Gruppo Azalea (2a giornata)
[10] M. Rybarikova b. [1] K. Mladenovic 7-5 1-6 7-6(5)
Nel tennis esistono certe leggi standard. In generale, quando un incontro si protrae per circa tre ore, è verosimile credere che a vincere sarà chi lo ha meritato di più e questo è quasi sempre vero. Anche oggi lo è stato. Nell’ottica di dare un ordine al caos quando vinci più game e più punti dell’avversario, beh, anche qui è verosimile credere che avrai anche portato a casa l’incontro. Le leggi però non hanno fatto i conti col momentaccio di Mladenovic, che contro la leggiadra e acciaccata Rybarikova è stata in grado di mettere a segno più punti (109 vs 105) e più game (16 vs 15) ma di perdere comunque l’undicesimo incontro consecutivo. Questa faccenda è più spiegabile con una cattiva attitudine che con una banale analisi tecnico-tattica. Perché sì, il tennis di Rybarikova è composto di rapide stilettate di alta qualità, ma oggi la slovacca ha dovuto richiedere due volte l’intervento del fisioterapista per un problema all’anca. Il tennis di Mladenovic avrebbe le caratteristiche adatte per abbatterlo con la maggiore potenza. Ma appunto, avrebbe. E dire che un po’ di carattere oggi Kiki l’ha dimostrato, annullando sei match point in quattro momenti differenti del terzo set. Il settimo, che era anche il terzo consecutivo del tie-break, ha sorriso invece a Magdalena che in precarie condizione fisiche e in modo piuttosto insperato si ritrova a vincere un incontro che, a posteriori, non le darà alcuna chance di qualificazione. La slovacca è infatti già eliminata: nell’ultima sfida del girone tra Goerges e Mladenovic alla tedesca basterà vincere un set per passare, mentre la francese si qualificherebbe solo vincendo 2-0.
Gruppo Rosa (2a giornata)
[9] A. Barty b. [4] A. Pavlyuchenkova 6-4 6-1
Cari ragazzi, Ashleigh Barty fa sul serio. Fatela pure esordire di mercoledì contro una Pavlyuchenkova che ha già testato i campi di Zhuhai (vincendo il primo incontro contro Kerber); fatela giocare a distanza di un mese dall’ultimo incontro ufficiale, perso a Pechino contro Svitolina subito dopo la cavalcata quasi trionfale di Wuhan. Lei, senza battere ciglio e in 74 minuti di gioco, regolerà la tennista russa, la eliminerà dalla competizione e si isserà in testa al girone pur avendo disputato un solo incontro. La realtà è che Barty a tennis gioca parecchio bene e quando stato di forma e superficie le consentono di esprimersi al meglio, non c’è nessuna avversaria che possa ritenersi tranquilla nell’affrontarla (per informazioni chiedere alla Venus di Cincinnati). Pavlyuchenkova può vantare una cilindrata superiore, ma Barty ha tante frecce al suo arco. E pur con una struttura fisica piuttosto “compatta” sa sprigionare traiettorie spesso letali, più veloci che potenti. Dal punteggio si potrebbe supporre che il primo set sia stato tutto sommato in equilibrio. In realtà l’australiana ha fatto corsa di testa sin dal primo punto, si è distratta al momento di chiudere – subendo un contro-break che poteva costarle caro – ma a riprova della sua superiorità oggi se l’è ripreso immediatamente, chiudendo il parziale. Nel secondo un quasi monologo. Ora la sfida contro Angelique Kerber chiuderà i giochi per il girone Rosa: situazione analoga al gruppo Azalea, con la tedesca che può qualificarsi solo vincendo in due set. Altrimenti a passare sarà proprio Barty.
Gruppo Camelia (1a giornata)
[5] A. Sevastova b. [3] S. Stephens 7-5 6-3 (Corrado Boscolo)
Esordio amaro per Sloane Stephens. La campionessa degli US Open esordisce nella competizione subendo la sconfitta per mano della lettone Sevastova, 15 del mondo e già affrontata a Flushing Meadows, dove ebbe la meglio in tre sudatissimi set. Ultimo incontro della seconda giornata a Zhuhai, Cina. Stephens per raggiungere la top 10, Sevastova per continuare a salire in classifica. Per la lettone, ritiratasi a fine 2013 e tornata alle competizioni nel 2015 è stata una stagione davvero positiva. Il primo strappo lo produce lei, portandosi 3-1 dopo 3 break nei primi 3 giochi. L’americana fatica a impostare il gioco coi colpi di inizio scambio, Sevastova invece comanda bene quando ne ha l’opportunità e mostra ottime doti in difesa, pur non esentandosi da errori di misura in palleggio. E’ certamente col dritto che le due giocatrici si trovano meglio, ed è questo il colpo che permette a Sloane di portarsi 3 pari. Il set offre un altro scambio di break, con Sevastova che non riesce a far suo il parziale col servizio dalla sua. Ci riesce poco dopo, breakkando la vincitrice US Open e vincendo il parziale 7-5. Più possibilità di break e solidità complessiva per Sevastova rispetto a Stephens in questo primo set. Seconda partita che inizia con l’americana subito in difficoltà e costretta a cedere la battuta. Sevastova tesse una gran tela che Stephens non riesce a dipanare. Andamento che continua per tutto il parziale, con Sevastova che mantiene a distanza di sicurezza Stephens, chiudendo il match con un ulteriore break e conquistando la vittoria. Ottima prova per Anastasija, Stephens bene a sprazzi, sebbene prova piuttosto incolore.
- Vandeweghe b. Peng (Gruppo Bouganville)
- Goerges b. Rybarikova (Gruppo Azalea)
- Pavlyuchenkova b. Kerber (Gruppo Rosa)