Sull’ottovolante delle Finals 2017 sta succedendo davvero di tutto, e l’ultima giornata del round robin rosso non poteva smentire il generale andazzo. Wozniacki, che sin qui aveva disposto a piacimento delle avversarie distribuendo equamente a Svitolina e ad Halep i quattro giochi lasciati nel cammino e in cerca della prima posizione nel gruppo, è stata stoppata da una miracolata (e miracolosa) Caroline Garcia, la quale, approfittando del gol della bandiera segnato dall’ucraina nell’ultimo match in programma, non solo si è qualificata, ma lo ha fatto da prima del girone proprio a scapito di una perplessa danese. “Non sono arrabbiata, domani ho l’opportunità di ripartire da zero, giù il cappello davanti a Garcia, che non ha mai mollato meritandosi tutto“, ha dichiarato ai cronisti la bionda Caroline nella brevissima conferenza stampa di cui è stata protagonista, celando dietro alla diplomazia di facciata un’irritazione molto più che percepibile.
Naturalmente raggiante invece Garcia, che non vuol saperne di chiudere un autunno da raccontare, tra qualche decennio, ai nipotini di fronte al caminetto. “Non so cosa dire, è stato tutto così improvviso. Fino a pochi giorni fa pensavo che avrei chiuso la stagione a Zhuhai, e sarebbe stato comunque fantastico. Invece sono qui a giocarmi le Finals, è incredibile“. Le avversarie che si sono trovate a servire per il match contro la francese nelle ultime settimane – Ashleigh Barty a Wuhan, Svitolina qui e nei quarti di Pechino, Wozniacki oggi – sono sempre tornate a casa scornate. Garcia ha forse trovato la formula per paralizzare la rivale a un passo dal traguardo? “È bello aver raggiunto una tale consapevolezza. Sapere che fino all’ultimo punto c’è un modo per raddrizzare la situazione. Magari è difficile da trovare, ma c’è”, ha asserito Caroline dopo aver rimontato per la seconda volta in tre giorni uno svantaggio di 3-5 al terzo. “Cerco di non mollare, di tenere la palla in campo e di approfittare della normalissima tensione altrui al momento di chiudere“. Normalissima, soprattutto se, come avvenuto nel pomeriggio di Singapore, il pubblico sembra essere tutto dalla sua parte, tanto da indurre il giudice di sedia a richiamare i più chiassosi in francese. “Vero, e li ringrazio. Sono particolarmente contenta perché non tutti quelli che mi incitavano erano miei connazionali, devo aver fatto qualcosa di buono per portarli dalla mia parte“.
Per una Garcia che ride, c’è una Halep che piange, dopo aver gettato alle ortiche un’altra occasione gigantesca. Obbligata a vincere per passare il turno, la tennista nata a Costanza ha invece subito una sconfitta senza attenuanti contro la già eliminata Svitolina, vittima dei suoi demoni e di una superficie indigesta. “Non cerco scuse, ma le condizioni di gioco erano terribili. Non sono una da trenta vincenti a partita, ma la palla proprio non viaggiava, e contro giocatrici che difendono così bene è dura“. Per la rumena la stagione resta comunque sfolgorante, dunque non c’è spazio per alcuna delusione. “Sono eliminata, ma la tristezza è passata nel giro di sette minuti. È stato un anno pieno di soddisfazioni. Ho raggiunto il numero uno ed era il mio obiettivo principale, quindi va bene così. Ora ho solo bisogno di vacanze, perché da Stoccarda in poi è stata una maratona durissima“.
Le speranze di qualificazione se n’erano già andate, ma Elina Svitolina ha trovato il modo di tenere per sé un ricordo dolce della sua prima esperienza alle Finals. “Oggi non avevo nulla da perdere, ma volevo chiudere bene e dare una piccola soddisfazione ai tifosi ucraini che mi hanno supportata per tutta la settimana. Non ho disputato un buon torneo, ma un’esperienza ai massimi livelli, in qualsiasi professione, è qualcosa di molto utile per il futuro“. Le sue saranno vacanze per modo di dire. Elina si è appena trasferita a Londra e ora urge arredare casa. “Passerò l’off season correndo come una matta in giro per i negozi in cerca di mobili e altro, ho un appartamento nuovo e vuoto, devo sbrigarmi a riempirlo prima di partire per l’Australia“. Magari troverà il tempo per farsi offrire un drink da Caroline Garcia, che le deve la qualificazione alle semifinali. “Ha detto che mi offrirà da bere? Penso di meritare qualcosa di più onestamente!“, ha chiosato Elina prima di sprofondare in una rilassata risata. E in effetti per qualcuna è tempo di meritato relax. Per le quattro sopravvissute, domani è già ora di tornare a fare sul serio.