da Indian Wells, il nostro inviato
Undici di mattina, sole splendido, “practice court” 3 del Tennis Garden di Indian Wells. Fa caldo solo a stare fermi di fianco al campo, posso solo immaginare quanto sia faticoso allenarsi sul cemento per oltre un’ora e mezza in queste condizioni. Ma non potevo assolutamente esimermi dall’andare a vedere finalmente da vicino la ragazza del momento, Naomi Osaka, che è arrivata agli ottavi di finale letteralmente come un treno. 6-4 6-4 a Sharapova, 6-3 6-2 a Radwanska, e ieri sera 6-3 6-3 a Vickery (che aveva eliminato Muguruza). In conferenza stampa, le chiedono quanto fosse stato difficile il match, lei replica “Qual è stato il punteggio? Ah, 6-3 6-3? Oh, wow, sembrava molto più dura di così dal campo“, il tutto con la massima sincerità, e un’aria contemporaneamente svagata e sorridente, di una che con la testa non è mai presente fino in fondo nel luogo e nella situazione che sta vivendo, ma che comunica simpatia istintiva quasi suo malgrado.
Una specie di Jelena Ostapenko, testa fra le nuvole costante, ma più pacata, meno pungente come carattere rispetto alla “belvetta” lettone. Naomi è nata in giappone, proprio a Osaka (!) da padre haitiano e madre giapponese, e vive in Florida da quando ha tre anni, ma tennisticamente rappresenta il paese del Sol Levante. Come è ovvio, è madrelingua inglese, ma sta imparando il giapponese, con qualche primo tentativo di utilizzarlo rispondendo ai reporter asiatici, fino all’anno scorso negli incontri con i giornalisti c’era l’interprete. Che due personaggi, queste ragazze, la salvezza dalle conferenze stampa preconfezionate e noiose all’insegna dei “dovevo essere più aggressiva” e dei “sarà importante mettere molte prime palle“. Ci divertiremo, con loro, in futuro, ne sono convinto. Da da poco più di tre mesi Osaka è seguita da Sascha Bajin, ottimo professionista ex sparring-partner e preparatore fisico di Serena Williams, poi di Vika Azarenka e Caroline Wozinacki, “promosso” quindi a coach vero e proprio.
Ma a parte il fatto di essere un’autentica sagoma, non solo nei rapporti con i media, ma da quello che ho visto in questi giorni anche nel privato, in campo con il coach e con chi la segue, Naomi è una che tecnicamente merita di essere analizzata del dettaglio. Perchè tira forte, ma veramente forte, a partire dal servizio, che rivaleggia con le velocità delle Williams, per arrivare ai colpi da fondo, aggrediti di potenza attraverso la palla in ogni circostanza, grazie a un dinamismo nella spinta delle gambe impressionante. Andiamo a vedercela insieme.
Qui sopra, una buonissima tecnica del dritto, in alto le preparazioni, sotto gli swing a colpire, con gli appoggi a sinistra in open stance (peso sulla gamba destra, esterna) e a destra in neutral stance (peso sulla gamba sinistra, avanzata). Bella piantata sul campo, ottimo trasferimento del peso in avanti.
Nessun problema sulle palle basse, sia di dritto che di rovescio Naomi va giù con le ginocchia che è un piacere, ed evita di arretrare a ogni costo, anche se le arrivano pallate sulla riga di fondo. Per farlo, giocando di conseguenza quasi in controbalzo, ci vuole un grandissimo timing. Belli da vedere gli angoli retti formati dalla flessione di entrambe le gambe, sia quella avanzata che quella in appoggio posteriore, e l’asse di equilibrio centrato alla perfezione.
Dritto e rovescio che poi, non appena ne ha l’opportunità, Naomi trasforma in armi micidiali, andando in accelerazione e in anticipo sopra la palla con un’aggressività fantastica. Le immagini qui sopra credo siano auto-esplicative, stiamo parlando di una ragazza di 1.80 per 70 chili, che vola sui colpi da qualunque posizione di campo. Da due metri, il suono di queste pallate sembrava un petardo.
Qui sopra, meritava fermare le immagini di uno swing in open stance impeccabile dal punto di vista della compostezza geometrica. Appoggi frontali, caricamento dell’anca e backswing da manuale a sinistra, ingresso dell’anca e spinta delle gambe verso l’alto, con allineamento palla-racchetta preciso al millimetro a destra. Rotazione busto-spalle anch’essa di 90° precisi, un’esecuzione del dritto moderno (impugnatura western, nemmeno troppo caricata in effetti) di grandissima efficacia. Ma veniamo al pezzo forte di casa Osaka, ovvero il servizio.
Qui sopra, un interessante “drill” di allenamento, che personalmente consiglio anche agli amatori, che Sascha ha fatto fare a Naomi per migliorare la sensibilità nelle traiettorie esterne, non solo lo slice da destra e il kick a uscire da sinistra, ma anche i piattoni “da ace” in entrambe le direzioni. Semplicemente, si esegue la battuta partendo due-tre metri dentro la riga di fondo, ovviamente questo permette di “vedere” molto più spazio nel campo di servizio, e quindi piazzare la palla sui bersagli lavorando bene con la flessochiusura del polso sull’avambraccio è relativamente facile. Poi si arretra man mano, un’esecuzione dopo l’altra, fino ad arrivare alla posizione di partenza standard. La cosa utile, qui, è che si impara a schiacciare la palla verso il basso con decisione, ma senza perdere il controllo, la pronazione finale del polso nel servizio è un movimento allo stesso tempo semplice ma potenzialmente traditore, anche ad alti livelli capita che uno “se lo perda”, con conseguente perdita anche di sensibilità e precisione. Quando e se accade, un bel cesto, si parte a servire dalla riga di metà campo andando pian piano all’indietro, e in tre minuti il colpo è di nuovo sotto controllo. Torniamo a Naomi, e chiedo scusa per la digressione, ma è deformazione professionale.
Ecco qui sopra la botta di servizio di Naomi, poco da commentare, a sinistra vediamo una bellissima uscita dell’anca sinistra, una spanna buona dentro il campo, gran ribaltamento verso l’alto-avanti del piano delle spalle, impatto (a destra) alla massima altezza e distensione possibili. La pronazione finale su cui lavorava in precedenza Osaka la vedete in testa al pezzo. Una legnata che non sfigurerebbe nel circuito ATP, perchè anche i kick carichi con le seconde palle sono ottimi e saltano belli cattivi. Se ci starà con la testa, e con la voglia di lavorare, questa ragazza potrebbe veramente fare un salto di qualità importante, di quelli che ti fanno vincere i tornei grossi, intendo. Ha vent’anni, quindi ha anche tempo, ma già adesso personalmente ho visto una giocatrice a cui devono stare attente tutte.
Per chiudere con una nota simpatica, perchè come detto innanzitutto Naomi è una tipa di una solarità quasi ingenua, che ti mette di buonumore solo a vederla, ecco qui sopra ancora una sequenza del servizio. Lo stava provando dalla riga di fondo dopo aver appena finito l’esercizio che abbiamo visto più su: la prima battuta che ha tirato è stata una fucilata esterna da destra sulla riga, che ha lasciato immobile lo sparring dall’altra parte. Lei si è girata verso Sascha, con gli occhi che le brillavano, gli ha detto “Wow! Funziona!”, e con un sorriso a tutta faccia, si è subito messa a provarne altri, il primo lo vedete nelle immagini, felice come una bambina che ha scoperto un giocattolo nuovo. Per lei, il giocattolo nuovo è lo slice a uscire. Adorabile a dire poco.