[1] S. Halep b. [6] Ka. Pliskova 6-3 6-2 (da Melbourne, Luca Baldissera)
Dopo le nette vittorie di Angelique Kerber su Madison Keys (6-1 6-2), e di Hyeon Chung su Tennys Sandgren (6-4 7-6 6-3), gli spettatori dell’assolata Rod Laver Arena sperano di avere una partita più incerta e combattuta. Scendono in campo la numero uno WTA, Simona Halep, contro la numero sei, Karolina Pliskova. I precedenti vedono la rumena in netto vantaggio, 5-1, il confronto di stili e anche di tipologia fisica tra le due promette un bello spettacolo. Che però dura poco, il tempo di un bell’avvio di Karolina, che poi sparisce letteralmente dal campo, mandando Simona in semifinale. In due match dei quarti femminili le sconfitte hanno conquistato 8 game in tutto, sinceramente speravamo di vedere di meglio, noi e il pubblico pagante.
INIZIO SCOPPIETTANTE – Entra alla grande in partita Karolina, che fa filare i suoi potenti e precisi fondamentali da dietro, è sempre bella da veder giocare, le sue accelerazioni quasi piatte mettono all’angolo Simona, che va sotto 3-0, e palla break per il 4-0. Qui il punto di svolta del match: un errore di dritto di Pliskova salva Halep, si battaglia per altre quattro parità, e alla fine Simona conquista il suo primo game. Come detto, da questo momento cambia tutto. La rumena inizia finalmente a tessere con efficacia le sue trame, difendendosi molto bene, spostandosi rapidissima, e contrattaccando appena possibile. Karolina all’improvviso smarrisce la continuità e le belle percentuali, il suo tennis aggressivo e rischioso si trasforma in un festival dell’errore gratuito, specialmente con le uscite in lungolinea.
CRISI NERA – La ceca non riesce più a incidere, e consegna una tremenda striscia di 9 game consecutivi all’avversaria, che è bravissima, aggressiva, non molla una palla, ma viene anche enormemente facilitata dai regali di Pliskova. 6-3, 3-0 per Simona, dopo meno di 50 minuti la partita sembra già finita. Oltre 20 gratuiti di Karolina, 18 vincenti di Halep fino a qui. Dopo aver annullato una palla del 4-0 (e dei possibili 10 game di fila perduti, che situazione strana a questi livelli), Pliskova muove il punteggio, e tiene un servizio, siamo 3-1. Ma l’inerzia del gioco è ormai inesorabilmente dalla parte di Simona, che si limita a controllare con la sua consueta solidità (ma senza rinunciare a tirare quando deve, 20 winners per lei, 21 di Karolina), incassa gli errori della ceca (28 alla fine, contro i 10 di Simona) e chiude 6-2. Un’ora e 11 minuti. Ottima Halep, pessima Pliskova, in estrema sintesi. La semifinale con Kerber, 4-4 i precedenti, si preannuncia come una battaglia da non perdere.
[21] A. Kerber b. [17] M. Keys 6-1 6-2 (Raffaello Esposito)
ANGELIQUE MAGIQUE – Angelique Kerber (16 WTA) sconfigge per la settima volta in otto incontri Madison Keys (20 WTA) e approda in semifinale a Melbourne. La statunitense non riesce proprio a risolvere il rompicapo tedesco e la vittoria sofferta di Eastbourne 2014 serve ormai solo a salvarle l’onore. Si affrontavano due splendide giocatrici che insieme andrebbero a comporre la tennista perfetta. Scioltezza e velocità di palla di Madison, gambe e testa-computer di Angelique. Si salvasse chi può! Sul rettangolo di gioco però sono spesso lucidità e solidità mentale ad avere la meglio e così è stato oggi sul cemento della Rod Laver Arena.
Temperatura ideale per giocare ma un certo vento infastidisce la statunitense, che per i suoi missili piatti ha bisogno di un timing perfetto sulla palla. I primi tre giochi spiegano bene lo squilibrio dei precedenti fra le due. Keys serve per prima, tre non forzati per lo 0-40, altrettanti vincenti per il pareggio, altri due errori per lo 0-1 Germania. Anche Kerber fronteggia due palle break ma sulla prima fa muro e sulla seconda piazza una prima esterna, dea benevola ai mancini. Sul 30-30 del terzo gioco Madison gioca un’orrida palla corta che le costa ancora la battuta più del drittaccio out che la manda a fondo. L’ace col quale la tedesca vola 4-0 chiude di fatto il primo set, che termina con un impietoso 6-1 in 22 minuti. La palla di Kerber è sempre lunga e lavorata e su quelle parabole il braccio-cannone della statunitense si inceppa.
In meno di mezz’ora Angelique ha sgretolato le certezze dell’avversaria e nel secondo set non deve fare altro che spazzare via i cocci. Keys è incapace di reagire, non riesce a fare un punto rapido e sotto gli occhi di coach Davenport si seppellisce sotto una montagna di errori testardi che in un amen la precipitano sotto 3-0. Qui Madison prende a tirare tutto, Kerber molla un attimo la presa e perde la battuta a zero ma è in risposta che la tedesca si dimostra mortifera. Altro break, propiziato da un imperdonabile dritto al volo out a campo aperto, e conferma per il 5-2 che prelude alla doccia. Kerber attende ora la vincente dell’altro quarto di giornata che vede fronteggiarsi Simona Halep e Karolina Pliskova. La via per ripetere il clamoroso successo del 2016 è ancora aperta…
Risultati:
[21] A. Kerber b. [17] M. Keys 6-1 6-2
[1] S. Halep b. [6] Ka. Pliskova 6-3 6-2
IL LIVESCORE DEL DAY 10
I TABELLONI COMPLETI: UOMINI – DONNE
Chung chirurgico, prima semifinale Slam
Federer qui non perde mai, anestetizzato Berdych
È SUCCESSO NEL DAY 9
- Il resoconto completo
- Editoriale – Nadal ha ragione oppure no? Si può davvero fare qualcosa?
- Cilic in semi, crac Nadal. “Troppi campi duri!”
- (S)punti tecnici: Wozniacki e Halep, la proiezione verso la palla
- Cilic: “Ognuno deve prendersi cura del proprio corpo”
- Dimitrov: “Adesso ho un bersaglio più grande dietro la schiena”