Gruppo Becker (2a giornata)
ATP Finals: Federer torna al passato per spegnere Zverev, semifinale da record
[8] J. Sock b. [5] M. Cilic 5-7 6-2 7-6(4) (dal nostro inviato a Londra)
Torna in campo il gruppo “Boris Becker” alle ATP Finals 2017, tocca gli sconfitti nei primi incontri di domenica, Jack Sock (due set a zero da Federer) e Marin Cilic (in tre set da Zverev). Chi vince si gioca tutto nel match finale del girone, chi perde è praticamente fuori. I due si affrontano per la terza volta, due vittorie nel 2016 (coppa Davis e US Open) per Sock. La O2 Arena offre un bel colpo d’occhio, come sempre, che bel teatro per il tennis che è questo impianto. Arbitra Mohamed Lahyani, gigione come non mai, ha costantemente l’aria di essere quello che se la gode più di tutti.
A inizio partita uno scambio di break e contro-break, sono un po’ rigidi e forse tesi entrambi, poi il gioco si incanala nei prevedibili binari delle gran botte da fondocampo a seguito dei servizi. Marin è molto più equilibrato tra i fondamentali da dietro, dritto e rovescio li spinge in modo efficace tutti e due, Jack al contrario fa di tutto per mascherare le incertezze dal lato del rovescio spostandosi appena può per esplodere il dritto in top-spin. Lo statunitense, però, è decisamente più a suo agio in avanzamento e sottorete, cosa che lo trae d’impaccio in diverse occasioni. Il parziale, non particolarmente spettacolare ma che offre alcuni gran punti da parte sia dell’uno che dell’altro, si risolve alla fine: sul 5-5, Marin annulla con fortuna una palla break (nastro vincente), sale 6-5, e di palle break, che sono anche set-point, se ne prende tre di fila, e trasforma la terza grazie all’errore di Jack con il dritto.
Buona la reazione di Sock a inizio secondo set, break in avvio, poi confermato fino al 3-1, con due palle del contro-break annullate nel quarto game, durato ben 15 punti. Jack sta manovrando bene con lo slice di rovescio, e piazza anche dei tocchi di gran qualità sottorete. Cilic appare sempre più in affanno, aumentano i suoi errori non forzati, anche il suono della palla sulle corde è spesso meno pulito, come nel caso del rovescio malamente scentrato che gli scappa via regalando il secondo break a Sock nel quinto game. 4-1 e servizio, il parziale è compromesso per il croato, il 6-2 per il campione di Parigi-Bercy arriva in pochi minuti. Jack dà l’impressione di essere bello rilassato adesso, simpatico un suo siparietto con Lahyani, con l’arbitro che fa over-rule su una chiamata in ritardo, giustamente dice “it was a late call, didn’t affect the play“, e Sock che risponde “come on, it did affect the play! Oh, well, no, you’re right, it didn’t“, come a dire “scusa, io ci ho provato“. Gran sorrisi e applausi divertiti del pubblico, e si inizia il set decisivo.
All’inizio del terzo parziale, è Marin a scappare via subito, brekkando l’avversario al secondo game, facilitato da qualche errore di troppo di Sock, che però sullo 0-3 si scuote, riprende a correre e martellare con efficacia, e si riprende il break, siamo 3-3. Poco di memorabile dal punto di vista tecnico in questo match, devo essere onesto, ma l’equilibrio e i ribaltamenti di fronte continui almeno tengono desta l’attenzione. Il servizio inizia a farla da padrone, Cilic piazza un parziale di 12 punti a 0 alla battuta, Sock di 12 a 3, e siamo al tie-break decisivo. Va avanti 4-2 Cilic, ma viene raggiunto e superato da un grintoso Sock che incita il pubblico a sostenerlo. Gioco sempre scarno e poco fantasioso, ma le emozioni non mancano. Lo statunitense arriva al 6-4 e a due match-point, trasforma il primo con un bel dritto che fa sbagliare Marin, e rimane in corsa nel girone. Per Cilic, ormai è quasi finita, due partite in cui era in vantaggio sfuggite in extremis lo condannano quasi certamente. Il simpatico Jack, invece, può ancora combinare di tutto.
GLI SCENARI DEL GIRONE
Per Federer c’è subito un match point contro Zverev: allo svizzero basta vincere per qualificarsi. Sock, che è ampiamente rientrato in corsa, si giocherà la qualificazione nell’ultimo incontro (avversario proprio Zverev). Cilic invece ha bisogno di un miracolo: una vittoria di Federer già lo condannerebbe, perché in quel caso il secondo posto in semifinale sarebbe del vincitore dell’ultima sfida tra Sock e Zverev. Al croato per rimanere in vita serve quindi una sconfitta di Federer stasera, oltre a – ovviamente – una vittoria nella sfida conclusiva proprio contro Federer. Un vero e proprio miracolo, insomma.
Gruppo Becker (1a giornata):
Gruppo Sampras (1a giornata):