[Q] D. Medvedev b. [4] F. Fognini 2-6 6-4 6-1
“È quasi un miracolo!” dice Daniil Medvedev a caldo nell’intervista postmatch. Già, non lo sa neanche lui come sia arrivato in finale. Bisognerebbe chiederlo a Fabio Fognini. Ma forse neanche Fabio ha la risposta. Per l’ennesima volta Fabio illumina per poi piombare nelle tenebre. Come troppo spesso gli accade ormai, il ligure – pur dominando per un set e mezzo – si lascia soggiogare da un nervosismo ingiustificato e totalmente deleterio, permettendo così all’avversario non solo di recuperare lo svantaggio iniziale, ma di salire in cattedra e controllare a sua volta le sorti del match. È quello che è successo nella semifinale di Sydney contro il 21enne Daniil Medvedev che, dopo essere stato a tre game dalla sconfitta, si risolleva e, dal 6-2 3-1 per Fognini, va a vincere per 2-6 6-4 6-1.
È Fabio a fare il bello e cattivo tempo dell’incontro. Dopo aver disputato un primo set impeccabile, vinto per 6-2, il ligure comincia a prendere il largo anche nel secondo, staccando l’avversario sul 3-1. E poi? Poi il tennis cristallino di Fabio comincia a sgretolarsi. Qualche occhiata di troppo e alcuni servizi vincenti da parte di Medvedev fanno sì che l’azzurro perda la preziosa concentrazione e, sul 3-2 Fognini, il russo riesce a recuperare il break pareggiando sul 3-3. Sarà l’inizio della fine. Fabio continua a spingere e ad accelerare, procurandosi a sua volta due palle del controbreak. Il 21enne di Mosca le recupera entrambe per poi salire 4-3. Accelerazioni, lob, smorzate. Fabio dimostra ancora che, se attento e lucido, è in grado di produrre in campo un gioco di altissimo livello e superiore a quello dell’avversario.
Ma sprazzi di bel tennis non bastano più. Il controbreak subìto gli fa perdere la lucidità e, troppo nervoso in campo (con tanto di inutile battibecco con l’arbitro), permette al russo di aggiudicarsi il secondo parziale per 6-4. Come reagirà Fabio? Dopo aver salvato quattro palle break, alla fine l’azzurro resta attaccato allo score e pareggia sull’1-1. Tuttavia, se Franco Davin è imperturbabile in tribuna, Fognini continua a lasciarsi andare ad atteggiamenti di stizza che certo non aiutano. Ci risiamo. Contro Medvedev, l’azzurro non riesce a scacciare i vecchi fantasmi e si lascia inesorabilmente ingoiare da un vortice autodistruttivo. Il russo si aggrappa al match mentre Fabio ormai ne è totalmente fuori. Finisce 6-1 al terzo per Daniil che approda così alla sua seconda finale in carriera.
Grande occasione gettata alle ortiche da Fognini che stava dominando contro il giovane e meno esperto Medvedev. La vittoria gli avrebbe consentito di disputare la sua quarta finale sul duro e, per giunta, con un avversario (il vincente tra Paire e De Minaur) assolutamente alla sua portata. Senza contare l’enorme fiducia con cui avrebbe affrontato lo slam di Melbourne al via lunedì.
A. De Minaur b. B. Paire 4-6 6-1 6-1
Un diamante grezzo… ancora per poco. L’australiano Alex De Minaur, 18 anni e n. 167 ATP, sta diventando una gemma sempre più perfetta. L’aria di casa gli fa decisamente bene poiché dopo essersi issato in semifinale a Bridbane, nel suo giardino, a Sydney, sta calcando le orme del suo illustre predecessore e mentore, Lleyton Hewitt. Con la vittoria, di testa e di cuore, sul più esperto Benoît Paire, il giovane Aussie disputerà domani la sua prima finale in carriera proprio in quel di Sydney, sua città natale, come aveva fatto vent’anni or sono Lleyton che, nella sua Adelaide, conquistava il suo primo sigillo ATP.
A Sydney, una finale tutta NextGen dunque. I talentuosi ed esperti Fognini e Paire sono stati “bacchettati” da un tennis più fresco e aggressivo, ma soprattutto da una fame di vittoria che forse Fabio e Benoît stanno a poco a poco perdendo.
Dopo un avvio di primo set all’insegna dell’equilibrio, Paire prende il sopravvento su De Minaur e fa suo il primo parziale per 6-4. Lo smalto del francese però diventa sempre più opaco. Benôit cade nella trappola del suo stesso dritto che, oggi, proprio non va e, a cose egregie, alterna errori sanguinosi.
Nel secondo parziale, l’australiano – grintoso, aggressivo e attento – mette a segno il break nel quarto gioco per poi agguantare il set per 6-1. Ora è un assolo. De Minaur consolida la propria prestazione, mentre Paire si sgretola sempre di più. La stellina di Sydney chiude il match per 4-6 6-1 6-1 e vola nella sua prima finale in carriera. Dall’altra parte della rete ci sarà il 21enne moscovita Daniil Medvedev per un derby NextGen che, in questo inizio di 2018, potrebbe dare il via ad un nuovo scenario tra nuove stelle del circuito. Uno show di campioni in erba che scandirà anche l’avvio dello slam di Melbourne lunedì con l’imperdibile primo turno tra Tsitsipas e Shapovalov.
Risultati:
[Q] D. Medvedev b. [4] F. Fognini 2-6 6-4 6-1
A. De Minaur b. B. Paire 4-6 6-1 6-1