“Grisha” ha fretta di andare a Londra, forse troppa. Già impegnato in questi giorni a Stoccolma, il bulgaro ha appena accettato la wild card per l’ATP 500 di Vienna, in programma la settimana successiva. La novità sarà certo gradita al pubblico del palasport austriaco, considerato lo stato di forma del n.6: alla sua miglior stagione in carriera, Dimitrov è a un passo dalle sue prime Finals, appena 270 punti dietro l’ultimo collega “con la matematica” (Thiem, che insieme a Zverev lo precederà anche nel seeding “Sachertorte“).
Presentarsi anche all’Erste Bank Open, però, significherà per Dimitrov portare a quattro il numero di tornei consecutivi giocati (Pechino-Shanghai-Stoccolma-Vienna), per di più in una fase della stagione nella quale è bene spendere con saggezza le energie residue. Una vittoria in Svezia – qualora Carreno e Goffin e facciano altrettanto a Mosca e Anversa – potrebbe non garantirgli ancora il bollino verde nella Race, è vero. Di fatto, però, per togliergli la O2 Arena servirebbe l’impensabile: una serie di suoi forfait, unita alle imprese di una vita per Goffin, (e soprattutto) Carreño Busta e Querrey. I numeri non lo sanno, insomma, ma Grigor è in una botte di ferro.
Inoltre, mentre ha già ottemperato ai suoi obblighi sugli ATP 500 stagionali da disputare, Dimitrov ha davanti a sé ancora Parigi-Bercy. Per lui, privo di esenzioni, l’ultimo Masters stagionale è mandatory a tutti gli effetti. A meno di rinunciarvi – ritrovandoselo sul gozzo nel 2018 – Dimitrov si presenterebbe così all’ultimo, agognato atto del suo strepitoso 2017 con una sola settimana di tregua, dopo cinque passate tra Asia e palasport. Un bel tour de force… Che gli abbiano prestato una copia de “Il metodo Dominic Thiem”?