K. Edmund b. [3] G. Dimitrov 6-4 3-6 6-3 6-4 (dal nostro inviato a Melbourne)
Siamo arrivati alle partite che contano davvero, quelle in cui la palla pesa, o meglio, considerato il clima australiano, quelle in cui la palla scotta. Ci si gioca l’ingresso in semifinale, a livello Slam è uno di quei traguardi che definiscono la carriera di un tennista. Il bulgaro Grigor Dimitrov (26 anni, 3 ATP), reduce dalla grandissima sfida vinta contro Nick Kyrgios, affronta l’inglese Kyle Edmund (23 anni, 49 ATP), autore dell’eliminazione del nostro Andreas Seppi. Grigor sulla carta è favorito, sia dai precedenti (2-0 per lui, Washington 2017 e Brisbane 2018, entrambi su cemento all’aperto) che dalla classifica e dall’esperienza. Ma la tensione nervosa lo tradirà, per la gioia del biondissimo Kyle, che si candida a raccogliere l’eredità di Andy Murray e nel frattempo si garantisce l’ingresso in top 30.
INIZIO A TUTTO BRACCIO – Pronti, via, e subito Kyle scatena la sparatoria col suo super-dritto, tirando a tutto braccio e rischiando senza esitare. Grigor subisce la partenza a 200 all’ora dell’avversario, e cede il servizio nel primo game. Dopo 10 anni, si rivede con piacere sulle tribune di un torneo dello Slam Tim Henman, che di semifinali Major ne ha giocate sei (Wimbledon 1998, 1999, 2001, 2002, Rolang Garros e US Open 2004), a incoraggiare il connazionale verso il medesimo traguardo. Ma nel frattempo, Dimitrov, da campione qual è, sta salendo di livello, manovra con sempre maggior efficacia prendendo buonissimi angoli di campo, e risale da 1-3 sotto fino al 4-3, piazzando il controbreak al sesto gioco. La giornata è assolata ma non eccessivamente calda, e la Rod Laver Arena si sta riempiendo di spettatori. Sul 4-4, un paio di distrazioni di Grigor, e soprattutto una terrificante risposta vincente di dritto di Kyle (a 166 kmh!), danno un secondo break all’inglese, che va a servire per il primo set. Il bulgaro non ci sta, aggredisce il rovescio di Edmund, e si procura due opportunità di contro-break consecutive, poi una terza, ma altrettante ottime prime palle gliele annullano. Un errore di Kyle fa sfumare un primo set-point per lui, ma una gran battuta esterna poco dopo gli risolve il problema. 6-4 Edmund, che bravo: sta facendo in ogni caso lui la partita, i dati dei vincenti/errori lo confermano: 15/14 contro il 7/8 di Grigor. Sono passati 43 minuti.
REAZIONE D’ORGOGLIO – Essersi fatto sfuggire il primo set evidentemente pungola Dimitrov, che riparte bello concentrato, brekka al secondo game, si salva da 0-40 nel terzo, e sul 3-0 si prende altre due palle break non consecutive, comunque ben salvate da Edmund. Siamo 3-1, la furia agonistica dell’inglese sembra essersi un po’ spenta, non stanno più grandinando drittoni a ripetizione come pochi minuti fa. Grigor resiste al tentativo di rimonta di Kyle, salva col servizio una palla del contro-break sul 4-2, e sale 5-2. C’è molto equilibrio in campo, tutto sommato, forse Dimitrov potrebbe e dovrebbe essere meno attendista, e forzare con maggior convinzione verso il rovescio di Edmund. L’inglese è un bel giocatore, forte e solido, con due armi di altissimo livello, il servizio e uno dei dritti più carichi e potenti del circuito, ma in effetti non sa fare molto altro, mentre il bulgaro avrebbe le possibilità tecniche di variare e anticipare meglio. In ogni caso, con un buon game di battuta, Grigor incamera il secondo parziale 6-3, un set pari: risultato giusto per quanto visto in un’ora e 25 minuti di match.
SERVIZIO INSUFFICIENTE – Nel primo game del terzo set, Kyle cancella con la battuta una palla break sul 30-40, poco dopo, nel quarto gioco, tocca a Grigor salvare il turno di servizio con un grandissimo scambio in difesa e contrattacco, siamo 2-2. Senza altri scossoni, si arriva al 4-3 per Edmund, quando a Dimitrov scappano un paio di colpi, e sulla seconda palla break commette un brutto doppio fallo, il settimo. Alla battuta per chiudere il set, sul 5-3, Kyle non trema, e si prende il 6-3 e il vantaggio di due set a uno. Il dato che spiega la prestazione insufficiente di Grigor è il 39% di primi servizi in campo in questo parziale, per tenere lontano un bombardiere “on fire” come Edmund il bulgaro dovrà assolutamente migliorare quella percentuale.
GUERRA DI NERVI – Fino al 2-2 del quarto set, poco da segnalare. E poi si scatena una sorta di guerra più psicologica che tecnica. “In the fourth it was kinda poor tennis” ammette Kyle al microfono di Jim Courier alla fine, e ha perfettamente ragione. Errori di entrambi in serie, break Edmund, 3-2, controbreak Dimitrov, 3-3, più palle fuori e in rete che palle in campo a momenti. I nervi sono a fior di pelle per entrambi, e si vede. Sul 4-4, l’allungo decisivo: un gratuito di rovescio commesso da un Dimitrov che sembra tesissimo manda Kyle a servire per la partita, l’ennesimo colpo sbagliato in lunghezza dal bulgaro decreta la fine. 2 ore e 49 minuti la durata del match. Bravissimo Edmund a cogliere le occasioni, male Dimitrov, che si è inspiegabilmente contratto (rovesci in slice a ripetizione, invece che in spinta, per esempio) proprio nei momenti che contavano. Prima semifinale Slam per Kyle, Henman applaude convinto, Grigor ha fatto lo stesso numero di game di Seppi contro l’inglese, 17.
Edmund è il primo nato dal 1995 in poi ad arrivare in una semifinale Major, il suo avversario uscirà dalla sfida tra Nadal e Cilic. Con lo spagnolo Kyle è sotto 1-0 nei precedenti (Montecarlo l’anno scorso, 6-0 5-7 6-3), così come con Cilic (sempre lo scorso anno a Shanghai, 6-3 7-6).
Risultati:
K. Edmund b. [3] G. Dimitrov 6-4 3-6 6-3 6-4
[6] M. Cilic b. [1] R. Nadal 3-6 6-3 6-7(5) 6-2 2-0 rit.
IL LIVESCORE DEL DAY 9
I TABELLONI COMPLETI: UOMINI – DONNE
Mertens da urlo, semi contro Wozniacki
Cilic in semi, crac Nadal. “Troppi campi duri!”
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