Nel terzo trimestre del 2017 c’è ancora il tennis in testa alle rilevazioni sulle scommesse ritenute sospette. È quanto emerge dal rapporto ESSA Sports Betting Integrity, organo internazionale di vigilanza con sede a Bruxelles che opera in collaborazione con i principali bookmaker. Le segnalazioni arrivano in presenza di flussi anomali di giocate e improvvise variazioni di quota, ma ovviamente la presenza di un’indagine non significa che sia necessariamente avvenuto un illecito. Su 72 casi segnalati alle autorità competenti tra luglio e settembre, ben 46 riguarderebbero il tennis. Circa il 64 % del totale, considerando che il calcio si ferma a quota otto. Seguono nella classifica tennistavolo (8), basket (4), volley, biliardo e badminton con due segnalazioni ciascuno. Il report pubblicato sul sito dell’organizzazione non specifica però quante siano le partite monitorate, in quali Paesi e a che livello.
“Le cifre prese in esame da ESSA dimostrano ancora una volta la minaccia che i nostri partner e le singole autorità di regolamentazione si trovano a fronteggiare – ha dichiarato il segretario generale, Khalid Ali. “Abbiamo raddoppiato gli sforzi per affrontare questa sfida e investito in una serie di iniziative e attività chiave. Il lavoro di partenariato con gli operatori di scommesse rimane al centro di questo approccio”. In una rilevazione precedente, valida da aprile a inizio luglio, la TIU (Tennis Integrity Unit) aveva segnalato 53 match sospetti di cui uno nel tabellone principale del Roland Garros e uno a Wimbledon. Sul totale, ben 45 segnalazioni erano però giunte dal circuito minore a livello Challenger e ITF.