– Età media in calo, meno esperienza al Masters
Otto giocatrici al via nell’imminente torneo: la 37enne Venus Williams e altre sette tenniste tutte ampiamente sotto i 30 anni (la seconda più anziana è Caroline Wozniacki, 27). Un altro modo per dire la stessa cosa: a parte Venus (nata nel 1980), le altre giocatrici sono nate dal 1990 in poi.
Una delle conseguenze di questo rinnovamento è che rispetto alle più recenti edizioni le Finals 2017 saranno quello che assommeranno meno partecipazioni complessive, solo 14. Questi i Masters disputati in carriera dalle giocatrici al via: Wozniacki 4 presenze, Venus 4 presenze, Halep 3, Muguruza 2, Pliskova 1. Svitolina, Ostapenko e Garcia nessuna. Per completezza di informazione ricordo che Venus ha spesso rinunciato (per scelta o per infortunio) al torneo, visto che in carriera aveva raggiunto la posizione di classifica utile per giocarlo altre cinque volte.
Ultimo dato, che va nella stessa direzione di quanto già elencato: nessuna giocatrice ha preso parte a tutte le ultime cinque edizioni prese in considerazione. Quella che ha più continuità è Simona Halep, che ha esordito nel 2014 e da allora si è sempre qualificata. Al contrario mancherà, per la prima volta dal 2010, Agnieszka Radwanska, vincitrice nel 2015 e presente ben otto volte in carriera.
– O vince Venus, oppure avremo una nuova “maestra”
Altra conseguenza delle novità di questa stagione: complessivamente le otto partecipanti hanno vinto una sola volta il torneo. Merito di Venus Williams nell’edizione disputata a Doha nel 2008, quando sconfisse Zvonareva in finale.
Williams a parte, per le altre giocatrici nessuna vittoria al Masters. Al massimo una finale, per Wozniacki e Halep, sconfitte da Clijsters nel 2010 e da Serena nel 2014. Quindi o vince Venus oppure una nuova giocatrice diventerà “maestra”, ereditando la corona da Dominika Cibulkova che in questa stagione non ha raggiunto risultati tali da consentirle di qualificarsi per Singapore e difendere il titolo.
– Tre esordienti, tutte giovani
I dati indicano dunque che il 2017 è stato un anno di cambiamenti al vertice del tennis femminile. Al contrario nell’edizione del 2013 non c’era nemmeno una giocatrice nuova all’esperienza delle WTA Finals, e appena due (Kerber ed Errani) avevano alle spalle una sola partecipazione; le altre erano tutte tenniste con presenze multiple al torneo di fine anno. Questo era segno di notevole stabilità di rendimento in cima alle classifiche: otto partecipanti esperte, con una consolidata carriera ad alto livello.
Poi le cose hanno cominciato a modificarsi: due esordienti al Masters 2014, e poi tre esordienti nelle edizioni successive (2015, 2016, e 2017). Con però una differenza interessante nella composizione anagrafica: nel Masters del 2015 le nuove erano Muguruza, Pennetta, Safarova; dunque una sola giovane e due tenniste molto più anziane (Safarova 28 anni, Pennetta 33).
Anche nel 2016 una esordiente era già una tennista matura (la 27enne Cibulkova), mentre le altre due erano under 25 (Pliskova e Keys). Quest’anno le esordienti sono tutte giovani, con limiti e potenzialità ancora tutti da scoprire; si tratta di Ostapenko, Svitolina e Garcia (20, 23 e 24 anni rispettivamente).
E se non esistono strumenti che misurino oggettivamente la qualità di gioco (per cui c’è chi è convinto che le attuali sostituzioni ai vertici siano peggioramenti, e chi invece lo nega), possiamo quanto meno dire che si tratta di un ricambio che segue un legge fisiologica e generazionale: tenniste più giovani che sostituiscono giocatrici più anziane.
Dunque nel 2017 solo Venus è l’eccezione che conferma la regola. Ma se consideriamo le altre presenze, rinnovamento è diventato sinonimo di ringiovanimento; sembra una cosa scontata, ma non lo è, come ho spiegato sopra con i dati del Masters 2015 (con le esordienti vicine ai 30 anni e oltre). Sotto questo aspetto le Finals che stanno per iniziare rappresentano contemporaneamente la chiusura della stagione in corso, ma anche una interessante ipotesi di futuro della WTA, che andrà verificata l’anno prossimo.
Solo nel 2018, infatti, potremo capire se la “vecchia guardia” composta da campionesse come Serena Williams, Maria Sharapova, Victoria Azarenka (tutte nate negli anni ’80) saprà invertire la tendenza, ritornando ai vertici del circuito o se invece il ricambio generazionale si consoliderà, con nuovi nomi e nuove protagoniste a fare stabilmente da guida nel tennis femminile.