carriera, ma che torneo: il Roland Garros. In fase di bilancio stagionale direi che non vanno nemmeno sottovalutati i risultati negli altri Slam: due terzi turni e una quarto di finale, per una giocatrice di 20 anni appena compiuti. Ricordo anche che in Australia Jelena era arrivata a un passo dal superare Pliskova, che l’aveva battuta in rimonta da 2-5 nel terzo set (4-6, 6-0, 10-8). Cosa saprà fare l’anno prossimo? Al momento mi sembra difficile possa ripetere una vittoria Slam nel 2018, ma non l’avrei creduto probabile nemmeno nel 2017…
4. Sloane Stephens
punti Slam 2010
AO Assente
RG Assente
Wim 1T sconfitta da Riske
USO Vittoria
Una stagione davvero anomala quella di Sloane Stephens: più di metà saltata per infortunio (frattura del piede con operazione) e la prima partita del 2017 giocata proprio in uno Slam, a Wimbledon contro Alison Riske, dopo 11 mesi di stop. Poi le è bastato l’impegno in tre tornei di preparazione delle US Open Series (Washington, Toronto e Cincinnati) per arrivare alla condizione ideale e vincere a New York.
La prima vittoria in uno Major è sempre un punto di svolta nella carriera di una giocatrice. Ora sarà interessante capire come assorbirà il successo. Vincere uno Slam fa inevitabilmente cambiare di status qualsiasi tennista, che diventa uno “scalpo” ancora più ambito per tutte le avversarie. In più è necessario imparare a gestire la maggiore popolarità con pubblico e social, ma anche i maggiori impegni con media e sponsor. D’altra parte un successo così importante accresce l’autostima e la convinzione. Vedremo nel 2018 se per Stephens prevarranno gli aspetti positivi o quelli negativi.
a pagina 2: le posizioni dalla 5 alla 10 e le differenze con le classifiche WTA