La notizia dell’assoluzione di Daniele Bracciali e Potito Starace, coinvolti in un lunghissimo processo che li ha visti accusati di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, ha avuto immediate ripercussioni sul futuro di entrambi i tennisti.
Potito ha confermato ai microfoni di Radio Sportiva i suoi propositi di non ricominciare l’attività nel circuito: “È stata fatta giustizia dopo un percorso molto lungo. Sono stato assoluto dalla giustizia sportiva e ora anche da quella ordinaria, ma resta tanto amaro in bocca perché quando questa storia è cominciata avevo una discreta classifica (nel 2014 Starace veleggiava attorno alla posizione 150, ndr). Sono state scritte cose non vere sul mio conto. Ci sono stato male, ma in cuor mio sapevo di essere innocente. Nessuno però mi restituirà questi tre anni che ho perso. Adesso ho 36 anni e ho aperto un’accademia a Roma, dovrei ricominciare tutto da zero e non credo riprenderò con l’attività agonistica“. Non sorprendono le dichiarazioni del tennista di Cervinara, che è stato n.27 ATP nel 2007 e in carriera ha perso quattro finali nel circuito maggiore senza mai vincere un titolo.
Daniele Bracciali invece non ha fatto passare troppo tempo prima di rituffarsi nel circuito professionistico. Il 39enne – dopo aver accantonato la carriera da singolarista – si è iscritto al Futures tedesco di Schwieberdingen ($15,000) in corso proprio questa settimana, in coppia con Alessandro Motti (n.163 di specialità), grazie alla riattivazione del ranking protetto. Al primo turno i due italiani avrebbero dovuto affrontare i francesi Added/Olivetti, seconda coppia del seeding, ma Bracciali e Motti hanno passato il turno senza scendere in campo per ritiro degli avversari. Ai quarti di finale Bracciali fronteggerà una coppia olandese (Brouwer/Sels) o una coppa franco-tedesca (Boltz/Wehnelt)