Un Australian Open da ricordare per il tennis croato maschile, con Marin Cilic finalista in singolare e Mate Pavic vincitore in doppio (in coppia con l’austriaco Marach) e anche in doppio misto (con la canadese Dabrowski ). E dato che la prossima settimana è già tempo di Coppa Davis, doveroso un commento da parte di Zeljko Krajan, capitano non giocatore della rappresentativa croata. “Sicuramente per tutti noi che in Croazia operiamo nel tennis è stato un piacere vedere questi risultati. Avere dei giocatori che raggiungono le finali di uno Slam, difficile volere di più. Arrivare in finale in due tornei con Cilic e Pavic è un risultato straordinario e Mate continua a confermare le sue qualità, il talento che tutti avevano previsto potesse esprimere nel doppio. Sappiamo tutti quanto sia difficile emergere in questa specialità se non hai sufficiente esperienza o pratica. Lui sta crescendo rapidamente e sta dimostrando il suo talento, probabilmente in questo momento è il miglior doppista in circolazione”.
Sembra però che essere il miglior doppista al mondo non basti per giocare in Coppa Davis. Anche questa volta, infatti, il nome del 24enne giocatore spalatino non figura tra quelli che il prossimo weekend sfideranno ad Osijek il Canada, nel match del primo turno del Word Group 2018: i prescelti sono Marin Cilic, Borna Coric, Ivan Dodig, Viktor Galovic e Franko Skugor. Krajan però rimanda al mittente le accuse di chi sostiene che l’esclusione di Pavic dipenda dal fatto che il selezionatore croato non gli abbia mai perdonato il suo comportamento in occasione di quel famoso match del 2014 – lo spareggio contro l’Olanda per la promozione nel World Group – in cui Pavic pose determinate condizioni per rispondere alla convocazione. “La verità, e lo ripeto ogni volta, è che in tutti gli incontri di Coppa Davis negli ultimi anni, dopo l’ultimo che ha disputato (contro la Polonia nell’aprile 2014, ndr), lui viene avvisato. Ho cercato di contattarlo ogni volta, ma lui si è negato. Semplicemente, non mi è mai stato possibile comunicare con lui e quindi cosa posso dire io di questa situazione – che lui si rifiuta di giocare per la nazionale. Non ci possono essere altre verità”.
Lasciando da parte le polemiche del caso Pavic, per il quasi 39enne ct croato (festeggerà il compleanno proprio sabato prossimo durante la sfida di Davis) il vero problema è quello di riuscire ad avere in campo Marin Cilic. Il nuovo n. 3 del mondo ha confermato la sua presenza ad Osijek, ma bisognerà capire quali saranno le sue condizioni dopo sette match al meglio dei cinque set in due settimane. E tenendo anche conto del fatto che in Croazia troverà condizioni totalmente diverse da quelle lasciate nell’emisfero australe: dal cemento all’aperto sotto il sole dell’estate australiana (finale col tetto chiuso a parte, ovviamente) passerà alla terra rossa indoor dell’inverno croato. “Sì, lo aspetto domani (lunedì, ndr) sera. Bisognerà vedere quali saranno le sue condizioni e come riposerà. Certamente è più semplice adesso che siamo in cinque. Abbiamo più possibilità di scelta e questo in qualche modo mi facilità in alcune decisioni e su chi schierare. Bisogna comunque aspettare e valutare come sta Marin. La mia priorità è che lui giochi i suoi singolari, ma dobbiamo vedere”.
Tra i nordamericani mancherà invece sicuramente Milos Raonic. Krajan non si nasconde e ammette apertamente che sia un vantaggio per la sua squadra.“Sicuramente è più facile quando non c’è Raonic. Sono un 20-30 per cento più deboli senza di lui, ma restano una squadra temibile e hanno giocatori d’esperienza”. Il match tra Croazia e Canada è in programma a partire dalle ore 14 di venerdì al Palazzetto dello Sport “Gradski Vrt” di Osijek.