Arriva l’onda Next Gen. Berrettini è il faro delle speranze italiane (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)
Ne resterà solo uno. E se anche non dovesse diventare un Highlander del tennis che verrà, porrà sempre rivendicare con orgoglio di essere stato il primo italiano protagonista delle Next Gen Finals, il Masters Under 21 che debutta quest’anno e che fino al 2022 avrà Milano come sede. A gennaio, quando la Federazione italiana decise di attribuire una wild card per il torneo a un azzurrino, c’era una situazione contingente abbastanza nebulosa: nessuno dei nostri era tra i primi 200 della classifica, e per questa ragione si pensò a quella sorte di paracadute, arricchito da una proposta suggerita dall’Atp e condivisa dalla Fit. Cioè quella di legare l’assegnazione dell’invito a un torneo con i migliori otto italiani dell’apposita Race, così da premiare davvero il migliore. Poi è accaduto che Matteo Berettini, con costanza e classe, si è issato al numero 120 del mondo, di gran lunga miglior under 21 nostrano, 177 posizioni davanti al secondo, l’eterna promessa Gianluigi Quinzi. La sua stagione, con il senno di poi, avrebbe meritato il premio, ma anche cosi il torneo di qualificazione al via il 3 novembre allo Sporting Milano 3 conserva quel fascino che solo i derby possono regalare, mettendo comunque in vetrina il meglio tra i giovani talenti italiani. Si giocherà su tre giorni con le nuove regole introdotte anche per le Finals, quindi set a 4 con tie break sul 3-3, killer point sul 40-40 con il battitore che sceglie da quale parte servire e net valido anche sulla battuta, ma senza Occhio di Falco su tutte le righe del campo, che invece ci sarà alla Fiera di Rho per i migliori del mondo. E Berrettini resta il favorito principe, come conferma anche Stefano Pescosolido, oggi tecnico federale e collaboratore dello Sporting: «Matteo è molto ben allenato, è un ragazzo ambizioso ma con la testa sulle spalle. Inoltre mi sembra il più adatto alla superficie e alle condizioni di gioco, anche se le insidie di un torneo possono sempre celare sorprese». Diego Nargiso, che a Basiglio trasferirà temporaneamente la sua Accademia, allarga gli orizzonti: «Quinzi da tre anni resta attorno al 300 del mondo e non progredisce, sicuramente c’è qualche problema ma resta un patrimonio, a me piacciono molto anche Pellegrino e Balzerani, ma spenderei una parola per Caruana: si sente poco perché ha scelto l’America per allenarsi, ma ha un gioco moderno ed è completo». Certo, mentre altri paesi si presenteranno con giocatori già vicini ai top player (Zverev a parte, che è un fenomeno, ieri si sono qualificati Rublev e Khachanov), noi scontiamo ancora un indubbio ritardo: «Non è un problema tecnico — sottolinea Nargiso — ma di programmazione e di testa: in Italia si giocano 50 o 60 tornei all’anno tra Challenger e Futures e per i nostri ragazzi è più facile rimanere qui che assaggiare il pane duro delle trasferte, con cibo scadente e letti scomodi ma tante lezioni di vita. E poi io credo ci si debba creare una base tecnica con quelli del proprio livello e poi salire gradualmente. Perciò i nostri ci metteranno tre o quattro anni in più, ma da molti di questi otto sono sicuro che avremo soddisfazioni». Speriamo sia buon profeta.
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Next Gen, il futuro del tennis sbarca a Milano (Andrea Facchinetti, Il Giorno)
Sarà l’incantevole cornice dello Sporting Milano 3 Basiglio ad ospitare il gustoso antipasto della prima edizione del Next Gen Atp finals, il master di fine stagione riservato ai migliori otto under 21 del circuito mondiale in programma dal 7 all’11 novembre presso il polo fieristico di Milano-Rho. Il Club alle porte di Milano assegnerà dal 3 al 5 novembre una wild card in un mini torneo fra gli otto emergenti italiani meglio piazzati nella graduatoria Atp. «È un torneo, quello riservato agli italiani, che abbiamo fortemente voluto fin da quando abbiamo avuto i primi contatti con l’Atp – ha rivelato Sergio Palmieri, direttore del torneo -. Avevamo espresso la volontà di riservare un invito a un giocatore italiano, e proprio con l’Atp abbiamo convenuto che fosse questa la soluzione migliore». Si giocherà sui campi indoor della struttura di Basiglio: «E si giocherà – ha precisato Palmieri – con tutte le nuove regole che caratterizzeranno le Next Gen Atp Finals». Unica differenza? La presenza dei giudici di linea. «Qui non c’era la possibilità strutturale per allestire il campo con la nuova tecnologia che ne permette l’abolizione totale, come avverrà per le Next Gen Atp Finals. Dove, tra l’altro, per lo stesso motivo potremo fare anche a meno dei challenge da parte dei giocatori». Al momento hanno acquisito il diritto a giocare il torneo cadetto Matteo Berrettini, Gianluigi Quinzi, Liam Caruana, Andrea Pellegrino, Cristian Carli, Raul Brancaccio, Riccardo Balzerani e il vigevanese Filippo Baldi, ma la lista definitiva sarà stilata con la classifica di lunedì 30 ottobre. Ad accompagnare la manifestazione ci saranno una lunga serie di novità regolamentari che verranno sperimentate per la prima volta in assoluto: si aggiudica il set il primo giocatore che conquisterà 4 games (ed eventuale tie-break sul 3-3) senza vantaggi. Il set più breve è stato pensato per aumentare il numero di momenti-chiave nel corso degli incontri. In caso di parità nel game, non si giocheranno i vantaggi ma un punto secco (no-ad). La regola del no-let si applicherà a tutti i servizi, il che aggiungerà un elemento di imprevedibilità in avvio di ogni punto. In questo modo l’incidenza del nastro sul servizio verrà equiparata a quella negli altri momenti del gioco. Il programma prevede venerdì 3 novembre (dalle ore 12) i quarti di finale, sabato 4 le semifinali a partire dalle ore 15 e domenica 5 novembre la finale alle ore 18. Il montepremi delle qualificazioni raggiungerà la ragguardevole cifra di 20.000 euro: wild card al vincitore, 7 mila euro al finalista, 3.500 ai semifinalisti e 1.500 per chi arriva ai quarti.
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Tennis del futuro. Inizia Milano 3 (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport – Milano)
Una finestra sul futuro. E non solo perché le Qualificazioni Next Gen Italia regaleranno al vincitore la wild card per le Next Gen Finals della settimana successiva con i più forti under 21 del mondo, ma anche perché il pubblico dello Sporting Milano 3, sede del torneo dal 3 al 5 novembre, potrà godersi in quei giorni i migliori otto giovani talenti del movimento azzurro. Quando a gennaio la Federazione italiana decise per una wild card a un italiano per il cosiddetto Masters under 21, l’Atp suggerì che l’assegnazione seguisse un vero e proprio torneo a otto, a eliminazione diretta, così da premiare davvero il più meritevole. E fu allora che lo Sporting Milano 3 di Basiglio avanzò la sua candidatura a ospitare l’evento. Che ieri ha presentato con orgoglio, come traspare dalle parole dell’amministratore delegato Emanuel Stilo: «Siamo felici che la Federazione sia riuscita a strappare una manifestazione di questo livello alla concorrenza di altre città agguerrite. Noi confidiamo di poter ospitare questo torneo anche per i prossimi cinque anni, cioè per tutto il periodo dell’accordo tra l’Atp e la Federazione italiana. In sole tre stagioni di attività siamo riusciti ad arrivare a un evento così . E questo ci rende ancora più fieri». Lo Sporting, già sede di un Challenger negli anni passati, vanta adesso una scuola tennis con ben 200 allievi iscritti e la collaborazione di Stefano Pescosolido e Diego Nargiso, ma dopo le Next Gen sogna in grande: «Non nascondo — prosegue Stilo — che l’obiettivo è di riuscire a portare da noi anche un match di Coppa Davis: vediamo cosa succede a febbraio con l’Italia in Giappone e poi ne riparliamo. Non faccio fatica a dire che quando mi capita di andare al Tennis Club Milano, le fotografie di sfide di Coppa del passato mi danno un’emozione incredibile. Sono eventi che restano nella storia». Al palazzetto coperto del Club, sui campi in sintetico indoor, si giocherà con tutte le nuove regole delle Next Gen Finals, come ricorda il direttore del torneo Sergio Palmieri: «Partite 3 su 5, set ai 4 game con tie-break sul 3-3. Niente vantaggi, si giocherà un punto secco sulla parità e il battitore sceglierà da che lato servire. In più net valido anche sul servizio e timer per riprendere il gioco entro i 25 secondi previsti dal regolamento Atp. Un antipasto succosissimo per le Next Gen Finals che partiranno due giorni dopo, il 7 novembre, all’arena appositamente allestita alla Fiera di Rho: «Abbiamo 11 giorni di tempo per preparare il padiglione del polo fieristico — ricorda Palmieri — 200 metri per 80 da riempire e completare con tre campi da tennis, tribune da 4500 persone, sala stampa, ristorante e tutto il necessario». Poi, dal 2018 e per altri quattro anni, sarà il Palalido a diventare la casa dell’evento, facendo di Milano la capitale del tennis giovanile mondiale. La Federazione italiana ha anche un’opzione per i cinque anni successivi. Insomma, i futuri dominatori passeranno tutti da qui.