La trepida attesa dei curiosi si è mischiata nei mesi all’inquietudine di chi vede come il fumo negli occhi le innumerevoli modifiche al regolamento proposte, ma ormai il conto alla rovescia sta per terminare: venerdì 3 novembre la macchina delle prime Next Gen Finals della storia si metterà in moto con le qualificazioni azzurre in programma presso lo Sporting Milano 3 di Basiglio, che metteranno in palio la preziosa wild card per il Masters tra i migliori under 21 del globo. A giocarsi l’invito saranno gli otto tennisti italiani nati dopo il primo gennaio ’96 a godere della miglior classifica ATP. Alcuni sono in costante ascesa, altri mai usciti dal pantano del passaggio tra mondo junior e professionismo, altri ancora stanno scalando ognuno con il proprio passo la vetta hors catégorie della graduatoria, ma tutti hanno se non altro la chance di rendersi noti al mondo. E di fare un’esperienza comunque interessante. Ecco gli otto candidati:
- Matteo Berrettini (n.122 ATP)
- Gianluigi Quinzi (n.294 ATP)
- Andrea Pellegrino (n.385 ATP)
- Liam Caruana (n.424 ATP)
- Filippo Baldi (n. 459 ATP)
- Cristian Carli (n.519 ATP)
- Riccardo Balzerano (n.678 ATP)
- Gian Marco Moroni (n.719 ATP)
Il più atteso è Matteo Berrettini. Nato il 12 aprile del 1996 e allievo di Vincenzo Santopadre al Circolo Canottieri Aniene, il tennista romano aveva battuto i primi colpi nell’ultimo rettilineo della stagione scorsa con la finale raggiunta da wild card al Challenger di Andria e persa contro Luca Vanni, ma aveva iniziato il 2017 fuori dai primi 400 del mondo. Nel nuovo anno, subito un successo in un Future svizzero, seguito da una scalata prepotente: Matteo ha vinto il primo Challenger in carriera a San Bebedetto del Tronto e ha raggiunto altre tre finali a Quanzhou, Portorose e Istanbul. Rarissimo esemplare di tennista autoctono incline al veloce, meglio se indoor, avendo in dotazione un servizio visto poche volte nel Bel paese oltre a un dritto esplosivo, Berrettini occupa attualmente la centoventiduesima posizione del ranking e promette di salire ancora: le sue inclinazioni tecniche lo rendono il giocatore più moderno ed esportabile tra gli otto in lizza, e avrebbe forse meritato una wild card diretta.
Capitolo Quinzi. Un capitolo doloroso e lunghetto, che non sembra voler terminare in tempi brevi. Atteso sin dalla prima adolescenza come il messia che avrebbe riscattato in un colpo solo decenni di stenti di un popolo affamato di campioni, “Giangi” ha percorso tutte le tappe classiche del fenomeno. Dotato di fisico e tigna a lungo ingestibili per i pari età, ha fatto man bassa di trofei tra la Davis junior e il leggendario Wimbledon sottratto in finale a Hyeon Chung, arrampicandosi fino al primo posto della classifica under 18. Il salto nel professionismo è stato però traumatico, e i risultati molto al di sotto delle aspettative lo hanno gravato di una pressione insopportabile, facendolo entrare in un pericoloso vortice di scelte sbagliate. Novello Zamparini del tennis con la deteriore nomea di mangia-allenatori, per ora Quinzi ha rastrellato qualche trofeo Future e ha vinto solo quest’anno, a Marrakech contro Paul-Henri Mathieu, la prima partita in un tabellone principale del circuito maggiore. Naturalmente la classifica, dov’è collocato ai margini della top 300, piange. Le speranze dei più in vista di un futuro radioso per il tennista di Porto San Giorgio stanno evaporando: chissà che la cosa non finisca per aiutarlo.
I più accreditati outsider attesi alla kermesse milanese sono Liam Caruana, Andrea Pellegrino e Filippo Baldi. Nato a Roma nel gennaio del 1998 ma “americano” di formazione, essendo cresciuto sul duro del Texas dove la famiglia si era trasferita per motivi di lavoro, Liam Caruana è un prodotto italiano naturalmente atipico, amante del cemento e di un tennis aggressivo che sembra particolarmente adatto al momento storico che stiamo osservando. Salito fino alla posizione 423 del ranking, il buon Liam ha vinto nell’annata in corso il primo titolo Future nell’Illinois e ha raggiunto la semifinale in estate al Challenger di Todi.
Di notorio talento sin dalla tenerà età, il pugliese Andrea Pellgerino quest’anno sta trovando il passo, ed è entrato tra i cinquecento con l’ottimo rovescio bimane di serie, vincendo peraltro recentemente due 25.000 dollari. Filippo Baldi è stato un membro fondatore del quartetto delle grandi speranze azzurre completato da Quinzi, Napolitano e Donati. A dirla tutta Baldi era il secondo violino dietro alla star di Porto San Giorgio, anch’egli con potenzialità da predestinato. Vincitore dell’Avvenire nel 2012 e top 5 nella classifica under 18 l’anno successivo con tanto di quarti a Wimbledon e successo in doppio all’Orange Bowl, il suo impatto con il mondo del professionismo è stato durissimo. Per anni disperso nella periferia degli ITF, il lombardo Filippo quest’anno sembra aver finalmente trovato la propria casa in Sicilia, dove, sotto l’occhio paterno di Francesco Cinà, ha ottenuto i primi due successi Future in Tunisia ed è entrato tra i cinquecento del ranking.
Chiudono la rosa dei partecipanti Cristian Carli, romagnolo e terraiolo di origine controllata, salito recentemente all’onore delle cronache per aver debuttato in un tabellone Challenger all’ultimo Due Ponti Roma, disputando peraltro una gran partita contro quella vecchia volpe di Adrian Ungur; il protetto di Diego Nargiso Gian Marco “Jimbo” Moroni; e Riccardo Balzerani, teenager reatino con inclinazione al rapido. Grazie a un autunno particolarmente fruttuoso i tre hanno superato al rush finale la concorrenza di Raul Brancaccio, studente napoletano nell’accademia di David Ferrer a Javea, e di Jacopo Stefanini.
Il vincitore, dunque, andrà a far compagnia ai vari Medvedev, Khachanov e Shapovalov. Giusto riservare un posto al migliore dei giovani leoni di casa o sarebbe stato meglio affidarsi ai migliori in assoluto decretati dal computer? Il dibattito è aperto da mesi e non sembra volersi esaurire molto presto. Alla fine, come sempre, sarà il campo a decidere se le fatidiche qualificazioni di Basiglio saranno state una buona idea.
FORMULA E PROGRAMMA DEL TORNEO
Gli otto si sfideranno in un mini-tabellone a eliminazione diretta, sperimentando le novità di regolamento che verranno definitivamente implementate a Milano. Quindi set brevi a 4 game, regola del no-let a servizio e niente vantaggi sul 40-40. Di seguito il programma di gioco:
- Venerdì 3/11: quarti di finale a partire dalle ore 12.00
- Sabato 4/11: semifinali a partire dalle ore 15.00
- Domenica 5/11: finale alle ore 18.00
COPERTURA TELEVISIVA E BIGLIETTI
Il torneo verrà trasmesso quasi interamente in diretta da Supertennis TV, ad eccezione del primo dei quarti di finale (venerdì il LIVE partirà infatti dal secondo incontro, circa alle 14). Per assistere dal vivo alla manifestazione (biglietti acquistabili QUI) è possibile acquistare un tagliando giornaliero al prezzo di 10 euro o un abbonamento valido per i sette incontri al prezzo di 25 euro.
IL SORTEGGIO
Quarti di finale
[1] M. Berrettini vs [5] F. Baldi
[3] A. Pellegrino vs [8] G. Moroni
[6] C. Carli vs [5] L. Caruana
[7] R. Balzerani vs [2] G. Quinzi
MONTEPREMI (totale €20,000)
- Vincitore: wild card per le Next Gen Atp Finals
- Finalista: € 7,000 (alternate per le Next Gen Atp Finals)
- Semifinalisti: € 3,500 (ognuno)
- Quarti-finalisti: € 1,500 (ognuno)
ATP NextGen Finals: la guida completa
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