Gruppo Rosso (2a giornata)
Wozniacki schianta anche Halep, vola in semifinale
[8] C. Garcia b. [4] E. Svitolina 6-7(7) 6-3 7-5
Il gruppo rosso è regno incontrastato di Caro Wozniacki, per il resto si vive nella più totale incertezza. Al termine della seconda giornata la danese, recuperato uno stato di forma scintillante giusto in tempo per l’appuntamento clou di fine stagione, ha ufficialmente staccato il pass per le semifinali avendo ceduto quattro giochi complessivi nell’arco di due incontri dominati, mentre per la seconda qualificazione sarà bagarre, dal momento che le tre restanti candidate sono ancora in corsa. Un passo decisivo l’ha compiuto Caroline Garcia con la vittoria al termine di una snervante maratona durata due ore e tre quarti contro Elina Svitolina; una vittoria giunta nonostante la ragazza di Saint-Germain-En-Laye si fosse trovata per almeno tre volte sull’orlo del baratro: dapprima quando ha perso al fotofinish un primo set in larga parte dominato; poi quando è finita sotto di un break e quasi in lacrime all’inizio del secondo parziale; e infine quando si è trovata di fronte una montagna molto ardua da scalare in svantaggio per cinque a tre nel terzo. Una condizione fisica debordante unita alle infinite riserve di autostima recentemente accumulate le hanno consentito una clamorosa deflagrazione al tramonto del match e ora nulla, nemmeno la prima posizione del raggruppamento, le è precluso.
La sfida che ha visto protagoniste la quarta e l’ottava giocatrice della classifica è stato probabilmente simbolo e insieme paradigma di un mondo, quello della WTA, in cui resta veramente difficile capire quale piega improvvisa prenderà un match che sembri piuttosto ben indirizzato. Basandoci su storico e casistica, saremmo tuttavia portati a ritenere che, qualora Garcia non avesse scoperto la nuova versione di sé durante l’incredibile trasvolata cinese tra Wuhan e Pechino, il match di oggi le sarebbe scivolato tra le mani, e sempre più velocemente mano a mano che la notevole quantità di occasioni sprecate andava via via ingigantendosi. E invece. Caro aveva perso un primo set assurdo in cui era stata avanti 4-2, sciupato tre occasioni consecutive per andare sul 5-3 e, trovatasi invischiata in un tie break cui non sarebbe dovuta esser costretta, non era stata capace di capitalizzare il notevole vantaggio di 4-0, fallendo addirittura due set point sul 6-5 e sul 7-6. La numero otto del ranking WTA era stata tradita, quasi sempre al momento di raccogliere i frutti della grande pressione imposta da fondo campo, da molte sventate chiusure a rete, quasi il passato da campionessa Slam nella specialità del doppio fosse stato cancellato in una sorta di “anatema Mladenovic”, l’ex sodale ferita e abbandonata per meglio curare una carriera da star del singolare.
Sotto dunque di un set in circostanze che avrebbero ammazzato un toro, Garcia sembrava sul punto di sprofondare all’inizio della seconda frazione avendo ceduto il servizio per il due a uno in favore di Svitolina, mentre si accingeva al cambio campo in procinto di scoppiare in un pianto a dirotto. E qui torna in ballo il salvifico concetto di “fiducia”. Improvvisamente rasserenatasi, Caroline è tornata la tennista piena di certezze recentemente ammirata in mezzo Oriente, scardinando le classiche, tenacissime difese ucraine in un parziale di quattro giochi consecutivi che hanno segnato la seconda frazione nonostante l’estremo tentativo di ribellione messo in atto da Elina, incapace di sfruttare tre palle break in fila nel nono gioco che avrebbero riportato in discussione la faccenda.
Il terzo parziale non poteva che finire per essere una giostra impazzita fatta di fughe, rincorse disperate e mani alzate sul manubrio un po’ troppo in anticipo rispetto alla linea d’arrivo. Svitolina per due volte è stata avanti di un break e sul 5-3 ha servito per chiudere il discorso, ma Garcia non aveva intenzione di chiudere la prima esperienza alle Finals della sua vita con una precoce eliminazione, e un parziale di otto punti a uno le ha garantito l’abbrivio utile a firmare i quattro giochi consecutivi che le assicurano non solo la chance di qualificarsi per le semifinali, ma addirittura la possibilità di vincere il girone qualora dovesse battere anche Wozniacki nell’ultimo incrocio in programma venerdì.
Non che necessitassimo di ulteriori dimostrazioni, essendo la storia del gioco popolata da svariati esempi simili, ma il concetto sembra ora quanto mai chiaro: un mese da superstar può cambiare una carriera e Garcia, in questo momento, è la preferita dalle stelle.
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— WTA Insider (@WTA_insider) October 25, 2017
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