Fitto il programma delle esibizioni nella giornata di Melbourne, dove i ricchi cachet moltiplicano le energie e creano sovrapposizioni nell’agenda dei big. Capita quindi di vedere Djokovic, attesissimo al rientro, battere Thiem (anche lui ubiquo) in due set in una partita quasi vera al Kooyong Classic. Ma è lo stesso Nole che poi rimbalza sul campo del Tie Break Tens dove a batterlo – con una certa rapidità, dovuta alla formula – è il redivivo Lleiton Hewitt. Nel remake in miniatura di una sfida andata in onda l’ultima volta alle Olimpiadi di Londra, il quasi 37enne di Adelaide ha tolto un po’ di ruggine in vista del ritorno nel circuito a Melbourne in doppio con Sam Groth.
Ma mettiamo ordine, partendo dall’unica notizia rilevante: il serbo, numero 14 del mondo, è tornato. Dopo il forfait di Abu Dhabi e la rinuncia a Doha, il feedback è sembrato positivo considerando l’assenza di sei mesi dalla scena. Nelle prossime ore è attesa la sua decisione ufficiale sulla partecipazione al primo Slam stagionale, con evidenti segnali di schiarita e una fasciatura elastica a sostegno del gomito.
“Sto provando a fare tutto il possibile per avere il braccio pronto per l’Australian Open – ha dichiarato -, Sono felicissimo di essere tornato a giocare e di essere tornato in Australia. Volevo riprendere già nella prima settimana dell’anno, ma il mio braccio non era pronto. E’ stato frustrante dovermi fermare ancora, gli infortuni sono probabilmente il più grande nemico di noi atleti. Ma il torneo che conta è l’Australian Open, ed è per quello che spero di essere pronto. Sono passati sei mesi dal mio ultimo match – ha concluso – ma non ho mai pensato di che non sarei più tornato“.
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Feedback positivo sì, in relazione ai sei mesi di stop, ma ovviamente la condizione atletica è tutta da ricostruire. In particolare nell’esecuzione del movimento del servizio il serbo è apparso un po’ timoroso, durante la fase di preparazione che riguarda l’arto dominante. Non c’è allarme superiore alla ruggine che Nole deve smaltire, ma certo per recitare un ruolo da protagonista a Melbourne servirà un upgrade sostanzioso e il tempo a disposizione non è tantissimo. Nel frattempo per il serbo c’è un’altra novità: al kit da gioco Lacoste si affiancano le nuove scarpe Asics, in sostituzione delle vecchie Adidas che il serbo ha calzato nei dodici Slam sinora vinti.
GLI ALTRI INCONTRI – A Kooyong – che nel day 1 ha visto scivolare Nadal e Goffin -, cade anche Marin Cilic battuto in tre set dal padrone di casa Matt Ebden. C’è gloria anche per Marcos Baghdatis, al terzo set contro un arrugginito Kevin Anderson. Nel torneo femminile continua a brillare Belinda Bencic, che conferma il buon rendimento della Hopman Cup contro la cinese Wang. Domani l’ultimo giro di valzer, con questo programma.
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SUPER TIE – Atmosfera ancor più giocosa al Tie Break Tens, sbarcato quest’anno nell’emisfero sud dopo le precedenti edizioni di Madrid, Vienna e Londra. I match durano circa 15 minuti per una full immersion dai quarti alla finale, sulla distanza di un super tie break. Oltre settemila spettatori alla Margaret Court Arena, per un successo di partecipazione incontestabile. La spunta Tomas Berdych, che supera in finale Nadal e succede a Edmund, Thiem e Dimitrov nell’albo d’oro dei vincitori del premio one shot da 250mila dollari.
It is all over and it is @tomasberdych who is this years champion of #TieBreakTens #Melbourne2018. pic.twitter.com/dooVvQZJje
— Tie Break Tens (@tiebreaktens) January 10, 2018
I RISULTATI
Kooyong Classic – Day 2
M. Ebden b. M. Cilic 6-7(3) 6-4 7-5
N. Djokovic b. D. Thiem 6-4 6-4
M. Baghdatis b. Kevin Anderson 6-4 3-6 6-3
B. Bencic b. X. Wang 7-6 6-4
Tie Break Tens
L. Hewitt b. N. Djokovic 10-6
R. Nadal b. L. Pouille 10-1
T. Berdych b. N. Kyrgios 10-8
M. Raonic b. D. Thiem 10-7
R. Nadal b. L. Hewitt 13-11
T. Berdych b. M. Raonic 11-9
T. Berdych b. R. Nadal 10-5