Hsieh Su-Wei
Di Hsieh Su-Wei (best ranking 23 nel 2013) ho scritto di recente, a proposito del suo ultimo, straordinario, Australian Open, dove ha battuto Muguruza e Radwanska prima di venire eliminata da Kerber in tre set (4-6, 7-5, 6-2). Una sconfitta arrivata al termine di una partita nella quale nel secondo set è andata vicina a chiudere direttamente a suo favore il match. A Melbourne 2018 Hsieh ha probabilmente espresso il miglior tennis della carriera, sfiorando in alcuni frangenti livelli davvero notevoli.
Ma sul suo gioco tornerò alla fine, prima è importante affrontare una questione più tecnica. Quando pensiamo a un tennista quadrumane pensiamo generalmente a qualcuno che gioca “un dritto + un rovescio” a due mani. Ad esempio proprio Marion Bartoli. Nel caso di Hsieh, però le cose sono un po’ più complicate. Se volessimo sintetizzare, potremmo forse dire che Su-Wei non esegue il dritto, ma un secondo rovescio. Come è possibile?
Per rispondere bisogna partire dall’inizio. Come facciamo a stabilire se un giocatore è destro o mancino? Facile: vediamo quale mano utilizza per servire. Di solito quella è anche la sua mano dominante, cioè quella che regge la racchetta fra un colpo e l’altro. Di conseguenza un tennista destro giocherà il dritto quando colpisce dalla parte destra del corpo e il rovescio quando colpisce dalla parte sinistra. Se un giocatore è bimane, normalmente aggiunge alla mano dominante, che impugna la racchetta alla base del manico, una seconda mano (più in alto sul manico) per accompagnare il movimento e controllarlo con entrambi gli arti.
Ma per alcuni quadrumani le cose non sono così automatiche. Su-Wei, infatti, pur essendo destra esegue il colpo dal lato del dritto impugnando la racchetta con la mano sinistra nella parte bassa del manico (e con la destra più in alto, verso la testa della racchetta). Dunque potremmo dire che Hsieh da quel lato esegue qualcosa che si avvicina molto a un rovescio a due mani, ma come se fosse mancina.
È più complicato da raccontare che da vedere. Ecco un rallentatore che illustra la questione in modo piuttosto chiaro. Nei primi secondi Hsieh esegue un normale rovescio a due mani. Poi si prepara per il colpo dalla parte destra del corpo (dal secondo 32″ in avanti; oppure dal minuto 1’40” in cui si vede ancora più da vicino) . E arriva la sorpresa. Fa scivolare verso l’alto dell’impugnatura la mano dominante e mette l’altra più in basso, con le mani nella posizione di un rovescio mancino:
Interessante anche il finale del colpo, nel quale si ritrova la racchetta impugnata a metà manico, a concludere lo swing. In questo ricorda certe soluzioni di emergenza stile Sharapova, che a volte esegue il dritto dalla parte sinistra, impugnando la racchetta in alto. Ma si tratta di situazioni estemporanee, mentre per Su-Wei questa è l’impostazione stabile del suo gioco.
Ci sono casi simili per questa impostazione? Sono rari, ma ci sono. Sia fra le donne che fra gli uomini. La giapponese Ayumi Morita adotta una tecnica simile, anche se nell’esecuzione di Morita la sinistra sembra “partecipare” meno rispetto a Hsieh:
Sulla 27enne Morita (best ranking 40 a 21 anni, ma poi con la carriera penalizzata da continui guai fisici) rimando a questo articolo di Samuele Delpozzi che approfondisce la questione, ricordando anche le ascendenze femminili del colpo. Ma precedenti affini ci sono anche fra gli uomini, e li sottolineo perché riguardano due giocatori famosi. O meglio, uno famoso e uno famosissimo: Gene Mayer e Pancho Segura.
a pagina 4: L’impugnatura anomala di Pancho Segura