Novak Djokovic è alle prove finali per capire se sarà della contesa all’Australian Open che scatta il 15 gennaio: lo farà proprio nello stadio che dal 1972 al 1987 ha ospitato lo Slam australe: a Kooyong, come da tradizione, si gioca dal 9 al 12 gennaio l’esibizione utile a scaldare i motori in vista del torneo di Melbourne Park.
Djokovic ha dovuto rinviare il rientro in campo rinunciando prima all’esibizione di Abu Dhabi della scorsa settimana e poi al torneo di Doha, ora in corso, dove difendeva il titolo. Il gomito che lo fa penare da parecchio tempo non è ancora completamente guarito
Ma Djokovic ha deciso di prendersi altri dieci giorni per poi sfruttare il Kooyong Classic e un’altra mini-esibizione, denominata Tie-Break Tens del 10 gennaio sulla Margaret Court Arena per capire se sia effettivamente pronto per disputare un torneo duro come l’Happy Slam. La concomitanza dei due eventi non è un problema dato che le due location distano pochi chilometri l’una dall’altra.
Djokovic non gioca un incontro agonistico dai quarti di finale di Wimbledon quando si ritirò contro Tomas Berdych il 12 luglio scorso. Ha chiuso la stagione con solo due titoli vinti, gli ATP 250 di Doha e Eastbourne. Una stagione difficilissima per un campione del suo calibro. Ora è arrivato il primo momento della verità del 2018 in quanto dovrà decidere se disputare o meno il Major che ha vinto 6 volte in carriera, record nell’Era Open.
Insieme a Djokovic a Kooyong ci saranno tra gli altri Marin Cilic, David Goffin, Dominic Thiem, Pablo Carreno Busta e Kevin Anderson.