Game, set, match and season per tutte quante, l’incredibile 2017 della WTA è concluso. Nello stesso weekend della finale di Coppa Davis, che dà il via alla pausa invernale anche per il circuito maschile, sono terminati anche gli ultimi due tornei WTA da 125.000$, parte di quel mini-circuito assimilabile ai Challenger. Le ultime a sollevare una coppa, in angoli di mondo piuttosto remoti, sono state Shuai Zhang e il nome caldo delle scorse settimane Aryna Sabalenka.
Prima testa di serie sul cemento indiano di Mumbai, Sabalenka ha rispettato il pronostico e ha messo le mani sul suo primo titolo WTA, concedendo appena cinque giochi a Dalila Jakupovic in finale e soltanto un set lungo il percorso. La diciannovenne bielorussa ha coronato così con il best ranking di numero 73 (un balzo in avanti di 23 posizioni) la stagione che l’ha portata sulla bocca di tutti, con la finale a Tianjin contro Sharapova e la Fed Cup giocata da protagonista fino all’atto conclusivo. Tra le più in forma nei mesi conclusivi dell’anno, la ragazza di Minsk è la quarta teenager in classifica dietro Konjuh, Bellis e Vondrousova. Le carte per superare le coetanee entro breve ci sono tutte, e ad esse si può affiancare una coincidenza incoraggiante: l’ultima finale del Mumbai Open, disputata nel 2012, fu vinta con lo stesso punteggio di 6-2 6-3 da Elina Svitolina; anche per l’ucraina, allora diciottenne, si trattava del primo titolo in carriera.
A Honolulu, nelle Hawaii, Shuai Zhang si è rifatta del secondo posto dello scorso anno. Anche lei in testa al seeding del torneo, ha battuto da chiara favorita la coreana Jang Su-jeong rimontando uno 0-6 nel primo set. La fine del loro incontro ha sancito l’inizio degli appena 34 giorni di off season: alcuni incontri dei primi tornei del 2018 (Brisbane, Auckland, Shenzhen e Hopman Cup) sono previsti addirittura per l’ultimo giorno di quest’anno.