Sei passato dal perdere il terzo set dopo averlo dominato, a vincere la partita dopo qualcosa di piuttosto spettacolare. Come ti sei sentito in quegli ultimi 30 minuti?
Sì, nel terzo set ho sentito di aver avuto davvero tante opportunità, solo che non sono stato in grado di convertirle. Ho avuto tante piccole opportunità, molti punti giocati sul 30 pari, alcuni breakpoint. E Rafa, come al solito, riesce sempre a trovare il modo di vincere quei punti, riesce a superarli, nonostante si possa sentire sotto pressione, specialmente all’inizio del terzo set dove ho spinto un po’ di più in quei primi game. Sono stato un po’ sfortunato a perdere quel tiebreak, ero in vantaggio 3-2 e avevo due servizi a disposizione. Sì, sono stato sfortunato. E dopo credo di aver fatto delle buone scelte dal punto di vista mentale, ho alzato l’intensità di gioco, ho cercato di dimenticare il terzo set. Ho iniziato a colpire più liberamente. E da quel momento fino alla fine del match, ho colpito incredibilmente bene.
Hai capito che qualcosa non andava? È stato difficile mantenere quel livello senza capire cosa stesse accadendo?
L’ho capito quando ha chiamato il medical time-out. Eravamo 4-1 nel quarto set. Ma succede a volte che quando un avversario ha qualche piccolo infortunio non capisci quali siano le sue possibilità, come possa riprendersi. Quindi ho cercare di restare nel mio, continuando a giocare bene e con la stessa intensità. Ero 0-40 in quel game, avanti 4-1 e non l’ho brekkato. Ho mantenuto il mio piano. E ha ripagato. Rafa è stato sfortunato, lui lotta sempre duramente, da sempre il meglio in campo. Credo che nella pre-season abbia avuto qualche problema con gli infortuni, ma è arrivato qui preparato davvero bene. Ha giocato un gran torneo. Ovviamente mi dispiace che si sia concluso in quel modo.
Alla fine dell’intervista, quando Nadal ha parlato in spagnolo, ha detto che ci sono troppi infortuni, che qualcuno dovrebbe riflettere, che si gioca troppo sui campi in cemento. Cosa ne pensi? Pensa che l’organizzazione dovrebbe pensare con più sensibilità al perché succede. Quale potrebbe essere la soluzione?
Il calendario è questo da molti anni. Solo in quest’ultimo, all’inizio di questa stagione, abbiamo visto molti top player infortunati. Alla fine dipende tutto da noi prenderci cura del corpo, cercare di scegliere il miglior calendario, ascoltare il nostro fisico, come si sente. Comprendo benissimo che abbiamo tantissimi tornei, molti obbligatori. Ma per quanto mi riguarda, ognuno sceglie il proprio programma. È difficile dire, Okay, ci fermiamo due mesi in questa stagione, tagliamo questi tornei, perché il tennis è uno sport globale. Ovunque giochiamo le persone si divertono. Credo che il tennis stia diventando sempre più popolare, cosa che anche noi vogliamo.
Lui ha detto che non è tanto la quantità dei tornei, quanto la superficie.
Sì, per me è difficile dire lo stesso. Siamo tutti diversi. Anche io ho avuto problemi alle ginocchia in passato perché le superfici sono divere. Ma dipende sempre da me provare a prendermene cura e realizzare il miglior calendario possibile.
Quando hai capito che stava per ritirarsi?
Solo nell’ultimo punto. L’ho visto avvicinarsi alla rete e poi ha stretto la mano all’arbitro.
È difficile perché sarai il favorito contro Kyle Edmund. Come ti fa sentire?
Per quanto mi riguarda, mi preparerò al match come per gli altri. Kyle ha fatto un cammino incredibile. Ha sostenuto tante partite difficili, ha giocato un gran tennis. È anche molto divertente da guardare. Colpisce bene, serve alla grande, ha un gran rovescio. Gioca alla grande sul cemento. Per me sarà un’altra grande opportunità. Ovviamente sulla carta sarà più semplice rispetto a Rafa. Ma merita tanto di essere arrivato fin qui. Per me deve essere importante continuare a concentrarmi sul mio gioco. Non posso influenzare molto il suo gioco, ma posso occuparmi di quello che succede dalla mia parte del campo. Spero di poter disputare un altro grande match.