Nell’autunno dei ritiri c’è qualcuno che stringe i denti. Nonostante il parere del medico, nonostante i risultati e soprattutto nonostante il buonsenso. È quel cavallo pazzo di Jerzy Janowicz, il numero uno del tennis polacco. Dopo l’eliminazione al Challenger casalingo di Szczecin – con sfuriata contro l’incordatore – il ventiseienne ha annunciato di avere una lesione al tendine rotuleo, ma anche che al momento non intende fermarsi per una operazione chirurgica. “Sto prendendo medicine, giocherò fino a quanto il dolore non sarà più sopportabile” ha detto. Il problema al ginocchio andrebbe avanti dagli US Open del 2015, e il mancato recupero della condizione sarebbe causa di una diagnosi errata.
Giocare finché la gamba non si stacca è un rischio molto grande, eppure è comprensibile che Janowicz intenda stringere i denti in questo finale di stagione, anche considerate le molte assenze ai piani più alti. Scivolato alla posizione 145 anche a causa di un altro intervento al ginocchio del febbraio 2016, il tennista di Lodz è intenzionato a sfruttare al massimo la stagione indoor, a lui storicamente favorevole, per riavvicinare le vette a cui sente ancora di appartenere (fu numero 14 quattro anni fa). Questa settimana ad Orleans è andata male, con la sconfitta al primo turno contro Fucsovics, ma lo spazio lasciato vuoto dal buon senso è colmato da una grande determinazione e i propositi sembrano essere rimasti invariati.