Next Gen Finals: Quinzi lotta ma non basta. Medvedev in semifinale
Gruppo A (3a giornata)
[1] A. Rublev b. [3] D. Shapovalov 4-1 3-4(8) 4-3(2) 0-4 4-3 (3) (da Milano, Luca De Gaspari)
La partita conclusiva del gruppo A è di fatto una sfida a eliminazione diretta: Denis Shapovalov e Andrey Rublev si giocano un posto in semifinale e si tratta di un match inedito a livello ATP come spesso è accaduto in questo torneo. Nel primo set dopo un paio di game interlocutori, il canadese si complica la vita da solo nel quarto game facendosi rimontare da 30-0 per il break che decide il parziale. La maggiore potenza del russo specie col servizio (costantemente sopra i 200 km/h si fa sentire e Shapovalov cerca di uscirne troppo spesso con il vincente spettacolare. Nel secondo set il match sale da livello quando Shapovalov mostra maggiore lucidità e varietà di gioco e sul 3-2 in suo favore grazie anche a un paio di regali di Rublev si procura 4 set point consecutivi senza riuscire a sfruttarli nel sesto gioco.
Ne avrà altri 3 di seguito nel tie-break sul 6-3. Rublev dà il meglio di sé e con una serie di impressionanti accelerazioni ribalta il punteggio fino al 7-6 procurandosi l’opportunità di salire 2 set a zero grazie a un grave doppio fallo del canadese. Shapovalov reagisce a sua volta trascinato dal pubblico di Milano che sembra preferirlo abbastanza nettamente. Annulla il set point con autorità e alla fine chiude il parziale al nono (!) set point.
Terzo set che è ben giocato da entrambi i protagonisti con Shapovalov che spreca l’opportunità di prendere il largo dopo aver preso un break nel primo gioco. Si arriva rapidamente a un altro tie-break che stavolta è molto meno emozionante del precedente. Denis pasticcia un po’, Rublev affina la precisione del cannone e il risultato finale non lascia scampo: 7-2. Ma come spesso accade con questi due giocatori e con queste regole i ribaltamenti all’interno dello stesso match sono continui. Così il quarto set diventa un dominio di Shapovalov che ha il merito di ottenere due break al deciding point, l’ultimo con un colpo spettacolare che fa esplodere lo stadio.
Una partita del genere merita di concludersi con un tie-break decisivo e infatti ci si arriva senza che nessuno dei due giocatori conceda palle break. Purtroppo però Shapovalov perde lucidità e Rublev dimostra di essere più maturo per questi momenti. Il russo guida il tie-break fin dal principio e una volta andato 5-3 non si guarda più indietro e quando l’ultima risposta del canadese si spegne in rete può festeggiare l’approdo in semifinale. Shapovalov, che è due anni più giovane, avrà altre occasioni anche in questo torneo.
Gruppo B (3a giornata)
[2] K. Khachanov vs [4] B. Coric 3-4(3) 2-4 4-2 4-0 4-2 (da Milano, Riccardo Sozzi e Francesca Marino)
Ultimo match della sessione serale quello tra Karen Khachanov e Borna Coric. Una partita fondamentale in ottica semifinale, perché da questo incontro usciranno entrambi i semifinalisti del gruppo B, con Medvedev che fa dichiaratamente il tifo per Coric. La partita inizia in modo molto sereno per entrambi. Sia il croato che il russo tengono facilmente i propri turni di battuta e senza troppi sussulti si arriva presto al tie-break. Qui è Khachanov a prendere il largo per primo, mettendo in mostra un repertorio davvero impressionante fatto di vincenti mozzafiato e palle corte al bacio. Male invece Coric che commette un paio di errori di troppo tra cui il dritto lungo con cui chiude il parziale.
L’andamento monocorde del primo set lo si ritrova anche nel secondo parziale. Entrambi tengono con estrema facilità i propri turni di servizio, almeno fino al 2-2 quando Khachanov, all’alba dei 45min di gioco, ha la prima palla break dell’incontro. Non potrebbe essere più cinico il russo nel sfruttarla grazie ad un passante mal respinto da Coric, e in meno di un’ora Khachanov si porta avanti due set a zero.
Fin qui sembra che Coric sia ormai senza speranza, in un match che a confronto del precedente (Rublev-Shapovalov) non infiamma lo stadio di FieraMilano. Il pubblico quasi si diverte di più durante gli stacchetti proposti dal dj che nel corso del match, dominato dal tennista russo. Come ogni thriller che si rispetti, dopo la calma arriva il colpo di scena che fa sgranare gli occhi agli spettatori: il croato si risveglia dal letargo di due set e con il supporto del pubblico non lascia più scampo a Khachanov. I tre set successivi sono un assolo del numero 4 del seeding. Ad ogni punto Borna ha più fretta dello shot clock: chiede subito l’asciugamano ai ball boys, spesso concentrati a raccogliere le palline che finiscono in mezzo al pubblico, non essendoci una recinzione alta, proprio per non dar modo a Khachanov di riprendere il timone dell’incontro. L’ultimo set procede tra dritti angolatissimi del croato e il tennista russo costretto a fare il tergicristallo in campo. Nel primo game dell’ultimo parziale, Coric si permette addirittura il lusso di una stop volley raggiunta dopo uno scambio prolungato. Khachanov non riesce a tornare in partita, così abbandona Milano, cedendo il posto a Coric, che approda alle semifinali da imbattuto nel gruppo B. Sorride Medvedev che passa il turno, mentre Khachanov va a casa con la coda tra le gambe dopo un torneo che lo aveva visto tra i favoriti e che ora lo saluta a malincuore.
Risultati:
Gruppo A
[6] H. Chung b. [8/WC] G. Quinzi 1-4 4-1 4-2 3-4(6) 4-3(3)
[1] A. Rublev b. [3] D. Shapovalov 4-1 3-4(8) 4-3(2) 0-4 4-3 (3)
Gruppo B
[5] J. Donaldson b. [7] D. Medveded 3-4(3) 4-2 4-3(1) 4-0
[4] B. Coric b. [2] K. Khachanov 3-4(3) 2-4 4-2 4-0 4-2
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