Nella parte alta del tabellone il primo quarto di finale sarà come da pronostico: il primo favorito Rafael Nadal contro il sesto favorito Marin Cilic. Per lo spagnolo però è stato un match tutt’altro che agevole contro il solito, generosissimo, Diego Schwartzman. Marin Cilic ha bisogno di quattro set per superare un buon Carreno Busta, calato alla distanza
RAFA, VITTORIA CHE VALE IL PRIMATO – Prosegue con qualche intoppo il cammino di Rafa Nadal nel primo Slam dell’anno. In una giornata più concessiva delle precedenti dal punto di vista climatico, lo spagnolo non ha brillato e ha impiegato quattro set e quasi quattro ore per superare un ottimo Diego Schwartzman. Nadal ha così la certezza di chiudere l’Australian Open ancora in cima al ranking, a prescindere dai risultati di Federer. Ma come detto oggi deve accontentarsi solo del risultato, scindendolo da una prestazione che va ben analizzata, senza togliere comunque i meriti al piccolo grande Diego, che è spesso riuscito a comandare le operazioni, mettendo in difficoltà il sedici volte campione Slam per la prima volta in questo torneo.
Già dai giochi iniziali si intuisce che è sceso in campo un Nadal meno esplosivo rispetto ai primi tre turni. La scelta tattica è infatti quella di non cercare soluzioni vincenti, ma di caricare ampiamente i colpi, così da far giocare a Schwartzman il più possibile oltre la spalla. Ma il 24esimo giocatore del seeding impatta comunque con disinvoltura e ha addirittura tre palle break consecutive nel settimo gioco. Una manciata di errori gravi aiutano però la causa del numero 1 del mondo, che, superata la difficoltà, trova il break decisivo e chiude con cinismo il primo set. E’ nella seconda frazione che i quasi 15.000 della Rod Laver Arena osservano piuttosto sorpresi la peggior versione dello spagnolo. Diego perde per tre volte la battuta e per tre volte Rafa concede il controbreak, l’ultima delle quali quando serviva per il set. Tanto merito va dato al gioco propositivo dell’argentino, autore di vincenti pregevoli da entrambi i lati (saranno 58 a fine match), ma spiccano i 21 errori non forzati nel set di un passivo Nadal. A cavallo tra dodicesimo gioco e primi punti del tie-break si ammirano gli scambi più lottati ed è sempre Schwartzman ad avere la meglio: 1 set pari dopo più di due ore. Il terzo parziale è però simile al primo. L’argentino manca un paio di break point in avvio con più di qualche colpa e poi subisce un break a zero nel quarto gioco che decide il set. Rafa è in crescita e vince anche un game fiume a inizio quarto set, che gli dà la spinta per trovare un preziosissimo break esibendo per la prima volta nell’incontro un super dritto uncinato in suo stile. Non trema nemmeno quando Schwartzman tenta l’ultimo sforzo nell’ottavo gioco, appellandosi al servizio e al gioco al volo, da campione. Dopo 3 ore e 51 minuti Nadal conquista il decimo quarto di finale a Melbourne, il 33esimo in totale negli Slam (sesto all-time a -1 da Lendl).
Il mancino di Manacor tra due giorni troverà una situazione a cui si è un po’ disabituato ultimamente nei Major. Dopo una striscia di 15 avversari fuori dai primi 25 del ranking affrontati (e sconfitti), Rafa se la vedrà con il numero 6 del mondo Marin Cilic (5-1 i precedenti a favore dell’iberico). Il livello espresso oggi potrebbe però non bastare.
Antonio Ortu
OCCHIO AL CROATO – Marin Cilic conquista la centesima vittoria in carriera in un torneo dello Slam superando in un match molto equilibrato lo spagnolo numero 11 del mondo Pablo Carreno Busta. Unico precedente che ha visto la vittoria di Marin in due set a Basilea nel 2016. Il primo set gira sul 5-3 15-30 quando Cilic, servendo per chiudere il parziale, sbaglia clamorosamente un dritto a campo aperto. Il set, fino a quel momento condotto dal croato, cambia repentinamente padrone con lo spagnolo che rimonta prendendo sempre più spesso in mano le redini degli scambi fino a chiudere i conti in un tie-break a senso unico. Il giocatore slavo è abile a rimettersi velocemente in carreggiata e riesce a far suo un secondo set più combattuto di quanto il punteggio possa suggerire. Entrambi i contendenti infatti mostrano un tennis di alto livello, generando scambi di grande intensità con una continuità notevole.
Il terzo parziale sembra la copia a parti invertite del primo: stavolta è Cilic a rimontare lo svantaggio, per ben due volte, e a riuscire a portare il set fino al 6 pari. Anche in questo caso il tie-break è senza storia con il 29enne croato che lo fa suo senza lasciare nemmeno un punto all’avversario. Pablo per la prima volta nel match sembra accusare il colpo e perde subito il servizio in avvio di quarto. Marin però non riesce a piazzare la zampata decisiva e deve assistere ad un altro ritorno dell’iberico. Nel corso del parziale comincia a calare l’intensità e la qualità del gioco ma l’equilibrio continua a regnare sovrano. L’immancabile terzo tie-break vede il servizio del croato salire in cattedra e condurlo alla vittoria dopo oltre tre ore e mezza di battaglia. Pablo Carreno Busta esce sconfitto con onore dimostrando di meritare appieno la classifica che si è costruito nel corso dell’ultimo anno. Marin Cilic invece centra per la seconda volta in carriera i quarti di finale in Australia e proverà la ‘magna’ impresa: sgambettare Rafael Nadal.
Giacomo Capra
Risultati:
[6] M. Cilic b. [10] P. Carreno Busta 6-7(2) 6-3 7-6(0) 7-6(3)
[1] R. Nadal b. [24] D. Schwartzman 6-3 6-7(4) 6-3 6-3
K. Edmund b. A. Seppi 6-7(4) 7-5 6-2 6-3
[3] G. Dimitrov b. [17] N. Kyrgios 7-6(3) 7-6(4) 4-6 7-6(4)
IL LIVESCORE DEL DAY 7
I TABELLONI COMPLETI: UOMINI – DONNE
Seppi, i quarti sono ancora una maledizione. Passa Edmund
Wozniacki alza la voce. La prima volta di Elise
Dimitrov letale, ma che match! Kyrgios si arrende in quattro set
È SUCCESSO NEL DAY 6
- IL RESOCONTO COMPLETO
- L’editoriale – Due azzurri negli ottavi: un tuffo nel passato, ma non è un trionfo
- S(punti) tecnici da bordocampo: bentornato Novak Djokovic, quanto ci mancavi
INTERVISTE