A Indian Wells, con un po’ di fortuna e un pizzico di coraggio in più, sarebbe potuta andare anche diversamente. Sopra un set e un break, Matteo Berrettini si è disunito, lasciandosi rimontare dal coetaneo ma più esperto Medvedev, che in bacheca ha già messo un trofeo ATP. Un duro colpo che il ventunenne romano è riuscito ad assorbire rapidamente. A Irving, nel Challenger a metà strada tra i due ‘1000’ americani, è arrivata la seconda vittoria, meno prestigiosa della prima, ma forse più importante. Il successo su Tim Smyczek (2-6 6-1 6-4), che segue l’affermazione sul giapponese Sugita (52 ATP), non proietta Berrettini solo ai quarti di finale del torneo texano, tra i più ricchi del circuito minore, ma lo avvicina alla top 100, che ora dista una sola vittoria. Dovesse superare anche Mirza Basic, l’azzurro andrebbe momentaneamente ad occupare la novantaseiesima posizione del ranking ATP. Gli unici in grado di scalzarlo sarebbero il kazako Kukushkin e l’americano Fratangelo, entrambi già alle spalle dell’italiano.
Non è andata bene all’altro azzurro ancora in gioco nei tornei del circuito minore. A Shenzhen Salvatore Caruso si è arreso a Ivasha, testa di serie numero 7, incassando un doppio 6-3. Il bielorusso, in continua ascesa dopo la semifinale a Marsiglia, aveva già estromesso dal torneo cinese Stefano Napolitano. Da segnalare anche il successo di Anastasia Grymalska nell’ITF di Santa Margherita di Pula. L’azzurra, nel torneo che ha riaccolto Laura Siegemund, ha battuto in due set Cagla Buyukakcay, ex numero 67 WTA.