È stato uno dei tennisti più estrosi, talentuosi e imprevedebili degli ultimi anni. Marat Safin, oggi 38enne, si è distinto in carriera per la personalità mai banale e per il grande potenziale in campo; ma anche per le “scenate” improvvise, in cui le malcapitate racchette venivano frantumate senza troppi complimenti. Amante delle feste e delle belle donne, Marat ha spesso preferito tirar tardi e divertirsi, anche se l’indomani lo attendeva un importante rendez-vous sul campo.
Ex n. 1 del mondo, il campione moscovita vanta 15 sigilli nel suo palmares tra cui due titoli major, allo US Open (2000) – vittorioso su Pete Sampras – e all’Australian Open (2005), contro Lleyton Hewitt. E proprio in Australia Marat realizza le migliori performance, issandosi in altre due finali, nel 2002 e nel 2004. Il tennista russo conquista inoltre due volte la Coppa Davis, nel 2002 enel 2006.
Marat Safin, professionista dal 1997 al 2009, deteneva, insieme a Boris Becker, il record di tre titoli a Parigi-Bercy, prima di essere superato da Novak Djokovic con quattro vittorie parigine. Condivide inoltre la prima posizione mondiale con la sorella Dinara che, il 20 aprile 2009, conquista la vetta del ranking WTA. Dinara fa parte di quella schiera di tenniste che, pur essendo state n. 1 del mondo, non hanno mai vinto uno slam. Ci è andata molto vicina, disputando due finali al Roland Garros nel 2008 e nel 2009 (perse rispettivamente da Ana Ivanovic e Svetlana Kuznetsova) e una a Melbourne nel 2009 (sconfitta da Serena). Come lei, anche Wozniacki e Halep sono due n. 1 che in passato sono state criticate per non aver mai vinto uno slam. Tuttavia, quest’oggi una delle due potrà vantare il primo sigillo major a Melbourne.
I Safin sono dunque la prima famiglia della storia del tennis in cui fratello e sorella riescono ad issarsi alla prima posizione in classifica.
Dopo aver interrotto la carriera sui campi da tennis, Safin si è dato alla politica e, dal 2011, è deputato del Parlamento russo in seno al partito di Vladimir Putin.
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