Lunedì 31 luglio 2017: Ana Konjuh entra nella top 20 WTA. Tutto lasciava supporre che il tennis femminile avesse trovato una nuova stella, tra l’altro una rappresentante di quella incredibile generazione 1997 di cui fanno parte anche Belinda Bencic, Daria Kasatkina, Jelena Ostapenko e Naomi Osaka. E proprio in quella prima settimana di agosto la tennista croata sembrava voler subito ratificare il suo nuovo status di giocatrice di alta classifica, fermandosi nei quarti di finale del torneo statunitense di Stanford solo davanti alla n. 4 del mondo Garbine Muguruza.
Invece per la giovanissima atleta (è nata il 27 dicembre 1997) sono cominciati i problemi. Di nuovo, c’è da sottolineare, ricordando che già in passato alcuni infortuni avevano ritardato la sua – comunque precoce – esplosione . La settimana successiva, infatti, Ana è costretta al ritiro al primo turno del Premier 5 di Toronto, dopo aver vinto nettamente il primo set contro la belga Filpkens. Il gomito destro, già operato all’inizio del 2014, è tornato a farle male (si saprà poi che i primi fastidi erano iniziati a giugno). Prova a stringere i denti e a scendere in campo a Cincinnati e soprattutto agli US Open, dove deve difendere i quarti di finale raggiunti l’anno precedente. Ma il dolore al gomito ormai non le consente di essere pienamente competitiva: in entrambi i match di primo turno vince il primo set e poi cede nettamente al terzo, rispettivamente contro Cibulkova e Barty. Ana si ferma e ad inizio settembre decide di operarsi nuovamente all’articolazione, interrompendo nello stesso periodo la collaborazione con il coach Zeljko Krajan durata solo qualche mese. Inizia la riabilitazione e poi la preparazione invernale, per essere pronta per la stagione successiva. A metà dicembre, intervistata dai giornalisti croati risponde fiduciosa e sorridente: ”Adesso è tutto ok. Sto bene. Tutto quanto è alle spalle. Sono nel pieno degli allenamenti.”
Arriva il 2018 e Konjuh vola in Australia pronta ad iniziare la stagione, sicura dei suoi mezzi e forte di una classifica che rimane buona nonostante i tre mesi di stop: è infatti ancora tra le prime cinquanta al mondo, al n. 44 . Stagione che comincia nel miglior modo possibile, con una convincente vittoria in due set contro Kiki Bertens a Brisbane. Match da segnalare anche perché si tratta dell’esordio sulla panchina di Ana del suo nuovo coach, Antonio Veic. Il 29enne connazionale, ex n. 119 ATP (di lui si ricorda quale miglior risultato il terzo turno al Roland Garros del 2011, dove superò le qualificazioni e nel tabellone principale batté Cuevas e Davydenko prima di fermarsi davanti ad uno scoglio insuperabile sulla terra parigina: Rafa Nadal), si era ritirato nel 2015 per iniziare la carriera di allenatore in un accademia di tennis a Teheran assieme ad un altro ex giocatore croato delle sue parti, Toni Androic, già n. 219 mondiale. Veic è infatti nativo di Lussinpiccolo, sull’isola di Lussino, Androic invece di Pola, storico capoluogo dell’Istria: città separate dal Quarnero, il braccio di mare che divide l’Istria dalle isole dalmate dell’Alto Adriatico. Il cammino nel Queensland termina però al turno successivo, quando deve cedere il passo alla top ten Svitolina, che poi vincerà il torneo e salirà alla quarta posizione del ranking. Ma di quel match non è il risultato a preoccupare la tennista dalmata (è originaria di Ragusa, la storica città della Dalmazia oggi forse più conosciuta con il nome croato, Dubrovnik) ed il suo staff, ma il fatto che l’articolazione è tornata a farsi sentire. “Mi è tornato il dolore al gomito. Sì, siamo preoccupati. Andrò dai medici per vedere cosa succede. Spero si tratti solo di una reazione dovuta al fatto che non giocavo da molto tempo. Vediamo.”
Ana si trasferisce a Melbourne, sperando che con qualche giorno di riposo la situazione migliori. Ma il dolore purtroppo persiste e la costringe a rinunciare allo Slam australiano e subito dopo anche alla convocazione in Fed Cup. “Non giocherò di sicuro per qualche settimana” dichiara sconsolata. Da allora è passato più di un mese e le notizie giunte in questi giorni non sono delle migliori. La giocatrice croata ha infatti appena comunicato l’ennesimo forfait – al torneo di Indian Wells che inizia la prossima settimana – ed è inoltre sprofondata al n. 85 del ranking, perdendo oltre venti posizioni rispetto a sette giorni fa. I giornali del suo Paese segnalano che ha ripreso ad allenarsi ma non ancora ad intensità elevata, e che si reca sistematicamente dai medici per verificare le condizioni del gomito. E nulla è dato sapere in merito al ritorno all’attività agonistica.
Nonostante la giovane età, tra infortuni e drammi personali (la grave e rara malattia della sorella, poi miracolosamente guarita) Ana ne ha già passata più di qualcuna. L’augurio è che anche stavolta tutto si risolva per il meglio. In modo da poterla rivedere presto ridere e scherzare nelle Players’ Lounge WTA con la sua grande amica dei tempi del circuito juniores Belinda Bencic, un’altra che purtroppo di infortuni se ne intende. Ma soprattutto per rivederla in campo con le sue indubbie qualità tecniche. Di nuovo sorridente e “kontenta”, come si dice nell’antico dialetto della sua città natale.