[4] A. Zverev b. [29] B. Coric 6-4 6-4 (dal nostro inviato a Miami)
Quando si esce di scena è sempre bene farlo con un certo stile. “If you go out, you should do it with a bang”, dicono da queste parti, ed il centrale di Crandon Park sembra abbia cercato di far sentire il suo disappunto per l’imminente trasloco del torneo al Miami Hard Rock Stadium: poco prima dell’inizio del programma serale di giovedì, uno dei suoi riflettori non ne ha voluto sapere di accendersi (dopo che per lo stesso problema elettrico per tutta la giornata la sala stampa era stata priva di aria condizionata) causando un ritardo di più di un’ora nello svolgimento degli incontri, resi possibili solamente da un intervento degli addetti alla manutenzione che hanno freneticamente lavorato alla luce delle torce elettriche per salvare la serata.
Borna Coric ed Alexander Zverev hanno iniziato il loro match quindi con quasi 90 minuti di ritardo, dando quindi tempo a gran parte degli spettatori di prendere posto (si è cominciato a spalti pressoché gremiti) e per la gioia dei bar di tutto l’impianto, che ne hanno approfittato per “rinfrescare” a dovere i presenti. Come previsto il match non ha fornito molte varianti tattiche al fuoco di sbarramento da fondocampo. Coric è sembrato più disposto a rallentare gli scambi adottando di tanto in tanto qualche rovescio tagliato, mentre Zverev ha fatto vedere una maggiore propensione alle discese a rete, con risultati peraltro alterni.
È Coric quello che esce meglio dai blocchi, le prime due palle break sono sue, al secondo game, grazie anche ad un clamoroso errore di diritto di Zverev. Se ne vanno con due gratuiti da fondocampo del croato, che progressivamente inizia a subire la pressione dello spilungone teutonico. Al quinto game arriva il break a favore di Sascha, figlio di tre errori non forzati di Coric ed uno smash finale. È il break che decide il set, chiuso da Zverev in 36 minuti cedendo solo tre quindici nei successivi tre turni di battuta.
Coric prova ad alzare il ritmo ed a spingere di più negli scambi, soprattutto con il suo diritto che però, nonostante i miglioramenti, non ha ancora la penetrazione necessaria per far male ad avversari del calibro di Zvever. Il tedesco, dal canto suo, continua a cercare la rete con buona frequenza, ma fatica a dare continuità alla sua azione in risposta. Sull’1-1 si gioca il game più lungo dell’incontro (14 punti) nel quale Borna annulla due palle break (è fortunato sulla seconda quando una sassata di rovescio di Zverev finisce appena larga), ma in risposta il croato non riesce ad essere incisivo ed arriva solo un’altra volta a “30” senza mai impensierire il suo avversario. Dopo che la regia scova la leggenda del basket Scottie Pippen in tribuna, Coric deve annullare altre due palle break sul 3-3, e lo fa con grande coraggio andando avanti e chiudendo una bella volée, ma è solo questione di tempo: due game più tardi è il rovescio ad abbandonare Borna, che con tre gratuiti dalla parte sinistra cede servizio e partita.
C’è tempo per il punto più bello del match, concluso da un passante di diritto in corsa di Zverev, che chiude il match in un’ora e 24 minuti raggiungendo Pablo Carreno Busta in semifinale per un match inedito a livello ATP.