Guardando la cartina geografica dei Balcani, può essere che un appassionato di tennis una domanda, più che legittima, se la ponga. Medjugorje è una località della Bosnia-Erzegovina: nati e cresciuti nel paesino noto per le apparizioni della Madonna dove ancora adesso vivono le loro famiglie di origine, come mai Marin Cilic e Ivan Dodig giocano per la Croazia, invece di difendere i colori della nazione di nascita come fa Damir Dzumhur, originario di Sarajevo?
A rivelarlo, in un’intervista rilasciata qualche giorno fa proprio ad un giornale bosniaco, è stato il padre di Cilic, Zdenko. “Agli inizi, siamo stati – insieme al papà di Dodig – tra i fondatori della federazione tennistica della Bosnia-Erzegovina. Siamo partiti con l’intenzione di associarci e di partecipare tutti insieme alle competizioni e tutto andava bene. Già in quel primo periodo si era capito che avevamo molti tennisti di talento, tra i quali Marin e alcuni giocatori di Sarajevo e Tuzla. Marin ha anche giocato per la rappresentativa della Bosnia-Erzegovina nella categoria under 14. Lui aveva 12 anni e per la Serbia giocava Djokovic. Ma in quel momento bisognava andare avanti. Era evidente che lui non poteva rimanere in Bosnia-Erzegovina se voleva migliorare e giocarsela alla pari con i migliori. Era impossibile in Bosnia-Erzegovina. In Croazia abbiamo avuto condizioni migliori e credo di non essermi sbagliato. E guardando le cose dalla prospettiva odierna è difficile dire se, scegliendo diversamente, lui oggi sarebbe comunque il n. 3 del mondo. Ognuno ha la sua strada, noi abbiamo scelto questa e credo che abbiamo fatto la scelta giusta…”.