Dopo New York, ATP 250 nuovo di zecca vinto dal sudafricano Anderson, il circuito si sposta più a sud, per la ventiseiesima edizione dell’International Tennis Championships di Delray Beach (località che ospita il torneo dal 1999, in seguito agli esordi in quel di Coral Springs). Le tetre atmosfere del palazzetto di Long Island, con il manto nero a ricalcare i fasti della Laver Cup ed un pubblico tutt’altro che numeroso, fanno da contraltare al sole della Florida e agli spalti più gremiti di Delray Beach.
È impossibile non nutrire simpatia per un torneo che vanta nell’albo d’oro due titoli vinti dal fu Ernests Gulbis, che intanto “raccatta” una wildcard per il challenger di Bergamo. Inoltre fu il luogo del ritorno di del Potro nel 2016, dopo i suoi innumerevoli travagli, del primo titolo ATP di Nishikori (nel 2008) e di uno strabiliante successo tricolore, quando Sanguinetti nel 2002 sconfisse Roddick in finale. Lo scorso anno vinse Jack Sock ma la finale non fu disputata, a causa del forfait di Milos Raonic. Dodici mesi dopo Sock si ritrova con la testa di serie numero uno e Raonic continua il suo laborioso tentativo di riacquistare una forma decente, presentandosi in Florida con più incognite che certezze. Torna anche del Potro, dopo un Australian Open sottotono, insieme alla solita rappresentanza di bombardieri americani, tra i quali spicca un Querrey alla ricerca di una rivincita dopo la finale persa a New York, e in procinto di difendere, la settimana prossima, i 500 preziosissimi punti di Acapulco. Doveva presenziare anche Kyrgios, fermato però da un gomito che richiede ancora del tempo. E, come insegna Djokovic, con quella parte del corpo conviene andarci cauti.
La giornata si apre con il ritorno di Chung dopo l’epica campagna australiana, chiusa mestamente con una vescica assassina. Il suo avversario, il britannico (ma nato in Sudafrica) Norrie, numero 115 del ranking e lucky loser – ripescato proprio per il forfait di Kyrgios -, ha dimostrato tenacia ed orgoglio nell’ultimo turno di Coppa Davis. L’inizio di Chung è compassato, come se dovesse ancora riprendere confidenza con i colpi ed aderenza con il campo. Il che è sempre un pericolo, nei match 2 su 3; Norrie infatti si ritrova avanti di un set e di un break, sfruttando alcune incertezze del coreano (probabilmente distratto dalle Olimpiadi invernali nel suo paese, come Federer nelle solitarie notti di Rotterdam) e mostrando solidità con il dritto mancino. Da quel momento Chung decide di cambiare ritmo, seppur a fatica (molti giochi si sono risolti ai vantaggi), per rimontare, portarsi a casa il secondo set e poi dilagare nel terzo, per un 6-1 senza storia nel parziale finale. E poi la volta di Donald Young, autore di una prestazione maiuscola contro l’indiano Ramanathan (6-1 6-2 in scioltezza), come per volersi scrollare di dosso le polemiche degli ultimi giorni, in seguito alle accuse di razzismo rivolte contro il collega americano Ryan Harrison. I due sono entrambi nella parte alta del tabellone a Delray Beach, ma per beccarsi in semifinale dovrebbero fare harakiri Sock, Isner, Johnson e Raonic; ergo è uno scontro altamente improbabile.
Giunge la sera, si accendono le luci dell’impianto ed arrivano due ulteriori defezioni: Anderson e Mannarino, reduci dalle fatiche newyorkesi, lasciano il posto a King e Polansky. Le ultime sfide della giornata prevedono una duplice sfida USA-Australia: Tiafoe-Ebden e Sock-Smith. All’interno del rettangolo di gioco intanto due fortunati spettatori hanno il privilegio di assistere alle partite a bordo di un macchinone di notevole calibro. Un’americanata in piena regola, a cui siamo ormai abituati. Il giovane Tiafoe si aggiudica il primo incontro serale, in una partita-ottovolante (6-2 2-6 6-2) farcita di errori ma anche di spunti interessanti. L’americano infatti sembra intenzionato a raffinare quei suoi colpi un po’ rudimentali: si notano dei progressi nel rovescio in back, anche se la mano – nei pressi della rete – non può di certo subire una mutazione genetica e diventare quella di McEnroe. Agli ottavi se la vedrà con il vincente di del Potro-Chardy. Vince anche Sock, il detentore del titolo, con un doppio 6-4 contro Smith. L’americano ultimamente non ha raggiunto grandi traguardi, dopo la sbornia di Bercy e delle Finals. Nel match odierno ha palesato alcune difficoltà al servizio, con 6 doppi falli a fronte di soli 2 ace, ma sembra in ripresa sotto l’aspetto atletico. Il torneo dunque farà luce sul suo reale stato di forma, in attesa di test più probanti. Il programma della seconda giornata offre un succoso scontro generazionale tra Shapovalov e Karlovic. Resisterà il giovane canadese alle bordate del vecchio Ivo?
Risultati:
[8] H. Chung b. [LL] C. Norrie 3-6 6-3 6-1
D. Young b. [Q] R. Ramanathan 6-1 6-2
[WC] F. Tiafoe b. E Ebden 6-2 2-6 6-2
[1] J. Sock b. [Q] J-P. Smith 6-4 6-4
Mattia Madonia