L. Pouille b. K. Edmund 6-7(7) 6-4 6-3 (Paolo Di Lorito)
Pouille ha battuto in tre set Edmund portando sull’1-1 il conteggio degli scontri diretti. L’unico precedente era stato giocato ad inizio anno a Brisbane e l’inglese ebbe la meglio sfruttando il ritiro del francese. Curioso il fatto che i due dopo l’incontro di oggi si ritroveranno faccia a faccia anche a Bercy la settimana prossima. Il n. 25 del ranking ha avuto un anno altalenante durante il quale non ha affatto brillato nei Master 1000 e negli Slam, ma ha fato davvero bene nei tornei di seconda fascia: quella di domani sarà la sua quarta finale dell’anno in un torneo 250 (le altre sono quella persa a Marsiglia e le vinte a Budapest e Stoccarda). Per Edmund invece, il quale quest’anno già 2 volte era stato sconfitto in semifinale (Atlanta e Wiston-Salem) l’appuntamento per la prima finale ATP è ancora rimandato.
All’inizio Edmund è quello più propositivo e cerca spesso di seguire il suo dritto a rete, il francese invece incappa in qualche errore di troppo nel quinto game, propiziati anche della continua pressione del suo avversario, e si salva da 3 palle break. Kyle non si scoraggia per le occasioni mancate e poco più tardi, sul 4-4, si guadagna altre 3 palle break. Anche questa volta il numero 25 del mondo rimedia con il servizio facendo di tutto per evitare il dritto avversario, continuando tuttavia ad avere un atteggiamento apatico. Giunti al tie-break il primo ad avere set point è il francese – ne avrà due – ma quello che ha tenuto sempre le redini dello scambio è stato Edmund, e alla fine proprio lui va a vincere per 9 punti a 7.
Tutta l’efficacia e la precisione del dritto del n. 63 del mondo svanisce inaspettatamente nel game inaugurale del secondo set e Pouille ne approfitta mettendo a segno il primo break del match. Il francese non ha problemi con il servizio e quell’unico break gli è sufficiente per vincere il parziale 6-4. Nel set conclusivo le parti si invertono completamente: mentre continua la parabola discendente del britannico, Lucas porta all’apice la sua solidità tanto da perdere un solo ’15’ alla battuta. Pouille passa di nuovo in vantaggio con un break sul 2-2 e da lì il passo per arrivare alla vittoria è breve. Dopo 2 ore e 19 minuti chiude 6-3.
[8] J. W. Tsonga b. P. Kohlschreiber 7-6(4) 7-5 (Raoul Ruberti)
Finale-derby a Vienna, allora. Niente Thiem, che delude ancora nel torneo di casa, né il favorito del seeding Zverev bensì i numeri 1 e 2 di Francia a contendersi il titolo dell’Erste Bank Open. Al successo di Pouille è seguito infatti quello di Jo-Wilfried Tsonga, che si è ripreso la finale dello scorso anno (300 punti importanti) e punta ora a migliorarla, considerato che stavolta non avrà di fronte l’inarrestabile Murray di fine 2016. A cedergli il passo è stato Philipp Kohlschreiber in due set tirati, durati insieme poco meno di due ore.
Il risultato a posteriori si può definire prevedibile, considerati specialmente gli scontri diretti che raggiungono con oggi un inequivocabile 11-0, ma l’interpretazione del match da parte del tedesco era stata quella giusta: già dal primo turno di servizio aveva approcciato la rete con costanza e coraggio, puntando a tenere il ritmo più alto possibile. Evidentemente in fiducia dopo aver battuto avversari d’ogni genere (Isner, Herbert e Schwartzman), Kohlschreiber ha scelto di giocare al rialzo con Tsonga.
Era un rischio che valeva la pena di correre. Nonostante una palla più leggera e meno complessa, Kohlschreiber è stato il primo a trovare il break: nel quinto game, rispondendo alla seconda con un piazzamento a ridosso della riga del servizio, il monomane di Augsburg suscitava due doppi falli e saliva 3-2. Ripresosi immediatamente il break, di lì in poi Tsonga si è scosso e non ha concesso più nulla. Il francese è cresciuto soprattutto con la prima palla, che si è rivelata decisivo nel finale di tie-break, quando Kohlschreiber si è irrigidito e ha commesso qualche fatale errore.
L’equilibrio si è confermato anche nel parziale successivo, privo di scossoni fin quando Tsonga non ha risolto un suo turno di servizio pericoloso da 15-30 sul 4-5 – solito “cazzotto” di dritto a lasciare fermo l’avversario – e poi, scongiurato il rischio di terzo set, ha strappato il servizio a zero allo sconfortato Kohlschreiber. Il diciannovesimo ace sul match point lo ha portato a un solo incontro dal quinto titolo stagionale, dando nuova linfa alle sue speranze di Finals.
Risultati:
L. Pouille b. K. Edmund 6-7(7) 6-4 6-3
[8] J.W. Tsonga b. P. Kohlschreiber 7-6(4) 7-5