Irving (USA, $150000+H, cemento) – M. Kukushkin b. M. Berrettini 6-2 3-6 6-1
Matteo Berrettini è diventato grande: il passo verso la maturità tennistica sembra ampiamente compiuto. Alla seconda finale consecutiva nel circuito minore dopo il titolo intascato a Bergamo in febbraio, Matteo ha completato nei pressi di Dallas una settimana quasi perfetta. Il torneo di Irving è prestigiosissimo: con 150.000 dollari di montepremi offre la massima gratificazione economica per la categoria e il campo di partecipazione, potendo raccogliere la carovana di precoci eliminati in transito da Indian Wells a Miami, gli conferisce appeal e quoziente di difficoltà ben più elevati rispetto a molti “250” in calendario. Nella scalata verso la finale il tennista romano ha per l’appunto dovuto liberarsi di notevoli rivali, e nonostante il duello decisivo con Kukushkin – quest’ultimo campione dopo la finale ceduta a Bedene lo scorso anno – non abbia avuto l’esito sperato, i consecutivi scalpi di Sugita (numero 43 ATP e prima testa di serie in gara), Smyczek, Basic e Fucsovics concorrono a formare un bilancio molto positivo, sia in termini di consapevolezza, sia in termini di ranking: lunedì 19 marzo rimarrà nel cuore di Berrettini per molto tempo. Nella classifica pubblicata quest’oggi, infatti, egli esordisce nella top 100 mondiale, assestandosi in novantacinquesima posizione.
Shenzen (Cina, $75000+H, cemento) – [7] I. Ivashka b. [WC] Z. Zhang 6-4 6-2
Ilya Ivashka è una delle rivelazioni dell’anno. Il giocatore di Minsk, ventiquattro anni, dopo aver sorpreso il mondo della racchetta raggiungendo da qualificato un’inattesa semifinale a Marsiglia, ha conquistato a Shenzen il secondo challenger della carriera, avendo vissuto una settimana da dominatore incontrastato: nei cinque turni affrontati, solo la speranza di casa Ze Zhang in finale e Stefano Napolitano nel primo turno sono riusciti a strappargli almeno quattro giochi in un set. In un torneo presto abbandonato dai più alti in grado (fuori all’esordio Jordan Thompson, Blaz Kavcic e Marcel Granollers, rispettivamente testa di serie due, tre e quattro), restano da segnalare un’altra buona prova del rampante polacco Hurkacz, eliminato in semifinale da Zhang, e i quarti raggiunti da Salvo Caruso, proprio come Napolitano fatto fuori dal futuro campione. Ivashka aggiorna il best ranking alla centoventidue ATP, naturalmente miglior bielorusso in attività, e promette di salire ancora.
Drummondville (Canada, $75000, cemento indoor) – [5] D. Kudla b. B. Bonzi 6-0 7-5
Dopo un periodo sotto tono piuttosto lungo Denis Kudla sta provando a ritrovare il sorriso. Reduce da un discreto inizio di stagione con semifinale a Dallas e, soprattutto, un secondo turno all’Open d’Australia raggiunto da qualificato e ceduto solo al quinto set a Dominic Thiem, il biondo americano di Kiev torna a sollevare il trofeo in un challenger a tre anni di distanza dall’ultima volta: era il giugno del 2015 e Kudla arrivò primo sull’erba di Ilkley. Nei mesi successivi arrivarono altre finali, tre per la precisione, tutte perse. Denis, che nell’ultimo atto ha sconfitto il francese Benjamin Bonzi, carnefice in semi del primo favorito al titolo Vasek Pospisil, torna finalmente tra i primi 150 giocatori del ranking ATP (da oggi è 144).