[1] R. Federer b. B. Coric 5-7 6-4 6-4 (dal nostro inviato a Indian Wells)
La giornata di San Patrizio, tradizionalmente più “verde” del solito sugli spalti, quest’anno ad Indian Wells sembra più sobria rispetto agli anni passati, forse perché cadendo nel giorno delle semifinali il pubblico presente è più formale e maggiormente attento al look in occasione di uno degli eventi più importanti della Coachella Valley.
Per lunghi tratti della partita si è avuta l’impressione che Coric potesse fare il colpaccio, soprattutto per come il ragazzo croato stava giocando, ma alla fine, pur senza supporto dal servizio per lunghi tratti e con un rovescio abbondantemente sottotono nella giornata, Federer è riuscito a tenere i nervi saldi nei momenti importanti trovando le energie per il guizzo vincente, come dimostrano gli undici punti consecutivi con cui ha chiuso l’incontro.
L’inizio del match è particolarmente disturbato da un aereo da trasporto militare che passa svariate volte sopra lo “Stadium 1”, ed entrambi i giocatori sembrano aver bisogno di ancora un po’ di tempo per carburare: d’altra parte non è semplicissimo partire a tutta birra alle 11 del mattino con una temperatura sotto i 20 gradi. Qualche errore da fondocampo da ambo le parti sembrano far scorrere la partita liscia verso il tie-break del primo set, quando improvvisamente è Coric ad effettuare il primo allungo: sul 5-5 un paio di risposte aggressive gli danno una chance sul sul servizio di Federer. La prima palla break sul 30-40 viene cancellata dal servizio più veloce del set (205 km/h), ma sulla seconda un passante di diritto coglie lo svizzero un po’ troppo lontano dalla rete ed arriva il break. In 41 minuti Coric mette in cascina il primo parziale, per la sorpresa di tutti i presenti.
E non si ferma lì: in apertura di secondo set continua a martellare da fondo, la palla sembra che arrivi sempre al punto giusto per lui e riesce ad ottenere il secondo break consecutivo contro il n.1 del mondo. Il rovescio di Federer non ingrana, gli scambi sono tutti come Coric li vuole. Sul 2-1, tre errori di diritto del croato lo inguaiano sullo 0-40, ma con due bei rovesci vincenti ed altri due punti di autorità si cava dalla buca e procede la sua cavalcata. Il servizio di Federer viaggia ‘a tre cilindri’, poco sopra il 50% di prime, ma soprattutto lo svizzero non riesce a togliersi dagli scambi sul rovescio che sembrano averlo riportato, come una perversa macchina del tempo, ai problemi che aveva nelle sfide con Djokovic nella prima parte del decennio. Un’altra palla break nel turno di servizio successivo di Cocic se ne va con un diritto lungo, ma è solo questione di tempo, perché se il croato aveva ceduto solo sette punti nei primi sette turni di battuta, nei seguenti tre ne cede 10, restituendo il break sul 4-3 con ben quattro errori gratuiti.
Quando il diritto di Coric finisce in corridoio per il 4-4 lo Stadium 1 esplode come la Curva Sud quando segna la Roma. Federer inizia a giocare più rovesci slice, tenendo gli scambi più a lungo attendendo l’errore di Coric che puntualmente inizia ad arrivare. Quasi a voler smentire le voci iniziate da Fabrice Santoro di un possibile infortunio alla schiena, lo svizzero spinge con la battuta, tiene il game del 5-4 e poi completa il miracolo circuendo l’avversario portandolo a sbagliare i colpi che gli mancano per conquistare il secondo set.
Il pubblico tira un sospiro di sollievo, anche Sampras va al bar, nessuno si aspetta che Federer perda zero il servizio nel game d’apertura del terzo set, recuperandolo poi immediatamente dopo con un passante di rovescio che fa alzare in piedi tutta la folla. Il vento ha cominciato a soffiare piuttosto forte e non è semplice servire dalla parte destra del campo. Federer non sembra menomato, ma certamente ottiene meno punti diretti dal servizio. Sul 3-3 lo svizzero ‘svariona’ sulla battuta , fa riaffiorare qualche gratuito e con un diritto in corridoio concede il break al croato. Coric va al servizio per allungare il passo, la tensione è notevole, riaffiorano gli errori da fondo, e dopo aver avuto due chance per il 5-3, incredibilmente cede 11 punti consecutivi ed il match finisce nelle mani di Federer dopo 2 ore e 20 minuti di battaglia.
Federer raggiunge così l’ottava finale al BNP Paribas Open in carriera, mantiene l’imbattibilità stagionale (17-0) ed aumenta il margine di vantaggio su Nadal in classifica mondiale, costruendosi un cuscino che, potrà essere rimpinguato eventualmente dai punti ottenuti al prossimo Miami Open.
Federer: “Avrei dovuto perdere”
Del Potro perfetto, sarà la finale migliore