Concluse le ATP Finals, si possono ormai tirare le somme sulla stagione a cui manca soltanto la finale di Coppa Davis, ininfluente ai fini delle graduatorie. Nadal chiude al primo posto per la quarta stagione in carriera; Federer ricomincerà il 2018 con 1040 punti di ritardo dallo spagnolo, a cui si aggiunge la necessità di difendere i 2000 punti della vittoria all’Australian Open (per Nadal saranno invece 1200). Anche Dimitrov a gennaio dovrà difendere 970 punti tra Brisbane e Melbourne: servirà ripetere le gesta del 2016 per difendersi dall’attacco di Zverev, gravato di una cambiale di soli 90 punti in virtù del terzo turno raggiunto nel 2016. Ecco le prime 25 posizioni della graduatoria ATP di fine 2017.
LA TOP 25
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IL RANKING DEGLI ITALIANI
- 27° Fognini 1670 p.
- 43° Lorenzi 1095 p.
- 73° Fabbiano 701 p.
- 87° Seppi 616 p.
- 110° Cecchinato 543 p.
- 127° Berrettini 465 p.
- 133° Travaglia 425 p.
- 154° Giannessi 353 p.
- 172° Vanni 308 p.
- 173° Bolelli 305 p.
Fognini chiude il 2017 da numero 1 d’Italia. Quattro in totale i giocatori italiani in top 100 che quindi parteciperanno senza problemi all’Australian Open. Con qualche defezione può sperare anche Cecchinato, mentre per gli altri sarà necessario passare per le qualificazioni. Matteo Berrettini, numero 6 d’Italia, potrà tentare nel 2018 l’assalto alla 100esima posizione, distante un centinaio di punti.
IL REGOLAMENTO
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- La Race si compone di 18 risultati: 4 Slam, 8 Masters 1000 e 6 da selezionarsi tra gli altri tornei disputati. Il 19esimo viene “sbloccato” solo da chi partecipa alle ATP Finals: i punti maturati a Londra, infatti, si aggiungono alla somma senza sostituire altri risultati.
- Per i giocatori che hanno accesso al tabellone principale di uno Slam la partecipazione è obbligatoria pena lo “0” in classifica
- I Masters 1000 parimenti obbligatori sono otto (Montecarlo è escluso), ma ogni giocatore può maturare da 0 a 3 esenzioni per criteri di anzianità (31 anni), numero di partite disputate (almeno 600) e stagioni disputate in carriera (almeno 12). L’esenzione è valida – e permette l’ingresso nei best 18 di un altro risultato – solo se il giocatore non ha saltato lo stesso M1000 nella stagione precedente (nella tabella è segnalata con il punteggio in rosso e corsivo)
- Ogni giocatore che abbia chiuso la stagione precedente tra i primi 30 giocatori del mondo ha l’obbligo di disputare, oltre a quattro Slam e otto M1000 (al netto di esenzioni), almeno 4 tornei di categoria ATP 500 di cui uno dopo l’US Open, pena l’attribuzione di uno “0” in classifica
- Il Masters 1000 di Montecarlo è da considerarsi, ai fini della classificazione dei tornei, un ATP 500
Esempi applicati alla classifica attuale:
- Tomas Berdych ha saltato tre Masters 1000 nel 2017, ma due delle tre caselle vuote (Toronto e Bercy) sono occupate da punteggi “sostitutivi”, in virtù del fatto che il tennista ceco aveva regolarmente disputato i due tornei nel 2016. Viceversa lo slot di Shanghai, saltato anche nel 2016, conta come uno “0” effettivo
- Milos Raonic perde invece la possibilità di conteggiare uno dei punteggi “best 6”, che si trasforma quindi in uno “0”, a causa dell‘inadempienza al commitment dei giocatori top 30: il canadese ha infatti disputato solo tre ATP 500 (Queen’s, Washington e Tokyo) su 4 obbligatori