La classifica si fa con i grandi tornei, dicono. Un adagio che Lucas Pouille ha voluto smentire entrando in top 10 al termine dei primi due mesi e mezzo di 2018, aiutato dalla ormai usuale morìa di giocatori ai vertici del circuito ATP. Terminato il 2017 in 18esima posizione, il francese non aveva certo iniziato al meglio la nuova stagione: ha esordito direttamente a Melbourne, per aver declinato lo status di testa di serie che gli avrebbe riservato uno qualunque dei tornei di preparazione a gennaio, e lo ha fatto nel peggiore dei modi arrendendosi al n.117 Ruben Bemelmans in quattro set.
Si è però ampiamente rifatto a febbraio, giocando tutte le settimane. Ha vinto l’ATP 250 di Montpellier, battendo all’esordio il n.190 Carlos Taberner e poi in fila un distratto Paire, uno sfortunatissimo Tsonga – Jo aveva praticamente vinto e si è infortunato – e Gasquet in finale; poi, dopo la prematura sconfitta di Rotterdam (non un granché l’accoppiamento di primo turno con Rublev), ha approfittato di un altro tabellone piuttosto morbido – ranking medio degli avversari 93,75 – per raggiungere la finale a Marsiglia dove è stato sconfitto da Khachanov. Quindi si è ripetuto a Dubai, nell’edizione più misera da quando esiste il torneo, dove ha raggiunto e perso la finale contro Bautista Agut senza affrontare alcun top 20: non perché li abbia schivati lui, ma perché dopo l’eliminazione di Dimitrov al primo turno non ce n’erano altri in tabellone. Quattro tornei che gli sono valsi 700 punti, più di quanto potrà incassare lo sconfitto della finale tra Federer e del Potro a Indian Wells.
Sempre a Indian Wells, secondo torneo importante della stagione, Lucas è stato nettamente sconfitto dall’indiano Yuki Bhambri. Quindi ha comunicato che non avrebbe disputato il Masters 1000 di Miami per riposarsi in vista della Davis (contro l’Italia, a Genova) e della stagione su terra battuta. In totale nell’edizione 2017 del Sunshine Double il francese aveva messo in cascina 55 punti e ne difenderà solo 10: per il momento ne ha persi 35, altri 10 svaniranno dopo Miami. A Stan Wawrinka e Jack Sock, rispettivamente 11esimo e 12esimo all’ultimo aggiornamento di classifica, è andata molto peggio. Lo svizzero ha dovuto salutare i 600 punti della finale 2017 (sarà 21esimo tra poche ore), lo statunitense ha difeso solo 45 dei 360 punti conquistati con la semifinale 2017; morale della favola, Lucas Pouille mette le freccia, li passa entrambi ed entra in top 10 per la prima volta in carriera, vincendo appena due match nel mese di marzo. Ci rimarrà almeno due settimane – la classifica, dopo questo lunedì, si riaggiornerà al termine del torneo di Miami – e potrebbero essere anche di più, poiché i primi inseguitori sono Sock (-85 punti) e Djokovic (-120 punti): lo statunitense a Miami difende i quarti di finale, e per ricucire lo strappo dovrà quindi raggiungere la semifinale, mentre Djokovic non sappiamo neanche se scenderà in campo. Un gran bel quadrifoglio per Lucas Pouille.