La storia ha dimostrato che le Campagne di Russia finiscono spesso con delle disfatte. Non sarà il caso dei usare questo termine per descrivere il torneo di Pablo Carreno Busta, conclusosi con la netta sconfitta negli ottavi contro Daniil Medvedev. Se però lo spagnolo cercava i punti della sicurezza per qualificarsi alle ATP Finals di Londra, allora si può parlare di battuta d’arresto. Il match di oggi ha detto chiaramente che il russo è più attrezzato per queste superfici. Non che Carreno Busta non abbia lottato, ma è apparso spesso in affanno, anticipato da un avversario capace di anticipare e di prendere l’iniziativa. Tattica che paga nel tennis indoor. Nei primi sei giochi viene seguito l’ordine dei servizi. Ma la maggiore propensione offensiva di Medvedev presenta il conto al nativo di Gijon. Due break consentono al moscovita di chiudere sul 6-3. Il secondo set si registra subito un break per parte. Sul 2-3, lo spagnolo deve annullare una palla break. Un’anteprima di quanto accade due giochi dopo, chiuso da Medvedev che chiude capitalizzando la terza palla break. Fine dei giochi. Il russo vince anche la seconda frazione per 6-3, complicando il rush finale per Londra di Carreno Busta. Con Anderson, Querrey e, chissà, del Potro o Tsonga, non ancora condannati dalla matematica, nei prossimi tornei ci sarà da divertirsi. Medvedev se la vedrà nei quarti con il qualificato bosniaco Mirza Basic che ha lasciato appena due giochi al serbo Laslo Djere.
Differentemente dagli uomini, in quanto a dignità e importanza i punti nel tennis non sono tutti uguali. Regola aurea, in nome della quale Alexander Bublik, 20enne enfant du pays, ha perso un set, ma non il match, per via delle troppe opportunità non sfruttate sul servizio dell’avversario, il coriaceo Albert Ramos-Vinolas, numero 2 del seeding. Sette palle break, nessuna delle quali convertita. E la partita rischiava di scivolargli via dalle mani. Ma così non è stato, grazie anche a una tattica non ortodossa, fatta di accelerazioni di rovescio alternate a inconsueti chop di dritto, vere e proprie stilettate che pian piano hanno minato le certezze e il timing dello spagnolo. Il primo set vede lo Ramos-Vinolas soffrire di più al servizio, ma mettere a frutto cinicamente l’unico passaggio a vuoto del nativo di Gatchina. Il match è piacevole, con il confronto fra la ragnatela mancina del barcellonese, finalista quest’anno a Montecarlo, e le variazioni di ritmo del russo. Molto più legata ai servizi la seconda frazione. Con Bublik che trova una maggiore solidità e il catalano che spreca un po’ troppe energie nervose nella contestazione di alcune chiamate. Fatto sta che sul 6-5 in suo favore, il Next Gen pesca due notevoli giocate di rovescio che allungano la partita al set decisivo. Ora è Bublik a menare le danze. La sua tattica è entrata nella testa di Ramos-Vinolas. Ed è solo questione di tempo perché si traduca in un punteggio a lui favorevole. Fra servizi bomba, rovesci poderosi e velenosi tagli di dritto, annichilisce lo spagnolo, fissando sul 6-2 il punteggio finale. Ciò che ha impressionato è stata la violentissima accelerazione impressa alla partita dal russo. Un finale di travolgente creatività, il cui manifesto è rappresentato da un fantastico pallonetto di rovescio, da doppio circoletto rosso. Ora lo attende il lituano Berankis, la più classica delle prove del nove, che ha regolato il serbo Filip Krajinovic in tre set tirati.
Risultati:
[Q] M. Basic b. L. Djere 6-1 6-1
D. Medvedev b. [1] P. Carreno Busta 6-3 6-3
[PR] R. Berankis b. [Q] F. Krajinovic 3-6 7-5 6-4
[LL] A. Bublik b. [2] A. Ramos-Vinolas 4-6 7-5 6-2