Non è troppo infrequente vedere una giocatrice già qualificata tirare il fiato nel terzo incontro del Round Robin, prima che in semifinale le cose tornino a farsi decisive. Allo stesso modo succede spesso che una giocatrice già eliminata, mossa da orgoglio, tiri fuori nell’ultimo e ininfluente incontro tutte le energie residue. È esattamente quello che è successo tra Ostapenko e Pliskova, con la lettone impegnata a salvare l’onore e la ceca ben poco presente nel match. E dire che la sfida metteva in palio ben 250 punti, utilissimi nella rincorsa di Karolina alla prima posizione del ranking. Pliskova dovrà invece accontentarsi dei 125 punti che vanno alla giocatrice sconfitta – ripartirà dalla semifinale con 5730 punti, alle spalle di Halep e Muguruza – in attesa di conoscere la sua prossima avversaria. Ostapenko lascia Singapore col sorriso e con la promessa di ritornarci, magari per recitare il ruolo di protagonista. In classifica manterrà la settima piazza a meno che Carolina Garcia decida di vincere tutte le partite che le restano e sollevare il trofeo. Occhio, perché è già successo.
Gruppo Bianco (3a giornata)
L’eterna Venus batte Muguruza, è in semifinale
[7] J. Ostapenko b. [3] Ka. Pliskova 6-3 6-1
Il match di oggi non ha avuto storia. Karolina Pliskova, già qualificata dopo la vittoria su Muguruza di due giorni fa, è irriconoscibile e viene dominata da Jelena Ostapenko, eliminata matematicamente dopo la sconfitta patita contro Venus. Se nelle prime due giornate Karo era apparsa in grande spolvero, oggi è sembrata involuta e quasi senza voglia di lottare, preservando forse delle energie da dover utilizzare più avanti. Tra le due vi erano due precedenti, con le vittorie dell’attuale numero 3 WTA a Cincinnati nel 2016 e Melbourne nel 2017, al termine di un match piuttosto lottato.
L’inizio sembra poter sorridere a Pliskova che mantiene agevolmente il suo turno di battuta, costringendo poi la sua avversaria ad annullare tre palle break; al servizio nel terzo gioco da 15-40, riesce a risalire per poi concedere un’ulteriore occasione di break, con Karolina che commette doppio fallo (il terzo in questo game); la lettone però non ne approfitta e perde subito la battuta, siamo 2 a 2 con tanti errori da entrambe le parti. L’ex numero 1 del mondo non sembra cosi centrata come era sembrata nelle due uscite precedenti, perde sia nel settimo che nel nono game nuovamente il servizio e Jelena può incamerare, grazie a un diritto vincente al secondo set point, il primo parziale con il punteggio di 6-3. Per Pliskova 12 errori non forzati e 6 vincenti contro i 9 non forzati e 15 vincenti di Ostapenko.
Karolina non riesce a fermare l’emorragia, la campionessa del Roland Garros le strappa per la terza volta consecutiva il servizio (altro doppio fallo sulla palla break) e passa a condurre 3 a 0. Piove sul bagnato quando arriva il quinto doppio fallo per la ceca nel sesto gioco con il punto successivo vinto da Ostapenko, che le vale il 5-1. La ventenne di Riga serve per l’incontro e al primo match point chiude 6-1 dopo un’ora e sei minuti. Jelena può sorridere per la prima vittoria in carriera al Masters.
Gruppo Bianco
- Prima giornata: le vittorie di Pliskova e Muguruza
- Seconda giornata: le vittorie di Williams e Pliskova
Gruppo Rosso
- Prima giornata: le vittorie di Halep e Wozniacki
- Seconda giornata: le vittorie di Wozniacki e Garcia
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