Novembre, tempo di bilanci e anche di riconoscimenti per l’ATP che, come di consueto, ha annunciato i vincitori degli Awards 2017. La cerimonia si è tenuta durante il party di lancio delle Finals all’interno della torre di Londra. Incetta di statuette per Roger Federer che ne porta a casa ben tre. Lo svizzero vince per la tredicesima volta lo Stefan Edberg Sportsmanship Award e per il quindicesimo anno consecutivo l’ATPWorldTour.com Fans’ Favourite. La novità però è il Comeback Award, onorificenza che premia lo straordinario ritorno all’attività dello svizzero dopo i sei mesi di stop del 2016. “Sono molto felice di ricevere il Comeback del 2017 – ha detto Roger dal palco – ma è un premio che voglio condividere con Rafa e gli altri ragazzi. Tutti abbiamo lavorato molto duramente per essere qui questa sera”.
Chiaramente non può vincere tutto Roger Federer, e allora spazio anche agli altri. Grande protagonista Denis Shapovalov che si porta a casa il Most Improved Player of the Year e lo Star of Tomorrow. Il canadese, nel 2017, è riuscito nell’impresa di entrare prima nella top 100 e poi nella top 50 del ranking ATP, battendo giocatori del calibro di Rafael Nadal e Juan Martin del Potro, e diventando il tennista più giovane a raggiungere il quarto turno di uno slam dai tempi di Marat Safin al Roland Garros 1998. Horia Tecau è stato invece premiato con l’Arthur Ashe Humanitarian Award per la sua difesa dei diritti dei bambini in Romania. Tecau, inoltre, è diventato anche ambasciatore UNICEF proprio nel suo paese d’origine. “Horia Tecau è più di un campione di tennis, è anche un campione per i bambini. Ha fatto campagne per molti anni per i bambini e il loro accesso a un’assistenza sanitaria e all’educazione”, questo il commento della rappresentante dell’UNICEF in Romania, Sandie Blanchet.
Nonostante una stagione di certo non all’altezza delle precedenti, la coppia di gemelli formata da Bob e Mike Bryan porta a casa il Fans’ Favourite Award (votato sul sito dell’ATP) per quanto riguarda la categoria del doppio. Gli americani superano di una manciata di voti la coppia spagnola formata da Feliciano Lopez e Marc Lopez. Infine il premio di allenatore dell’anno, che è stato assegnato dai colleghi a Neville Godwin (per quattro anni coach di Kevin Anderson, prima delle separazione annunciata due giorni fa), capace di portare il sudafricano alla prima finale Slam della sua carriera (US Open, sconfitto da Nadal).