SPONTANEITÀ – C’è una cosa che distingue Roberta Vinci dalla maggior parte delle altre tenniste: con lei sorriso e garbatezza sono sempre al rendez-vous. L’abbiamo vista e ascoltata tante volte, a Melbourne, Parigi, Wimbledon… Una gentilezza solare ma senza fronzoli, che non fa parte solo dell’essere professionali ma che scaturisce da una reale spontaneità e umiltà. Un piacere ascoltarla in conferenza stampa; autoironica e con un grande senso dello humor, nella vittoria come nella sconfitta Roby, pur mantenendo grande professionalità, trasforma spesso l’incontro con i giornalisti in una franca e piacevole chiacchierata. Non tutte ne sono capaci e ne hanno voglia.
CI MANCHERÀ ROBERTA – La tarantina alla fine del 2017 ha annunciato che il torneo di Roma sarebbe stato il suo ultimo appuntamento con il tennis giocato; per dire addio alle gare ha scelto l’amato pubblico di casa. Tutto lascia pensare che Vinci in seguito continuerà a rimanere nell’ambito del tennis; lo speriamo e se sarà così non potremo che esserne felici. Tuttavia gli eventi on court perderanno una delle grandi protagoniste di un gioco tanto prezioso quanto raro, fatto di carezze, variazioni, fantasia ed eleganza. Indimenticabili le dolci pennellate con il suo rovescio in back ad una mano, le sue smorzate, che fanno così male alle avversarie nonostante sembrino eseguite in punta di piedi. Un tennis che non fa “rumore” come quello di tante sue colleghe più potenti e “rabbiose” ma talmente chirurgico e abile da riuscire a scardinare anche il gioco devastante di una certa… Serena Williams. E in che occasione! Le immagini della prestazione della semifinale di New York del 2015 contro l’allora n. 1 del mondo – e praticamente quasi certa vincitrice dello US Open e del Grande Slam! – resteranno per sempre impresse nella memoria dello sport e nei nostri cuori.
https://www.youtube.com/watch?v=OZFwLw5duI4
In quella magica semifinale newyorkese, dopo aver perso il primo set 6-2, Roby continua a credere nel proprio gioco e, punto dopo punto, grazie alle variazioni e ad una geometria accurata e sempre in spinta, riesce a imbrigliare Serena facendola apparire, a sprazzi, perfino “goffa” in campo. Alla fine, dopo un’escalation di colpi di scena vincenti, Vinci trasforma il matchpoint con una vera e propria carezza: dalle sue corde prende vita una magica smorzata appoggiata e di controbalzo contro cui Serena nulla può. La vittoria di Roberta (2-6 6-4 6-4 in due ore) è una delle più belle imprese di sempre del tennis italiano e mondiale nonché dello sport tout court. Non solo Roberta impedisce a Williams – allora n. 1 del ranking WTA – di compiere il Grande Slam ma, per la prima volta nella storia, la finale di un major sarà un derby azzurro poiché, nell’altra semifinale, Flavia Pennetta fa un sol boccone della n. 2 del mondo Simona Halep.
DERBY PUGLIESE E DELL’AMICIZIA – Roberta, di Taranto, e Flavia, di Brindisi, tengono alti i colori della nazione e della bellissima Puglia issandosi nell’ultimo round del major americano. Alla fine, sarà Flavia a vincere ma le due ragazze, che si conoscono fin da bambine, regalano al mondo dello sport una delle più commoventi immagini di sportività e condivisione grazie al loro abbraccio e alla loro complicità, prima e durante la premiazione. Chapeau!
NUMERI STORICI – Tennista longeva ed eclettica, Roberta Vinci vanta la 7a posizione mondiale (best ranking) in singolare (diventando la quarta giocatrice italiana ad entrare in Top 10) nonché la 1a posizione mondiale in doppio, condivisa con Sara Errani. Vincitrice di 10 titoli WTA, Roberta si issa in altre 5 finali, tra cui quella storica dello US Open 2015. Dei dieci successi in singolare, il più prestigioso è il torneo di San Pietroburgo, ottenuto nel 2016, nella sua prima edizione da “Premier”, regolando in finale con un perentorio 6-4 6-3 Belinda Bencic, di 15 anni più giovane!
Conquista inoltre ben 25 sigilli in doppio e disputa altre 18 finali. In coppia con Sara Errani, Roby conquista 22 titoli, di cui 5 prove dello slam (Roland Garros e US Open 2012; Australian Open 2013; Australian Open 2014 e Wimbledon 2015). Le due tenniste diventano così le prime azzurre a compiere il Career Grand Slam. Nei major, approdano ancora in finale all’Australian Open 2012 e al Roland Garros 2013 e 2014. E poi i 4 grandi trionfi in Federation Cup (2006, 2009, 2010 e 2013) insieme alle altre ragazze d’oro dell’ItalRosa, Flavia Pennetta, Francesca Schiavone, Sara Errani, Mara Santangelo e Karin Knapp. Insomma, un palmeres da sogno.
Quest’anno la tarantina non è riuscita a ripetere in Russia l’exploit del 2016, essendo uscita al secondo turno per mano di Julia Goerges. Tuttavia, a fine match, non è mancato l’omaggio degli organizzatori del torneo che hanno voluto salutare degnamente la fuoriclasse azzurra nella sua ultima apparizione da giocatrice a San Pietroburgo
https://www.instagram.com/p/Besf9YBlLRL/?hl=fr&taken-by=robertavinci1
Fra tre mesi i campi del circuito femminile perderanno una vera e propria artista della racchetta. Ma, per ora, ammiriamone ancora il tennis delizioso. E il suo bel carattere di campionessa. Certo, tosta e decisa ma che, in ogni occasione, ci mette il cuore e il sorriso. Auguri Roberta.
https://www.instagram.com/p/BfLFi31FTvO/?hl=fr&taken-by=robertavinci1