Il circolo Quo Vadis di Roma si trova nel Parco della Caffarella, una delle zone verdi più belle della Capitale, che si trova nell’Appia Antica, nelle strade con i sanpietrini dove c’era civiltà già qualche millennio fa. In un sabato pomeriggio di ottobre c’è il solito caldo romano, il sole alto nel cielo senza nuvole e tanti tennisti a palleggiare sui quattro campi del circolo. Hanno una caratteristica in comune: usano tutti racchette Yonex. È in corso, infatti, uno Yonex demo day, ovvero una di quelle giornate in cui il marchio giapponese, in collaborazione con i circoli, organizza una sessione di prova gratuite di tutto il suo roster di racchette.
Ogni tennista, di qualsiasi livello, oggi pondera molto più di prima l’acquisto di una racchetta. E questo accade anche perché provarle è molto più facile che in passato, anche grazie a iniziative del genere. E se talvolta si chiede al negoziante di fiducia di provare un determinato modello, non è detto che lo si trovi del peso giusto, o con il piatto corde ampio quando desiderato, perché oggi per ogni singolo modello di racchetta esistono anche dieci versioni della stessa.
Vito Spano è agente per l’Italia di Yonex, il marchio distribuito storicamente in Italia dalla Fassa di Milano. Gira il Paese organizzando, fra le altre cose, queste giornate in cui spiega con pazienza e dettaglio le caratteristiche delle racchette, delle scarpe, e delle corde Yonex, mettendo in bella mostra anche le magliette con la scritta “Stan The Man”, il vincitore Slam che ha il total look Yonex. Ascolta le richieste degli avventori, desiderosi di provare questo o quell’altro modello, chiede loro come giocano a tennis, il livello, e poi li indirizza verso la scelta secondo lui più indicata. Qualcuno invece è più determinato, chiede di provare la Yonex di Wawrinka, quella pesante 330 grammi, anche se non ha neanche lontanamente le capacità per manovrarla nell’aria.
“La crescita del nostro marchio nel 2017 ribadisce la conferma di Yonex. Abbiamo dei prodotti che sono migliorati grazie agli investimenti della casa madre, che ha cercato anche i migliori juniores del mondo per contrattualizzarli. Abbiamo tanti punti vendita in Italia, negozi che hanno sempre creduto nei nostri prodotti e che ci hanno permesso di crescere assieme nel corso degli anni”, esordisce fiero Vito Spano.
Quando gli chiediamo qual è il segreto di queste racchette così apprezzate dai giocatori che le adoperano, quelli che promettono di non tornare mai indietro nella scelta, lui non ha dubbi. “Produciamo noi i nostri prodotti, che hanno tutti una qualità molto alta. Riusciamo a soddisfare le esigenze di tutti, dal tennista ATP all’amatore, passando per gli agonisti di seconda, terza o quarta categoria. La caratteristica fondamentale dei nostri telai è l’isometria, una tecnologia che produce un’ampiezza del 7% maggiore rispetto a uno sweet pot di un altro telaio grande uguale. Questa è una tecnologia che abbiamo brevettato da molti anni e che comunicheremo ancora di più nel futuro, perché magari qualcuno ancora non ne è al corrente. La usiamo anche nel Badminton, ed è stata oggetto anche di tentativi di imitazione, ma l’Isometria Yonex rimane una nostra prerogativa, quella che può dare un reale vantaggio durante il gioco”.
La racchetta del momento è senza di dubbio la Ezone. “Proprio perché Yonex è attenta all’evoluzione, ha fatto tanta ricerca arrivando a produrre la quinta generazione del telaio che ha scelto di richiamare Ezone proprio come il primo modello, prodotto dieci anni fa. Strutturalmente è una racchetta molto diversa da quella dell’esordio nel mercato. Abbiamo incorporato tecnologie usate su altri modelli, come quella di eliminare a livello aerodinamico il flusso dell’aria nell’impatto della pallina, aggiungendo un confort eccellente. La EZone assorbe l’80% di vibrazioni, ha un feeling di gioco eccellente. Chi ci ha giocato potrà confermare quanto dichiarato. E se qualcuno volesse eliminare il 100% delle vibrazione può giocare con la Yonex Astral, che ha sempre l’isometria fra le sue caratteristiche, l’impugnatura conica e che trattiene il 100% delle vibrazioni da impatto”.
Se i testimonial eccellenti in casa Yonex non sono mai mancati fin dal passato, basti pensare a Navratilova, Bruguera, Hewitt, Nalbandian, il presente è il tempo di Wawrinka e Kerber, ma il futuro sembra essere già arrivato. “Yonex ha cercato i migliori tennisti under nel mondo per metterli sotto contratto. Prendiamo ad esempio la Laver Cup di qualche mese fa. In tutto, cerano cinque giocatori della cosiddetta nextGen in campo: Thiem che gioca con Babolat, Zverev con Head e poi Shapovalov, Kyrgios e Tiafoe tutti con Yonex”.
Mentre riceve dalle mani di un tennista l’ennesima Ezone, Vito gli chiede com’è andato il test. “Molto bene”, risponde il giocatore, che chiede informazioni sulla corda montata su quel telaio e sulla gamma di scarpe Yonex. Vito si prende cura di lui come se fosse Wawrinka ad aver fatto quella richiesta. “Siamo un’azienda che produce tutti i prodotti del tennis, che mette una cura maniacale nelle racchette, verniciate a mano, che si prende cura di soddisfare le esigenze di tutti e che ha lo sguardo proiettato al futuro”.