[16] P. Kvitova b. [1] C. Wozniacki 3-6 7-6(3) 7-5
Se non proprio quattro almeno tre quarti di nobiltà nell’unica semifinale di Doha, che ha avuto come protagoniste la regina della classifica WTA Caroline Wozniacki e la mancina ceca Petra Kvitova attuale numero 21, ma capace di giungere sino al numero 2 nel 2011. Dal confronto è uscita vittoriosa Kvitova al termine di una partita iniziata sottotono e finita molto bene sotto il profilo tecnico e agonistico. I precedenti erano sette a cinque in favore della ceca, vincitrice degli ultimi tre confronti.
Ma che per lei sarebbe stata una partita a inseguimento si intuiva sin dal gioco di apertura nel quale esibiva una smorzata di rovescio imbarazzante (ma si rifarà con gli interessi nell’ultimo game dell’incontro). Insufficiente con il servizio (solo 40% di prime in campo nel primo set) e poco mobile negli spostamenti, a quel primo errore Kvitova ne faceva seguire molti altri non forzati sia di diritto, sia di rovescio. Wozniacki, senza fare nulla di trascendentale, resasi conto della situazione si limitava a giocare di rimessa rimettendo dall’altra parte della rete le (rare) bordate tenute in campo dalla sua avversaria e tanto le bastava per conquistare il primo parziale, deciso da tre break consecutivi tra il sesto e l’ottavo game: due di fattura danese e uno ceco.
Il break subito in apertura di secondo set dalla bi-campionessa di Wimbledon sugellato da uno smash affondato in rete (seppur propiziato da una difesa di Wozniacki degna di Leonida alle Termopili) sembrava il segnale della resa definitiva. Ma mai sottovalutare il cuore di una campionessa come lei e, al contempo, sopravvalutare le capacità dell’attuale numero 1 del mondo di “uccidere” le partite, da sempre molto più brava nel gioco di rimessa che non in quello di attacco. Dopo avere rischiato di perdere anche il secondo turno di servizio, essa riusciva infatti a ritrovare la misura dei propri colpi e la prima di servizio (con la seconda ha litigato per tutta la partita), con il risultato di ritrovarsi in testa al termine del settimo game. La vincitrice degli ultimi Australian Open riguadagnava però un vantaggio all’apparenza decisivo nel nono game (doppio circoletto rosso su uno scambio vinto dalla danese con passante di diritto ravvicinato) ma lo sciupava perdendo a zero il successivo turno di servizio. La situazione si ripeteva nei due successivi game con break di Wozniacki e controbreak di Kvitova. Nel tie-break quest’ultima offriva infine una dimostrazione di potenza all’altezza della sua fama, conquistava sei punti consecutivi e, con essi, il diritto di giocarsi al set decisivo l’accesso alla finale.
Nel terzo set il livello di gioco saliva vertiginosamente. Gli scambi da highlights si susseguivano e le due protagoniste, forti anche di percentuali di prime battute in campo intorno al 70%, mantenevano i propri turni di battuta sino al nono game al quale seguivano tre break consecutivi. Ma questa volta, a differenza che nel primo set, quelli di marca ceca sopravanzavano quelli danesi e consentivano alla loro autrice di accedere alla finale di domani dove affronterà Garbine Muguruza che sicuramente non si sarà rammaricata nel vedere la sua prossima avversaria combattere oltre due ore e trenta minuti. Profondamente rammaricata immaginiamo possa essere invece Caroline Wozniacki, soprattutto per avere sprecato per due volte consecutive la chance di servire per il match nel secondo set.