Non potrebbe esserci regalo più bello per Caroline Garcia. La francese oggi spegne 24 candeline in quel di Singapore, in un finale di stagione da sogno che l’ha vista trionfare a Wuhan e a Pechino con la conseguente prima qualificazione in singolare alle WTA Finals (in doppio vi si era già qualificata nel 2015 e nel 2016). Uno swing asiatico inaspettato per “Caro” che aveva sì dato segnali di forma e miglioramenti durante l’anno, ma che nelle ultime settimane ha saputo ingranare la quinta e produrre un tennis di altissimo livello, sorprendendo anche le avversarie più forti e riuscendo a “volare” al rush finale del 2017.
Un anno cominciato all’insegna dell’amarezza per Garcia che, in seguito alla scelta di non partecipare alla Fed Cup per concentrarsi sulla carriera nel circuito, aveva scatenato le ire delle sue colleghe, in primis quelle di Kristina Mladenovic. Kiki si è rivelata alquanto impietosa e sferzante nei confronti dell’ormai ex amica ed ex compagna di doppio affermando – dopo la sconfitta della Francia contro la Svizzera a febbraio – “meglio perdere con persone vere e non egoiste“. Il nome di Garcia non viene menzionato ma il riferimento è chiaro. Dopodiché, ecco il dir poco inelegante episodio del “Lolgate“, come lo chiamano in Francia. Dopo essere stata comunque convocata dal capitano Noah – nonostante la precedente decisione di non partecipare – per il tie di sbarramento contro la Spagna, Caroline annuncia forti dolori alla schiena, per i quali lo staff medico della Federazione francese conferma la sua impossibilità a giocare. La reazione delle colleghe Mladenovic, Cornet e Parmentier è al vetriolo, twittando tutte e tre a distanza di pochissimi minuti un “LOL” carico di sarcasmo e sfiducia. Si consuma così la rottura definitiva tra Kiki e Caro; un peccato, perché con Kristina Mladenovic, Caroline formava in doppio una delle coppie più forti del circuito. Insieme vantano cinque titoli, tra cui il più importante al Roland Garros nel 2016, e la seconda posizione mondiale. Insomma, un periodo amaro e ricco di delusioni per Garcia, che però non si scompone e continua la sua corsa verso quel salto di qualità tanto atteso.
Allenata dal 2012 dal padre Louis-Paul, la tennista di Saint Germain-en-Laye, vanta già quattro sigilli prima di “esplodere” nella tournée asiatica 2017 (Bogota 2014; Limoges 2015; Strasburgo e Maiorca 2016). Dotata di un tennis potente, solido e completo e di un grande potenziale atletico, i progressi sono sempre più visibili negli ultimi 12 mesi e, alla fine del 2016, si mette particolarmente in luce proprio nella finale di Fed Cup contro la Repubblica Ceca. Il 2017 sarà per lei l’anno della consacrazione. Caroline si distingue quest’anno proprio al Roland Garros accedendo per la prima volta in carriera ai quarti di uno slam. Cede a Karolina Pliskova, con cui aveva battagliato e vinto proprio nella finale del campionato a squadre sei mesi prima, portando il team francese a un punto dal sogno. Ma non finisce qui.
In settembre, arriva un finale di stagione perfetto. Caroline inanella 11 vittorie in 14 giorni (17 in tutto nella stagione sul duro), trionfando a Wuhan e a Pechino, diventando così la prima francese dopo Marion Bartoli a entrare nella top 10 e salendo all’ottava posizione della Race per Singapore, gomito a gomito con Johanna Konta. Alla fine, il forfait della britannica al torneo di Mosca, consegna definitivamente alla transalpina il pass per le Finals. Caroline è dunque la prima tennista d’Oltralpe tra le otto “Maestre” di fine anno dopo Amélie Mauresmo (Marion Bartoli aveva partecipato due volte ma come riserva). Non solo. Nella suo straordinario sprint asiatico, la francese sorprende nientemeno che la n. 3 Elina Svitolina e la neo n. 1 del mondo, Simona Halep.
Che ci sia in vista per lei lo scettro del ranking? “La ragazza che sta giocando con Sharapova diventerà n. 1 del mondo, Caroline Garcia! Che giocatrice! Sarò il primo ad averlo detto!“. Questo twittava nel 2011 l’allora n. 4 del mondo Andy Murray, impressionato dalla qualità del tennis della transalpina nel match di secondo turno con Maria Sharapova al Roland Garros. Una giovanissima Garcia di 17 anni e 188 giorni, infatti, in vantaggio 6-3 4-1, stava per estromettere la pluricampionessa siberiana. Vedremo. Ora che Garcia fa parte delle magnifiche otto… Joyeux anniversaire “Caro”!