Contro Roger Federer, Agassi uscì sconfitto dalla finale dello US Open 2005. Una dozzina di anni dopo, il “Kid di Las Vegas”, presente qui a Melbourne insieme a Djokovic, scuote la testa meravigliato e incredulo per quello che gli sta facendo vedere il fuoriclasse svizzero. Per Roger, è la sessantesima volta (ripetiamo, 60) su 72 partecipazioni (record assoluto anche questo) che arriva alla seconda settimana di uno Slam.
“Mi sono sbagliato ormai troppe volte, è ora di smettere con i pronostici su di lui“, ammette Andre. “Continua a essere impressionante, mai vista prima una cosa simile, e il tennis dovrebbe solo amarlo e goderselo finchè sarà in circolazione. Non ho mai avuto la fortuna di frequentarlo personalmente più di tanto, non posso quindi sapere certi dettagli, come si sente davvero, ma è evidente che è capace di gestire il suo corpo e le sue capacità fisiche e atletiche in modo fantastico. Prende praticamente sempre le decisioni corrette. Non mi sorprenderebbe affatto, a questo punto, vederlo competitivo sul tour per diverso altro tempo, magari fino ai 40 anni“.