La storia ha le sembianze di una clamorosa panzana, eppure la faccenda sembra in effetti essere assolutamente reale. Adrian Mannarino sta portando a termine alla grande la migliore stagione della carriera: prossimo al proprio best ranking di numero 27 ATP – oggi è collocato in ventottesima posizione – il tennista nato a Soisy-Sous-Montmorency nel 2017 ha raggiunto per la prima volta in vita sua i quarti di finale in un Masters 1000, a Montreal, e giocato un grande torneo a Tokyo, dove ha ceduto solo in finale a David Goffin. Tutto bene, dunque? Non proprio. Perché Mannarino è costantemente impegnato in una dura battaglia, relativa alla ricerca della… racchetta. “Da Montreal ne ho potuta usare solo una, non riesco a trovare da nessuna parte lo stesso modello. La cosa mi crea difficoltà perché gioco con tensioni basse, e quando giochi con tensioni basse le racchette vanno cambiate” – ha dichiarato uno sconsolato Adrian, che alcune settimane fa aveva “affisso” un annuncio sulla bacheca di Twitter, domandando se qualcuno tra i suoi followers fosse a conoscenza di un negozio fornito di Babolat Pure Aero con grip 3 o 4, il fatidico modello apparentemente introvabile.
Is there any shop in the world still having some stock of this racket grip size 3 or 4 ?? pic.twitter.com/eB1wPFa79W
— Adrian Mannarino (@AdrianMannarino) October 6, 2017
“Quando la partita si allunga cammino costantemente sul filo di un rasoio, vorrei cambiare la racchetta per avere un miglior controllo della palla ma purtroppo non mi è possibile. Le cose per ora stanno andando bene, ma mi piacerebbe avere qualche alternativa, oltre a qualche certezza in più“, ha confessato il mancino francese, il quale non vorrebbe trovarsi obbligato a mettere nel borsone alcuni attrezzi del mestiere da tempo impolverati nel garage di casa. “Ho ancora tre o quattro racchette ma non posso affrontare una stagione con quelle, non basta, ora vedremo cosa fare, ho un mese e mezzo per pensarci prima di andare in Australia“.
Un bel problema, non c’è che dire, ma purtroppo non è l’unico a tormentare i sonni del povero Adrian in questo periodo. Privo di sponsor da alcuni mesi, il giocatore ha cercato di prendere la cosa con il sorriso sulle labbra, e in attesa di qualche marchio disposto a investire su di lui, ha fatto una scommessa con Jean-Cristophe Faurel, suo coach a partire dalla scorsa primavera: “Ho promesso che avrei giocato tutto l’anno con la stessa maglietta e così ho fatto. Adesso però sarebbe ora di trovare uno sponsor“.
Oltre a essere un ottimo professionista, Adrian è insomma uomo di spirito: nella speranza che qualcuno, prima o poi, ne sostenga le ambizioni.