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Signor Agnoli, lei è direttore della Meridiana di Modena. Un club molto elegante, che ha organizzato un WTA femminile fino ad una decina di anni fa ed è attivo in molti settori. Può raccontarci in sintesi la storia del club?
La Meridiana di Modena è nato nel 1980, grazie al primo presidente del club, Eugenio Fontana, che ricordiamo ogni anno svolgendo un Memorial a suo nome, oggi diventato un torneo internazionale da 25mila dollari con ospitalità, novità quest’ultima del 2018. Il nostro è un club sportivo – culturale che si basa sullo sport, ma offre tutta una serie di iniziative come mostre d’arte, concerti di musica classica e moderna, presentazione di libri, convegni.
Quindi la Meridiana è molto più di un classico club sportivo.
Sì, assolutamente. Il club nasce in una zona molto esclusiva sita tra Modena e Maranello, un’area di circa 80.000 metri quadrati soggetta a vincolo paesaggistico poiché include una splendida villa del ‘700, un laghetto, un’area verde con alberi secolari… Non ci sono molti club in Italia che possono vantare un simile patrimonio artistico, culturale e storico.
Qual è la struttura societaria del club?
È un club privato formato da due entità: una società di capitali (proprietaria degli immobili) che dà in gestione le proprie strutture ad una associazione sportiva dilettantistica. Ogni associato alla a.s.d. (associazione sportiva dilettantistica) è anche socio dell’S.p.a.. Esiste anche la formula dell’associato denominato “frequentatore temporaneo” che può utilizzare gli impianti senza acquistarne il titolo azionario ma solamente per un breve periodo, ma questa è una minima parte, lo “zoccolo duro” è formato da soci azionisti.
Immagino che la vita sociale alla Meridiana sia molto vivace, visto che da voi i frequentatori non arrivano solo con la racchetta per fare la classica oretta…
Innanzitutto le nostre quote associative vanno per nucleo familiare, quindi un single paga lo stesso di una famiglia più o meno numerosa e quindi il club è molto appetibile per le famiglie. Abbiamo una compagine sociale molto eterogenea: dagli anziani che vengono da noi per passeggiare e passare il tempo libero partecipando alle varie attività culturali; i figli grandi, che partecipano assiduamente a tutte le iniziative privilegiando quelle ad impegno muscolare più elevato; le mamme frequentano i corsi di diverso genere e i più piccoli frequentano i corsi di tennis e i corsi estivi. Per dare un’idea delle attività extra sportive, in questi giorni abbiamo ospitato “Cardio Chef”, iniziativa che ha trattato la correlazione tra alimentazione e problemi cardiovascolari; mentre pochi giorni dopo sarà presentato un libro sul Cammino di Santiago. Si spazia veramente a 360°, ben oltre il puro esercizio fisico. Due campi da calcio (uno regolamentare ed uno più piccolo ed illuminato per il calcetto), un campo da beach, due palestre (una con attrezzi Technogym e l’altra per il corpo libero), un percorso vita, un piccolo ma efficiente centro benessere, una biblioteca, due sale tv, alcune sale per il gioco delle carte e due ristoranti che offrono differenti tipologie di servizio a prezzi differenti, consentono a tutti gli associati di sentirsi a proprio agio trovando ciò che più li gratifica. Quanti soci abbiamo? 650 famiglie circa, per un totale di circa 2300 soci.
Parlando di tennis, come è strutturato il club e quali sono le principali attività stagionali?
Una bellissima struttura coperta permanentemente che ospita 4 campi in linea in moquette, dove vengono svolte la maggior parte delle attività invernali, i corsi, tornei interni, ecc. Poi altri 7 campi in terra battuta, 3 dei quali vengono coperti nel periodo ottobre-maggio. L’attività principale è il tennis ed in particolare la S.A.T. sulla quale stiamo investendo molto per cercare di ritornare ad essere un punto di riferimento nel panorama tennistico provinciale, regionale e nazionale. Corsi per adulti, lezioni individuali ed il centro estivo completano l’offerta proposta. Nel settore tennis, abbiamo militato in serie A1 maschile e femminile per molti anni ma ultimamente il Consiglio Direttivo ha deciso di cambiare rotta investendo sui giovani piuttosto che nelle squadre.
È questa una scelta interessante, in controtendenza per un club tra i più belli ed importanti d’Italia: puntare sulla crescita dei giovani invece di destinare molti sforzi ai risultati di punta. Come è nata questa scelta?
La valutazione si basa su questo principio a mio avviso condivisibile: spendere molte risorse economiche per giocatori che spesso nemmeno i soci conoscono è difficile da sostenere. Aveva un significato quando all’interno delle nostre squadre militavano atleti cresciuti all’interno della scuola tennis. Con la regola del vivaio, la federazione stessa ci ha indotti ad investire maggiormente sui giovani cosa che abbiamo iniziato a svolgere e ciò sta producendo i primi frutti.
Curiosità: non sono socio, posso iscrivere mio figlio alla vostra scuola tennis?
Sì, la scuola tennis è aperta anche agli esterni, con prezzi ovviamente diversi. La “finestra” aperta verso l’esterno ci consente innanzitutto di avere i numeri necessari a creare gruppi omogenei, inoltre è una operazione commerciale per far conoscere il club anche a coloro che non sono soci anche trovare nuovi soci. La quota associativa è di 2300 euro a famiglia, che tutto sommato è un importo abbordabile se si considera che vale per tutti i membri familiari e apre l’accesso a tantissime attività durante l’arco dell’anno. Tra quelle più interessanti, abbiamo due piscine (una per adulti ed una per bambini) all’aperto ma riscaldate, così che riusciamo ad anticipare a maggio l’apertura e chiudiamo ad ottobre. Questo è assai utile nel periodo dei centri estivi, insieme ai vari spazi verdi che attrezziamo e diventano molto appetibili. Quanti allievi abbiamo? Attualmente un centinaio, ma prevediamo di arrivare nell’arco di poco tempo a 140; tuttavia non impieghiamo tutti i campi per la scuola, per dare un servizio anche ai soci.
Tra le varie attività che proponete, quali sono i vostri fiori all’occhiello?
Abbiamo alcune iniziative che definirei istituzionali perché vengono proposte ogni anno, come il Memorial Fontana a luglio, la festa degli auguri nel periodo natalizio, la festa di Carnevale e quella di San Martino. E poi la festa d’estate, in corrispondenza del torneo internazionale, molto apprezzata dai soci, ecc. Organizziamo inoltre moltissime altre attività ed eventi che raccolgono grande interesse: abbiamo avuto il Prof. Zichichi, il giornalista Magdi Allam ed Alberto Angela che hanno presentato i loro libri, abbiamo trattato temi legati al terrorismo, ai social media e tanto ancora. A livello sportivo, ospitiamo da tre anni una tappa delle Pre qualificazioni BNL degli Internazionali; ed abbiamo un torneo di fine scuola tennis under 10-12-14 ed un altro rivolto ai giocatori di categoria. Il Memorial Fontana resta probabilmente il vero evento dell’anno, anche per il ricordare il fondatore del club.
Parliamo allora del torneo Internazionale, che quest’anno sarà alla edizione numero…?
36esima edizione! All’inizio, dopo la morte del Presidente, il torneo nacque come evento internazionale giovanile, di ottimo livello (sono passati giocatori come De La Pena, solo dirne uno). Poi il torneo divenne ad inviti, si svolgeva nella seconda settimana di Wimbledon e quindi arrivavano giocatori di prestigio che avevano già perso sull’erba di Londra: Cancellotti, Mancini, Miniussi, Narducci, Colombo e tanti altri italiani. Proprio in quegli anni ci fu una svolta. Si lavorò molto bene sulle ragazze, con le sorelle Adriana e Antonella Serra Zanetti, che ottennero grandi risultati internazionali, e con la squadra di A1 che vinse anche il campionato. Pertanto fu deciso di trasformare il torneo ad inviti maschile in un torneo femminile internazionale, che ebbe un successo enorme. Cominciò come un 15mila dollari, passò a 50mila fino a diventare un WTA da 140mila dollari nel 2005. Era un torneo davvero importante, con giocatrici come le nostre Schiavone e Pennetta, solo per citarne due notissime. Un cambiamento radicale del Consiglio Direttivo determinò un cambiamento nelle scelte che portò il memorial Fontana a diventare un futures maschile da $. 10.000. Negli ultimi anni è cresciuto e oggi è diventato un 25mila dollari.
Quali saranno le novità del torneo 2018?
La nostra idea è quello di far diventare questo torneo “ancor più internazionale”. Di fatto lo è già, però alla fine il tabellone di un evento del genere viene completato quasi interamente da tennisti italiani. Per cercare di attirare più tennisti stranieri, abbiamo ottenuto un collegamento gratuito tra l’aeroporto di Bologna ed il club, e la transportation è uno dei servizi più apprezzati dai giocatori. Abbiamo creato una location esclusiva, allestendo all’interno della villa settecentesca molti servizi per i giocatori: dalla sala massaggi all’incordatore, passando alla sala per giocare alla playstation ed il rinfresco a base di frutta, succhi, ecc. Una vera lounge da grande torneo. Inoltre ci siamo impegnati per coinvolgere più possibile le famiglie del club, reclutando ragazzini e non, per fare i raccattapalle, giudici di linea, assistenza al torneo, ecc. Abbiamo un team numeroso di ragazzi, tutti in divisa ed addestrati, che partecipano all’organizzazione ed alla settimana del torneo, e questo crea volano incredibile per le famiglie. Il sogno? Trasformare il Future in Challenger, ed è per questo che stiamo lavorando sull’organizzazione, in modo da aver già da oggi la qualità di un Challenger e così, quando faremo il salto, saremo già collaudati.
Quali sono gli sponsor principali dell’evento?
Il main sponsor è Servomech, azienda meccanica di Bologna, il cui titolare (Vito Cataldo) è socio del club. Bull Car concessionaria Lamborghini, che ci ha dato grande visibilità e prestigio, come alla “festa evento” in cui venne presentata una nuova vettura, fu un enorme successo.
Marco Mazzoni