Il sistema FOXTENN utilizzato a Marsiglia
Da Marsiglia, la nostra inviata
[9] K. Khachanov b. [3] L. Pouille 7-5 3-6 7-5
Un gran peccato per Lucas Pouille che, per il secondo anno di fila, deve rimandare la vittoria a Marsiglia. Per pochi punti, il francese si inchina alla dirompenza e alla potenza del russo Karen Khachanov che conquista il secondo trofeo in carriera dopo il successo a Chengdu nel 2016. 7-5 3-6 7-5 lo score in 1 ora e 49 minuti. I due disputano una finale di grande qualità e intensità, ricca di adrenalina mettendo in campo un tennis vario e dirompente. Atmosfera febbrile al Palais des Sport, tra tifo incandescente, trombe e tamburi.
La cronaca del match
Il bravissimo Stefan Bojic scalda l’atmosfera al Palais des Sport con il suo “tennis freestyle“, facendo volteggiare la pallina tra danze e acrobazie. Luci psichedeliche colorano il campo nell’attesa dei due finalisti, protagonisti del nuovo che avanza nel tour. Une première a Marsiglia. Non si sono mai incontrati prima d’ora e oggi, Lucas Pouille, n. 16 del mondo e Karen Khachanov, n. 47 si contendono il trofeo dell’Open 13. Per Lucas si tratta della seconda finale consecutiva al torneo provenzale, la seconda di fila dopo quella vinta a Montpellier due settimane fa.
Pouille comincia subito facendo “esplodere” il contatore della velocità del servizio servendo a più di 200 km/h. Non scherza neanche Khachanov che vince subito a zero il suo primo turno di battuta. Il russo conferma la dirompenza messa in campo per tutta la settimana e ha già due possibilità di breakkare il francese che però si salva. Ne ha una terza, anche perché non smette di mettere pressione a Lucas che viene sistematicamente spinto indietro. Arriva dunque il primo break dell’incontro, tutto russo.
Uno stadio quasi pieno (anche se parecchi posti sono rimasti ancora vuoti) acclama il beniamino di casa. L’immancabile banda della We are Tennis Academy comincia il suo show con trombe, tamburi e tromboni. Il russo allunga il passo sul 3-1 ma Lucas riduce il gap grazie al servizio. Khachanov continua ad essere ingiocabile alla battuta; non solo mette a segno il suo 5° ace ma, finora, conquista il 100% dei punti con la battuta. Ma ecco che, sul 4-3, Karen perde i primi due punti del match al servizio; allunga però il passo sul 5-3. Ora ci sono due palle break per il francese che cerca di far scambiare di più l’avversario che, impaziente, va fuori giri concedendo i primi errori.
Il tennista di Mosca affonda ancora ma ora è Lucas a condurre le danze, propinando una serie di back di rovescio, mandando ancora fuori giri l’avversario che, per la prima volta nel match, cede la battuta. Si giunge sul 5-5. Lo stadio scoppia in un boato e non smette di urlare “Lucas! Lucas!“. Il transalpino cerca di far spostare l’avversario prendendosi qualche rischio ma Khachanov, nonostante i suoi 198 centimetri di altezza, si muove molto bene, soprattutto lateralmente. Ma ecco che Pouille gli concede tre “regali” per il 6-5. Ne recupera due ma alla fine arriva il controbreak russo.
Per incoraggiare il francese la banda sugli spalti suona la colonna sonora di “Guerre stellari“; ma le celebri note sembrano piuttosto portare chance a Karen che, ancora grazie al servizio, fa suo il primo set per 7-5 dopo 36 minuti.
L‘inerzia della partita cambia nel secondo parziale. Pouille alza il livello ed ora progressivamente è lui a dominare l’avversario. Il moscovita, dal canto suo, sembra subire un lieve calo del rendimento e della concentrazione, tant’è che sul 2-1 per Pouille commette il primo doppio fallo del match. Lucas è sempre più centrato e, continuando a incalzarlo, gli infligge il break salendo 4-2 e servizio. Il russo è meno brillante, tant’è che le percentuali al servizio si abbassano. Con l’ottavo ace, il francese si procura un set point; lo spreca con un dritto appena largo in corridoio. Ce n’è un secondo ma Khachanov osa in spinta inducendolo all’errore. Ne arriva un terzo. È quello giusto e Pouille chiude 6-3.
Ed è terzo set. Il 24enne di Grande-Synthe aumenta le percentuali al servizio e raggiunge in un battibaleno l’avversario sull’1-1. Entrambi sono in spinta e anche Khachanov entra sempre più con i piedi dentro il campo per prendergli il tempo, continuando a martellarlo all’impazzata e a prendere la rete appena ne ha l’occasione. I due mantengono l’equilibrio fino al 5-5. Dagli spalti qualcuno grida “Allez les gamins!” (forza ragazzi) per incitare i giocatori e, ancora una volta, la musica riempie il palazzetto insieme agli applausi del pubblico per Lucas.
Sul 6-5 per Khachanov, pochi punti adesso fanno la differenza. Dopo un primo match point russo sprecato con uno smash in corridoio, un sanguinoso doppio fallo di Pouille ne consegna un secondo a Karen. È quello buono e il 21enne moscovita può alzare le braccia al cielo. Secondo titolo in carriera per lui dopo quello conquistato al Chengdu Open nel 2016.
“Ho giocato bene fin dal primo match” ci ha detto un alquanto sbrigativo Karen in conferenza stampa, “poi mi sentivo sempre meglio. È stato un match duro ma poi nell’ultimo gioco solo pochi punti hanno fatto la differenza. Certo, sono molto felice per il mio secondo titolo ma voglio continuare a fare sempre meglio“. Il paragone con Marat Safin, cosa ne pensa Karen? “Mi piace che la gente mi paragoni a Marat!”.
Sereno e positivo Lucas Pouille nonostante la sconfitta: “Resto positivo. È un buon giocatore che sta salendo, alla fine la differenza l’ha fatta solo qualche dettaglio, devo dirgli bravo. Ora devo continuare a fare bene a Dubai. È stata una partita molto intensa. Nel secondo set ho cominciato a dominare, forse giocavo un po’ meglio di lui in quel momento, ma lui serve bene. È stata una settimana positiva. A Montpellier ho vinto, qui sono arrivato in finale, sono contento. A Dubai cercherò di adattarmi, bisigna farlo rapidamente e avere un atteggiamento positivo. Fisicamente mi sento bene. Davvero, è stata una settimana super!”