Il torneo austriaco di Linz, nonostante lo status di International acquisito nel 2009, un declassamento dal precedente livello di Tier II, ha continuato negli anni ad annoverare un discreto parterre di vincitrici e finaliste. Quattro delle ultime otto vincitrici sono state numero 1 (Ivanovic, Azarenka, Kerber e Pliskova), quattro sono state anche le vincitrici Slam (al quartetto precedente va tolta Pliskova e aggiunta Kvitova) e tutte e otto sono state almeno fra le 15 (Cibulkova, Wickmayer e Pavlyuchenkova le altre tre).
Il tabellone di quest’anno è privo invece di nomi particolarmente altisonanti e la prima testa di seria è la 28 al mondo, la slovacca Magdalena Rybarikova. In questo contesto, la presenza dell’ex enfant prodige Belinda Bencic spicca come uno dei principali catalizzatori di pubblico e media. La svizzera, numero 7 WTA appena un anno e mezzo fa, è ora numero 228, a causa di dolori al polso che ne hanno prima pregiudicato le prestazioni nella seconda parte del 2016 e ad inizio 2017, e che l’hanno poi costretta all’intervento chirurgico questa primavera. Tornata solo un mese fa nel $100.000 di San Pietroburgo, vinto concedendo un solo set, si presenta in Austria, opposta alla belga Kirsten Flipkens (74 WTA, ma con un passato da 13), alla ricerca di un riscontro anche nel circuito maggiore.
Ebbene, la verifica è stata passata con successo da Bencic, emersa vittoriosa al tiebreak del terzo set. A fronte di un primo set perso 6 giochi a 4, con due break subiti in seguito ad errori banali e con cinque palle break non sfruttate, Bencic innalza concentrazione e livello di gioco, mettendo in mostra tutte le sapienti geometrie che l’avevano condotta fra le prime dieci. Flipkens, lontana da quella che raggiunse la semifinale a Wimbledon, gioca come sempre dei buoni scambi, aiutata dal tocco e dalle variazioni di cui è capace. Pecca però in continuità, cadendo spesso preda di gratuiti e di una certa passività da fondo. Bencic ne approfitta e, quando può, aggredisce, approcciando alle volte persino la rete. Il secondo set termina quindi velocemente 6-2 per la svizzera, che sembra prendere il largo anche nel terzo set, avanti per 3 giochi a 1. L’attenzione al dettaglio evidenziata nel secondo parziale va però via via scemando e Flipkens riesce a rimettere in gioco palle che sembravano destinate al vincente. Bencic perde quindi il break e la partita finisce in lotta. Il tiebreak decisivo è combattuto punto su punto, e vede infine uscire vincitrice la svizzera (che annulla un match point sul 7-6 Flipkens) per 9 punti a 7.
Negli altri incontri di primo turno, la ventenne russa Vikhlyantseva (69 WTA) ha sconfitto agevolmente in meno di un’ora la paraguayana Cepede Royg (76), meno avvezza all’indoor veloce di Linz e priva delle armi necessarie per infastidire la russa; Arruabarrena (80) ha approfittato del ritiro nel terzo set di Niculescu (61), e Larsson (89) ha battuto Cepelova (108) in due set combattuti. Terminato anche l’ultimo turno di qualificazioni, con Kuzmova, Fett, Buzamescu e Tomova ammesse al tabellone principale, e Naomi Broady ripescata al posto di Camila Giorgi, ancora ferma ai box per i problemi fisici emersi a New York.
Risultati:
N. Vikhlyantseva b. V. Cepede Royg 6-0 6-2
J. Larsson b. J. Cepelova 7-6(6) 6-4
L. Arruabarrena b. [8] M. Niculescu 1-6 6-1 2-0 rit.
[WC] B. Bencic b. K. Flipekns 4-6 6-2 7-6(7)